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News dall’Italia

Sale a 8.000 euro il bonus mobili. Tra le novità della legge di bilancio, l’aumento del bonus arredi per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici ad alta efficienza per gli immobili oggetto di ristrutturazione agevolata, che passa da 5.000 a 8.000 euro nel 2023 e anche nel 2024. Parliamo della

detrazione IRPEF del 50% per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di un immobile oggetto di ristrutturazione. Mentre nel 2022 si potevano detrarre al massimo 5.000 euro, a fronte di una spesa effettiva di 10.000 euro, quest’anno per acquistare arredi e grandi elettrodomestici si potranno spendere fino a 16.000 euro, con uno sconto fiscale di 8.000 euro. Confermate le modalità di spesa con sistemi di pagamento tracciabile e il diritto al bonus anche per i lavori iniziati l’anno precedente e non ancora terminati, purché la data di inizio degli interventi sia anteriore a quella delle spese sostenute.

Prorogato per l’intero 2023 il bonus internet per imprese e professionisti. La scadenza del bonus internet per le imprese e i professionisti era fissata allo scorso 15 dicembre. Considerata la disponibilità di oltre 430 milioni di euro, e vista anche l’inclusione dei professionisti tra i beneficiari, il Governo ha richiesto una proroga della misura, che con una decisione della Commissione europea è stata approvata fino al 31 dicembre 2023. Si tratta della possibilità per micro, piccole e medie imprese e persone fisiche titolari di partita IVA, che esercitano in proprio o in forma associata, di chiedere un voucher connettività: in pratica, uno sconto in fattura da un minimo di 300 fino a 2.500 euro, da richiedere direttamente agli operatori di telecomunicazioni accreditati e utilizzando i normali canali di vendita, per l’attivazione di abbonamenti a internet ultraveloce, obiettivo in linea con il PNRR per favorire la digitalizzazione e la connettività alla banda ultraveloce del settore produttivo. Possono inoltre beneficiare del bonus quanti esercitano una professione intellettuale e una delle professioni non organizzate (l’argomento è trattato più diffusamente in un articolo pubblicato nel primo numero di dicembre – N.d.R.)

Bonus IMU per il turismo, c’è tempo fino al 28 febbraio. Un provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle entrate approva il modello di autodichiarazione e fissa criteri e modalità di fruizione del bonus IMU (introdotto dal Dl 21/2022) destinato ai proprietari, che devono esserne anche i gestori, delle imprese del comparto turistico che hanno subito una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi, nel secondo trimestre del 2021, di almeno il 50% rispetto al secondo trimestre del 2019. La finestra temporale per l’invio va dal 28 settembre 2022 al 28 febbraio 2023. Il bonus consiste in un credito d’imposta del 50% dell’importo versato come seconda rata 2021 per gli immobili che rientrano nella categoria catastale D/2 e nei quali è gestita l’attività turistica. Possono accedere all’agevolazione le imprese turistico-ricettive e quelle che gestiscono strutture ricettive all’aria aperta, gli agriturismi, le imprese del settore fieristico e congressuale, i complessi termali e i parchi tematici, compresi quelli acquatici e faunistici. I soggetti interessati devono inviare all’Agenzia delle entrate, tramite i suoi canali telematici, un’autodichiarazione attestante il possesso dei requisiti e il rispetto delle condizioni previsti dalla comunicazione della Commissione europea Temporary Framework.

Si accorcia l’attesa per i rimborsi fiscali. Con il comunicato stampa del 27 dicembre, l’Agenzia delle entrate rende noto che i rimborsi erogati lo scorso anno sono stati circa 150.000 in più del 2021, il dato più alto di sempre. A seguito della semplificazione dei processi di pagamento automatizzati realizzata dall’Agenzia, che prevede l’accredito diretto del bonifico sul conto corrente del destinatario, nel 2022 sono stati effettuati 3,4 milioni di pagamenti, per un ammontare di 20 miliardi di euro (quasi 2 miliardi in più del 2021), nell’arco di una decina di giorni e con la diminuzione dei tempi di attesa di circa 30 giorni. Sono gli effetti del decreto semplificazioni fiscali (n. 73/2022), validi anche per i pagamenti dei rimborsi spettanti agli eredi dei contribuenti deceduti. Il 96% dei rimborsi riguarda l’IRPEF, per 2,7 miliardi (+8% rispetto al 2021). Hanno percepito il rimborso anche 2 milioni di contribuenti senza datore di lavoro (1,5 miliardi di euro) e oltre 90.000 fra imprenditori, artigiani e professionisti, con rimborsi per circa 15,5 miliardi (+5,5%). Per le imprese, rimborsi IVA e circa 6.000 rimborsi di imposte dirette, per un totale di 1,2 miliardi di euro.

