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Pillole dall’Europa

La Ue contro riciclaggio, elusione fiscale e finanziamento del terrorismo. Lo scorso 26 giugno è entrata in vigore la quarta direttiva antiriciclaggio, che consoliderà le norme esistenti, renderà più efficiente la lotta contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo e migliorerà la trasparenza per prevenire l’elusione fiscale. La relazione di accompagnamento identifica le aree maggiormente a rischio e le tecniche più utilizzate dai criminali per il riciclaggio di fondi illegali. La quarta direttiva antiriciclaggio rafforza le norme esistenti introducendo alcune novità: consolida l’obbligo di valutazione del rischio per banche, avvocati e contabili; formula chiari requisiti di trasparenza per le imprese riguardo la titolarità effettiva, informazioni che saranno inserite in un registro centrale e messe a disposizione delle autorità nazionali e dei soggetti obbligati; semplifica i rapporti di cooperazione e lo scambio di informazioni tra le unità di informazione finanziaria di diversi Stati membri per individuare e seguire trasferimenti di denaro sospetti, per prevenire e accertare i reati o le attività terroristiche; imposta una politica coerente verso i Paesi terzi che presentano carenze normative nell’ambito dell’antiriciclaggio e della lotta al finanziamento del terrorismo; irrobustisce i poteri sanzionatori delle autorità competenti. Con la relazione sulla valutazione sovranazionale dei rischi – che analizza i rischi del settore finanziario e non finanziario ed esamina anche i nuovi rischi emergenti come quelli legati alle valute virtuali – gli Stati membri vengono aiutati a identificare, analizzare e affrontare i rischi legati al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo. La relazione comprende una ampia mappatura dei rischi per campo di attività e un elenco dei metodi più utilizzati dai criminali per il riciclaggio di denaro e una serie di raccomandazioni agli Stati membri su come affrontare in modo adeguato i rischi individuati.

Informatica, pochi gli specialisti impiegati in Italia. Risulta che nel 2016, nell’Unione europea, gli specialisti impiegati nel settore dell’informatica e delle telecomunicazioni sono 8,2 milioni – nel 2011 erano 6,3 milioni – e in percentuale rappresentano il 3,7% dell’impiego totale (fonte: Eurostat). Di questi circa 2,5 milioni, oltre il 25%, lavorano in due soli Stati membri: 1,5 milioni in Germania e un milione in Francia. Anche se negli ultimi cinque anni in Italia si è passati dai quasi 524.000 del 2011 ai quasi 585.000 del 2016, restiamo comunque nelle parti basse della classifica per quanto riguarda la percentuale sull’impiego totale, il 2,6%, seguiti da Lituania, Portogallo, Cipro, Lettonia, Romania e Grecia.

In crescita l’industria innovativa. Pur se in modo differenziato nei diversi Paesi, nella Ue l’innovazione ha continuato a crescere, anche se continua a risultare in ritardo rispetto ai giganti mondiali Corea e Giappone, con la Cina che ha registrato i progressi più rapidi.

Dal quadro europeo di valutazione dell’innovazione del 2017 emerge che nell’Unione la Svezia si conferma il leader dell’innovazione, seguita da Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Regno Unito e Germania. Per quanto riguarda i settori specifici di innovazione, il primato lo raggiungono: la Germania per gli investimenti delle imprese; l’Irlanda per l’innovazione nelle piccole e medie imprese e le ripercussioni sull’occupazione; il Lussemburgo per i sistemi di ricerca attrattivi e il patrimonio intellettuale; il Belgio per le reti e la collaborazione nel campo dell’innovazione; la Danimarca per le risorse umane e ambiente favorevole all’innovazione; la Finlandia per finanziamenti e sostegno. Esistono poli innovativi regionali anche in Paesi a innovazione moderata, come Praga nella Repubblica ceca, Bratislava in Slovacchia e i Paesi baschi in Spagna, Gli ambiti in cui il rendimento innovativo si è evoluto di più sono la diffusione della banda larga, il numero di laureati e dottorati di ricerca e la formazione nel campo delle TIC e le co-pubblicazioni internazionali.

A giugno l’inflazione cala. Eurostat comunica che nel mese di giugno il tasso annuale di inflazione per l’area euro risulta in diminuzione e si attesta all’1,3%. Continua la discesa, dunque, considerando che a maggio era all’1,4% e all’1,9% nel mese di marzo.

 

Trattato di libero scambio con il Giappone. Dopo un incontro con il ministro degli Esteri giapponese la Commissaria al Commercio Ue ha annunciato che è stata raggiunta l’intesa fra Unione europea e Giappone su un trattato di libero scambio, anche se al momento si tratta solo di un accordo preminentemente politico: c’è un accordo sulla maggior parte degli aspetti, mentre per alcuni dettagli, come le regole sul settore delle auto e la presenza o meno dell’Isds, le posizioni sono ancora molto distanti.

Norme prescrizione IVA da cambiare? Bisogna assicurare perseguimento dei reati gravi nell’Ue 18 luglio BRUXELLES – Secondo l’Avvocato Generale della Corte di Giustizia Ue la normativa italiana sulla prescrizione dei reati in materia di IVA devono essere cambiate, perché “quando il procedimento penale viene iniziato, il reo non deve più poter contare sulla prescrizione iniziale, che si è ormai interrotta”. Il precedente è costituito dalla sentenza Taricco, dopo la quale alcuni giudici italiani hanno condannato il soggetto imputato di frode IVA nonostante una prescrizione già maturata, della quale non si è tenuto conto proprio sulla base delle indicazioni della Corte di Giustizia. In sostanza, secondo la sentenza cintata, per le frodi IVA più gravi la prescrizione contrasta con il diritto dell’Unione europea.

Energia, finanziati tre progetti italiani. La Banca europea per gli investimenti (Bei) ha approvato il finanziamento di tre progetti italiani nel settore energetico, per un ammontare complessivo di oltre 1,2 miliardi di euro. Di questi, 1 miliardo è destinato a un progetto relativo alla sostituzione del vecchio sistema di misurazione dell’elettricità con uno più evoluto e moderno. Con altri 95 milioni la Bei sovvenziona una iniziativa che prevede la manutenzione e il potenziamento di un impianto idroelettrico in provincia di Bolzano. Il terzo progetto riguarda la costruzione di cinque nuovi parchi eolici e la totale ricostruzione di altri tre ubicati in Abruzzo, Campania, Basilicata, Puglia, e Sicilia.

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