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Bonus acqua potabile, la scadenza è il 28 febbraio.Persone fisiche, titolari di attività d’impresa, arti e professioni, enti non commerciali, del Terzo settore e religiosi civilmente riconosciuti: questi i soggetti che possono chiedere il bonus 2023 a fronte delle spese effettuate nello scorso anno per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica. La finalità è la

riduzione del consumo di acqua in bottiglie di plastica La finestra temporale è aperta dal 1° al 28 febbraio. Si tratta di un credito d’imposta del 50% che, per le persone fisiche, ha un limite massimo di 1.000 euro per ciascun immobile, per gli altri beneficiari è di 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale. E’ più corretto dire che si può arrivare al 50%, poiché l’agevolazione è concessa in base al rapporto tra stanziamento e numero di richieste: la percentuale relativa al 2022 sarà comunicata dalle Entrate entro il 31 marzo 2023. Le informazioni sugli interventi vanno trasmesse in via telematica all’Enea, l’importo pagato all’Agenzia delle entrate. Nel modello di richiesta va specificato l’importo delle spese sostenute, documentate da una fattura elettronica o un documento commerciale con il codice fiscale del soggetto richiedente: per le persone fisiche e i soggetti non esercenti attività d’impresa in regime di contabilità ordinaria, il pagamento deve essere stato effettuato con sistemi tracciabili. Il credito d’imposta può essere utilizzato in compensazione (persone fisiche) oppure nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta della spesa e in quelle successive, fino al completo utilizzo. La misura, introdotta dalla legge di bilancio 2021, è stata confermata anche per il 2023, ma con risorse decisamente inferiori (1,5 milioni di euro rispetto ai 5 del 2022). La domanda può essere inviata online, tramite la procedura resa disponibile dall’Agenzia delle entrate oppure rivolgendosi a un intermediario.

Le agevolazioni fiscali per il Meridione nella legge di bilancio. La legge di bilancio (n. 197/2023) ha prorogato all’anno in corso i crediti d’imposta e gli incentivi per gli investimenti effettuati dalle imprese nelle regioni del Mezzogiorno, nelle Zone economiche speciali (Zes) e nelle zone logistiche semplificate (Zls), e anche per gli investimenti in ricerca, sviluppo e innovazione in favore delle imprese localizzate al Sud. Ecco una rapida rassegna. Il credito d’imposta investimenti Sud per l’acquisizione dei beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive che si trovano nelle zone assistite delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna. La percentuale varia in base alle dimensioni dell’azienda: 10% per le grandi imprese, 15% per le aziende di medie dimensioni, 20% per le piccole imprese. Nei Comuni di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo colpiti dai terremoti del 2016, invece: 25% per le grandi imprese, 35% per le medie, 45% per le piccole. Agevolazione per gli investimenti in ricerca e sviluppo in favore delle imprese localizzate in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia: 45% per le piccole imprese, con meno di 50 occupati e fatturato annuo o totale di bilancio non oltre 10 milioni di euro; 35% per le medie imprese con almeno 50 occupati e ricavi pari almeno a 10 milioni di euro; 25% per le grandi imprese, con almeno 250 occupati e fatturato oltre 50 milioni o totale di bilancio di almeno 43 milioni di euro. Il credito d’imposta per installazione e messa in opera di impianti di compostaggio presso i centri agroalimentari in Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia, pari al 70% degli importi rimasti a carico del contribuente con un limite massimo di 1 milione di euro.

Contabilità semplificata, i nuovi limiti dal 1° gennaio. Tra le novità introdotte dalla manovra 2023, l’aumento dell’importo dei ricavi che permette l’opzione del regime di contabilità semplificata, che si traduce in una serie di agevolazioni nella tenuta dei registri contabili. I soggetti interessati sono le imprese individuali, le società di persone (Snc e Sas), i soggetti a queste equiparati (art. 5 del TUIR) e gli enti non commerciali che svolgono attività commerciale non prevalente. Dal 1° gennaio 2023, per l’accesso alla contabilità semplificata, in caso di prestazioni di servizi, i ricavi non devono superare le seguenti soglie: a) 500.000 nel caso di attività di prestazioni di servizi (da 400.000); b) 800.000 euro per le imprese esercenti altre attività (da 700.000). A partire dal 2023, quindi, il regime semplificato verrà considerato quello naturale per le imprese che, nell’anno, conseguiranno ricavi in base al criterio di cassa non superiori ai limiti indicati. Nulla cambia per gli esercenti arti e professioni che adottano la contabilità semplificata come regime naturale indipendentemente dall’ammontare dei compensi percepiti.