Forfetario e fattura elettronica, obbligo generalizzato nel 2024. Il Dl 36/2022 ha esteso l’obbligo di fattura elettronica ai titolari di partita IVA che applicano il regime forfetario a partire dal 1° luglio 2022, in caso di ricavi o compensi superiori a 25.000 euro nell’anno precedente, dal 1° gennaio 2024 in tutti gli altri casi. Il 2023, dunque, si può considerare un anno di transizione verso l’obbligo generalizzato. Lo chiarisce l’Agenzia delle entrate con la risposta a una Faq pubblicata lo scorso 22 dicembre: nell’anno appena iniziato nulla cambia per i forfetari che hanno superato la soglia dei 25.000 euro nel 2022, l’obbligo per tutte le partite IVA entrerà in vigore dal prossimo anno.

Giustizia tributaria, il nuovo servizio di consultazione online.Dal 15 dicembre 2022, nella home page del portale della Giustizia tributaria è disponibile il nuovo servizio online di “Consultazione pubblica contenziosi tributari”. Sarà possibile cercare informazioni e date di udienza dei contenziosi tributari instaurati presso le Corti di giustizia tributaria di primo e secondo grado. Dopo aver selezionato la Corte di giustizia interessata, si potranno effettuare due tipi di ricerca: “Info ricorso”, per consultare le informazioni di un contenzioso, indicando il numero di registro generale e l’anno di iscrizione a ruolo, e “Calendario udienze”, per la ricerca delle udienze di una data sezione della Corte di giustizia tributaria preselezionata, indicando un intervallo di date e un orario. Con “Info ricorso” saranno consultabili le principali informazioni del ricorso, come l’oggetto della controversia, la categoria dei soggetti interessati, l’esito del contenzioso e altre ancora.Con “Calendario udienze” si potranno visualizzare, rispetto alla singola sezione, le date e le aule di svolgimento delle udienze, con l’indicazione del numero di registro generale, dell’ordine di chiamata e le modalità di trattazione (udienza pubblica, camera di consiglio, da remoto).

Regolarizzare la fattura errata non cancella la sanzione. L’ordinanza della Corte di cassazione n. 33093/2022 stabilisce che l’emissione di una fattura senza addebito IVA per le operazioni imponibili è una violazione passibile di sanzione, anche se il soggetto passivo regolarizza la sua posizione con l’emissione di una nuova fattura con l’esatto imponibile IVA prima della contestazione delle Entrate. Il caso riguarda una società che aveva tardivamente regolarizzato delle fatture, erroneamente emesse senza IVA. La CTR aveva confermato la sentenza di primo grado, respingendo le ragioni dell’Agenzia, sostenendo che poiché la società aveva sanato l’errore prima che fosse rilevato dal Fisco, la violazione era da considerare meramente formale. L’Agenzia delle entrate proponeva ricorso per cassazione, eccependo che l’emissione di fatture senza applicazione dell’IVA per operazioni imponibili, erroneamente ritenute non imponibili, comporta comunque l’applicazione della sanzione, a nulla rilevando che le fatture in rettifica siano state emesse successivamente, perché tardive. Inoltre, prosegue l’Agenzia, il comportamento della società causa una ricaduta negativa sulla liquidazione dell’IVA, rendendola sfavorevole per l’erario, e non costituisce dunque una violazione meramente formale. La Corte di cassazione accoglieva la tesi dell’Amministrazione finanziaria, affermando che la violazione è di tipo sostanziale perché la condotta della contribuente incide inevitabilmente sulla determinazione della base imponibile, dell’imposta e del conseguente versamento del tributo, poiché il soggetto passivo non ha provveduto al pagamento dell’imposta, che avrebbe dovuto addebitare e conseguentemente versare nei tempi prescritti in favore dell’erario.

AdER, è attivo lo sportello online per debiti a ruolo. Agenzia delle Entrate–Riscossione ha reso disponibile il servizio “Trova lo sportello e prenota”, lo sportello virtuale che permette di fissare un appuntamento in presenza. Partito in via sperimentale in Lombardia e nel Lazio, e in attesa di essere esteso in tutta Italia, è già operativo in Val d’Aosta, Piemonte, Veneto, province autonome di Trento e Bolzano, Emilia Romagna, Marche, Toscana, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna. Si può ricevere assistenza in videochiamata prenotandosi nell’area riservata del portale, sezione “Appuntamenti e contatti” (accesso con Spid o Cie). Le operazioni, effettuabili anche da casa tramite pc, smartphone o tablet, sono le stesse dello sportello fisico: informazioni o assistenza sui pagamenti, domande di rateizzazione, sospensione o rimborso, ecc. Si può prenotare (e anche cancellare l’appuntamento) indicando data e ora, fino ai quattro giorni lavorativi successivi, dopo di che si riceve una mail di riepilogo con le informazioni e le istruzioni per la videochiamata.

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