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Abbattimento delle barriere architettoniche, nuovo bonus del 75%. Una nuova agevolazione, limitata all’anno in corso, è stata introdotta dalla legge di bilancio 2022 (n. 234/2021) per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Si tratta di una detrazione del 75% delle spese sostenute

per gli interventi edilizi diretti al superamento e all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti. I limiti delle spese sostenute nel 2022 variano da 30.000 a 50.000 euro in base alla tipologia dell’edificio, da utilizzare nella dichiarazione dei redditi e suddividere in 5 quote annuali di pari importo: anche in questo caso è possibile scegliere la cessione del credito o lo sconto in fattura. Questi i limiti previsti: 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per gli immobili all’interno di edifici plurifamiliari funzionalmente indipendenti e con uno o più accessi autonomi dall’esterno; 40.000 euro per ogni immobile per gli edifici composti da 2 a 8 unità immobiliari (40.000 euro moltiplicati per il numero degli immobili che compongono l’edificio); 30.000 euro per ogni immobile in edifici composti da più di 8 unità immobiliari (30.000 euro moltiplicati per il numero degli immobili che compongono l’edificio). Sono detraibili, se funzionali all’eliminazione delle barriere architettoniche, anche le spese sostenute per l’automazione degli impianti degli edifici e dei singoli immobili, e in caso di sostituzione dell’impianto, le spese per lo smaltimento e la bonifica dei materiali e dell’impianto sostituito.

Dalla legge di bilancio 1.000 euro ai lavoratori fragili. Tra le novità contenute nella legge di bilancio, il comma 969 dell’articolo 1 introduce una indennità una tantum di 1.000 euro, con un tetto di spesa di 5 milioni di euro per il 2022, destinata ai lavoratori dipendenti del settore privato che nel 2021 hanno superato i limiti per ottenere l’indennizzo di malattia. Il contributo è riservato ai lavoratori fragili che a causa del Covid non hanno potuto lavorare in smart working e si sono assentati dal lavoro fruendo dell’indennità di malattia, per i quali l’assenza dal servizio è equiparata al ricovero ospedaliero. L’importo di 1.000 euro non concorre alla formazione del reddito imponibile e non genera una contribuzione figurativa: viene corrisposta dall’INPS a seguito della presentazione di una domanda nella quale si autocertifica il possesso dei requisiti.

Contributo per discoteche e attività chiuse, stabiliti gli importi. Un provvedimento dell’Agenzia delle entrate del 29 dicembre ha fissato gli importi del contributo a fondo perduto previsto dal decreto sostegni-bis per le discoteche e le attività che sono rimaste chiuse a causa della pandemia per almeno 100 giorni nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 25 luglio 2021. Dal rapporto tra le risorse disponibili e le domande pervenute, gli importi stabiliti sono i seguenti: 8.661 euro per discoteche, sale da ballo, night-club e simili (codice Ateco 2007 93.29.10) con partita IVA attiva al 23 luglio 2021 (il limite originario era di 25.000 euro); da 3.000 a 12.000 euro per palestre, impianti sportivi, parchi tematici, eventi teatrali e cinematografici, cultura e arte, fiere e cerimonie con partita IVA attiva al 26 maggio 2021. Per queste attività il contributo a fondo perduto è stato calcolato in base ai ricavi/compensi del periodo d’imposta 2019: 3.000 euro per ricavi e compensi fino a 400.000 euro, comprese le startup senza ricavi/compensi, 7.500 euro da 400.000 a 1 milione di euro, 12.000 euro oltre 1 milione di euro.

Bonus rubinetti fino al 2023. L’agevolazione spettante per l’efficientamento idrico, che consiste in un credito d’imposta per spese fino a 1.000 euro, è stato prorogato fino al 31 dicembre 2023 dalla legge di bilancio. Il bonus, per il quale è previsto uno stanziamento di 1,5 milioni di euro, si calcola in relazione alle spese sostenute nell’anno precedente per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare, che permettono di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica per acque destinate a uso potabile. Possono fruire del credito d’imposta le persone fisiche e i titolari di attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali, compresi quelli del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti. Il bonus può essere utilizzato in compensazione tramite F24, ma le persone fisiche possono anche inserirlo in dichiarazione dei redditi. L’importo massimo della spesa, da pagare con sistemi tracciabili tramite fattura elettronica o altro documento con il codice fiscale del richiedente, è di 1.000 euro per ciascun immobile delle persone fisiche e di 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività degli altri soggetti citati. Deve essere presentata una domanda che va trasmessa, utilizzando l’area riservata o i canali telematici dell’Agenzia delle entrate, nel mese di febbraio dell’anno successivo a quello della spesa sostenuta.

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