Dalle Entrate 2,5 milioni di lettere per favorire il confronto e limitare le controversie. Nel Piano integrato di attività e organizzazione, l’Agenzia delle entrate ha fissato gli obiettivi da raggiungere nel triennio 2023-2025, il principale dei quali resta la lotta all’evasione fiscale, ma ci sono anche il rafforzamento e una maggiore incisività dei controlli, la riduzione del tax gap, della conflittualità con i contribuenti, della propensione all’evasione (-5% entro il 2024 e – 15% entro il 2026), il perfezionamento delle tecniche di analisi e valutazione del rischio di non compliance e altro ancora. Sarà favorito il confronto preventivo con il contribuente, rendendolo partecipe dell’iter accertativo con il contraddittorio nella fase istruttoria preventiva e nell’ambito degli istituti definitori. Ai fini di evitare la conflittualità diretta, oltre all’utilizzo degli strumenti deflattivi del contenzioso, di recente potenziati, in tale panorama un ruolo importante è svolto dalle lettere di compliance, il passaggio che precede l’avviso di accertamento permettendo al contribuente di regolarizzare la propria posizione con il versamento spontaneo tramite il ravvedimento operoso, se la segnalazione del Fisco si rivela corretta. A questo proposito, in seguito alle anomalie riscontrate incrociando i dati presenti nell’Anagrafe tributaria, nel 2023 i cittadini riceveranno circa 2,6 milioni di lettere di compliance, che diventeranno 3 milioni nei due anni successivi.

Interessi legali, balzo dall’1,25 al 5%. A causa del rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a 12 mesi e del tasso d’inflazione annuo registrato (art. 1284 del codice civile), dal 1° gennaio 2023 gli interessi legali che al 31 dicembre erano dell’1,25% passano al 5% annuo, un livello raggiunto nel 1998, dunque ben 25 anni fa. Questo considerevole aumento comporta delle ripercussioni in termini finanziari, fiscali e contributivi. Dai prestiti ai mutui, dalle sanzioni civili per l’omesso o ritardato versamento di contributi previdenziali e assistenziali al ravvedimento operoso, ai versamenti rateizzati degli importi dovuti per l’accertamento con adesione, l’acquiescenza all’accertamento e la conciliazione giudiziale.

Anche per il 2023 redditi agrari e dominicali esenti da IRPEF. Proroga di un altro anno per l’esclusione dal calcolo della base imponibile, quindi l’esenzione del pagamento dell’IRPEF, dei redditi agrari e dominicali per i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, regolarmente iscritti alla previdenza agricola. Il reddito dominicale deriva dalla proprietà del terreno, mentre quello agrario è collegato all’attività agricola. L’agevolazione, che è stata introdotta con la legge di bilancio 2017 (n. 232/16) e prevista per il periodo 2017-2022, è una delle misure varate a sostegno del comparto agricoltura, tra i più colpiti dall’impennata del costo dei carburanti che si è aggiunta ai gravi danni causati dagli eventi estremi dovuta ai cambiamenti climatici.

Edifici condominiali e sismabonus acquisti, proroga al 31 dicembre 2025. Il Ministero dell’economia ha fornito ulteriori chiarimenti in materia di sismabonus, in particolare per quel che riguarda la proroga al 31 dicembre 2025 dei lavori di ristrutturazione a mezzo demolizione e ricostruzioni effettuati su edifici condominiali, prima e dopo l’intervento, oggetto di sismabonus acquisti. La normativa di riferimento prevede che per gli interventi effettuati, tra gli altri, dai condomini, dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari all’interno dello stesso condominio o dello stesso edificio, compresi quelli effettuati su edifici oggetto di demolizione e ricostruzione, la detrazione spetta anche per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2025, nelle seguenti misure: 110% per quelle sostenute entro il 31 dicembre 2023, 70% per quelle del 2024 e 65% per quelle sostenute nel 2025. Dunque, il termine del 31 dicembre 2025 per i lavori di ristrutturazione con demolizione e ricostruzione è applicabile anche agli edifici condominiali oggetto di sismabonus acquisti.

“Vera”, il nuovo software anti evasione fiscale delle Entrate. Le applicazioni dell’intelligenza artificiale, ormai all’ordine del giorno nei settori più diversi, ora arrivano anche a contrastare l’evasione fiscale. L’Agenzia delle Entrate ha infatti messo a punto uno strumento di ultima generazione anti evasione, denominato “Vera” (VErifica dei RApporti finanziari), in grado di generare delle liste selettive da utilizzare nelle attività di controllo, ricavandole in rete e nelle banche dati digitali, dai dati delle dichiarazioni dei redditi, relativi al patrimonio mobiliare e immobiliare, e da altre informazioni finanziarie (conto corrente, applicazioni di acquisto e pagamento online). L’algoritmo collega i dati presenti e traccia un profilo del contribuente alla ricerca di condotte disoneste quali compensazioni indebite, frodi, falsa fruizione di agevolazioni, puntando anche chi non ha pagato il bollo auto, multe, ecc. Gli scostamenti significativi vengono segnalati all’Agenzia. Sono comunque garantite la possibilità per il contribuente di far correggere i dati inesatti e l’anonimato nel corso della prima fase.

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