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Pagamento degli avvisi bonari, termini raddoppiati. Per pagare gli avvisi bonari dell’Agenzia delle entrate scaturiti dai controlli fiscali automatizzati sulle dichiarazioni dei redditi, evitando così l’iscrizione a ruolo delle somme indicate, non ci saranno più 30 ma 60 giorni di tempo. La misura è stata inserita nella legge 28/2022, di conversione del decreto Ucraina-bis (Dl

14/2022). Raddoppia, quindi, il tempo a disposizione per pagare gli importi comunicati tramite le anomalie che le Entrate rilevano a seguito dei controlli automatizzati delle dichiarazioni IRPEF, IRAP e IVA (D.lgs. 462/1997). Le comunicazioni di irregolarità arrivano al contribuente tramite lettere che invitano a regolarizzare la posizione tramite il ravvedimento operoso e il pagamento di sanzioni minime, consultabili all’interno del Cassetto fiscale o dalla piattaforma “Fatture e Corrispettivi”. Per pagare, anche rateizzando l’importo, deve essere utilizzato il modello F24: pagando entro di 60 giorni le sanzioni amministrative sono ridotte a un terzo (dal 30 al 10%) e gli interessi del 3,5% annuo sono dovuti fino all’ultimo giorno del mese precedente a quello dell’elaborazione dell’avviso. Il mancato pagamento di una rata entro la scadenza di quella successiva comporta la decadenza dalla dilazione e la somma dovuta viene iscritta a ruolo.

Il bonus mobilità è riconosciuto il 100%. Il Dl 34/2020 (decreto rilancio), ha introdotto il credito d’imposta per i contribuenti che hanno acquistato monopattini elettrici, biciclette elettriche o muscolari e abbonamenti al trasporto pubblico dal 1° agosto al 31 dicembre 2020. L’importo massimo riconosciuto è di 750 euro, e il provvedimento del 23 maggio, n. 176217/2022, ha stabilito che l’agevolazione sarà riconosciuta al 100% di quanto richiesto, poiché il limite di spesa complessiva di 5 milioni di euro è risultato sufficiente per soddisfare tutte le comunicazioni valide presentate. Il credito d’imposta è utilizzabile in dichiarazione dei redditi in diminuzione delle imposte eventualmente dovute, non oltre il periodo d’imposta 2022.

Bonus per professionisti, imprese e amministrazioni, è online www.incentivi.gov.it. E’ operativa dallo scorso 2 giugno la piattaforma telematica dedicata agli incentivi e i bonus, sotto qualsiasi forma, riservati a professionisti e imprese: www.incentivi.gov.it è il portale reso disponibile dalla Pubblica amministrazione per semplificare la ricerca dell’agevolazione che meglio si adatti alle esigenze del destinatario. Gestito dal Ministero per lo Sviluppo economico, mira a contenere tutti gli interventi di sostegno, con relative istruzioni, bandi e provvedimenti accessibili ai titolari di attività produttive: in sostanza, le misure agevolative, previste da amministrazioni pubbliche e di altri soggetti pubblici o privati con risorse pubbliche, riconosciute ai soggetti che svolgono attività economiche. E’ possibile accedere al portale per una consultazione, per acquisire dalla piattaforma servizi di informazione personalizzati e per inserire e aggiornare i dati contenuti nelle schede informative. Un itinerario guidato permetterà di trovare e scegliere fra tutti i bonus, erogati da istituzioni pubbliche e private a livello centrale e territoriale, che possono riguardare, ad esempio, l’avvio di una nuova impresa; gli investimenti in macchinari, impianti e software, quelli in formazione, ricerca e sviluppo, per l’innovazione, le nuove assunzioni e gli sgravi fiscali. Le modalità operative e le disposizioni tecniche sono contenute nel decreto direttoriale del MiSE del 27 maggio 2022.

Limite di spesa per superbonus e pertinenze. Nell’interrogazione a risposta immediata presso la Commissione Finanze della Camera dello scorso 18 maggio è stato chiarito che in caso di superbonus e pertinenze separate, il tetto di spesa per i lavori è di 96.000 euro, a prescindere dal numero delle pertinenze. Nel conteggio del limite di spesa sono comprese le pertinenze che fanno parte dell’edificio condominiale oggetto di intervento, mentre sono escluse quelle che situate in un edificio separato. La richiesta di precisazione riguardava il caso in cui le pertinenze di un edificio non facciano parte dell’unità strutturale. Il riferimento è la circolare 30/2020 delle Entrate e riguarda interventi trainanti che rientrano nel sismabonus eseguiti sulle parti comuni di un edificio residenziale, con il limite massimo di spesa che si calcola in base al numero delle unità immobiliari su cui viene realizzato l’intervento. Per gli interventi antisismici effettuati su un’immobile si deve tenere prendere in considerazione la circolare 24/2020, dove si evidenzia che il limite della detrazione di 96.000 euro si applica all’edificio oggetto di interventi e alle sue pertinenze che sono unitariamente considerate, anche se accatastate separatamente. Non è previsto, infatti, un autonomo limite di spesa ma quello stabilito per l’unità abitativa.

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