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News dall’Europa

Commissione europea, il tetto al prezzo del gas è un insuccesso.   La Commissione europea ha proposto l’introduzione di un tetto al prezzo del gas a 275 euro al megawattora, da attivare presso la Borsa di Amsterdam del gas solo in caso di emergenza, ovvero di prezzi straordinariamente elevati. La proposta della Commissione – sostenuta da Francia e Olanda –  sarà discussa il prossimo 19 dicembre dai ministri dell’energia dei 27 Paesi

membri, molti dei quali (ben quindici) hanno già protestato dichiarandosi contrari: tra questi Italia, Spagna, Belgio, Grecia e Francia. Il meccanismo flessibile proposto, subordinato a una serie di condizioni, potrebbe essere attivato dal 1° gennaio 2023 con validità di un anno e una clausola di revisione al 1° novembre 2023 per decidere un’eventuale proroga.

Il Parlamento vuole aggiornare le norme sul credito al consumo. I prestiti al consumo sono quelli ai quali di solito si ricorre per acquistare un’automobile, mobili e arredi o viaggi. Secondo i deputati devono essere aggiornate le norme europee sul credito al consumo, per assicurare maggiore protezione ai consumatori. La Direttiva sul credito al consumo, che è la norma attualmente in vigore, si applica ai contratti nei quali la banca concede a un cittadino un credito superiore a 200 e inferiore a 75.000 euro; i consumatori hanno 14 giorni di tempo per rescindere un contratto di credito e possono rimborsare il prestito in anticipo, riducendone il costo. Queste norme risalgono al 2008 e sono tra quelle che il Parlamento vuole aggiornare per una serie di ragioni: la digitalizzazione che ha mutato gli scenari del settore, l’arrivo sul mercato dei nuovi portali di prestito tra privati, i nuovi prodotti, i prestiti a breve termine ma con un alto costo e, non ultima, la difficile e turbolenta situazione economica attuale, che vede crescere la richiesta di prestiti. Oggi, inoltre, è necessario affrontare i nuovi sistemi di diffusione digitale delle informazioni e le norme vigenti, peraltro non armonizzate tra gli Stati membri, non offrono una protezione sufficiente. Rispetto alle nuove norme proposte dalla Commissione nello scorso mese di settembre, il Parlamento ha avanzato nuove proposte, tra le quali: i prestatori devono essere obbligati a fornire le informazioni di base ai consumatori, con maggiore trasparenza, prevedendo l’accesso anche dai telefoni cellulari; la pubblicità deve indicare con chiarezza il costo della richiesta di un prestito; i dati personali, come quelli presenti sui social network o di natura sanitaria, non dovrebbero essere presi in considerazione; la nuova direttiva  va applicata ai crediti fino a 150.000 euro e ogni Paese può stabilire un limite massimo.

Prossimo obiettivo, ridurre i tempi di pagamento dei bonifici. Tra gli obiettivi della Commissione europea, sollecitata dall’Organizzazione europea dei consumatori, una radicale riduzione dei tempi del pagamento di un bonifico, quindi le banche devono abbandonare la prassi di trattenere per giorni il denaro. E’ arrivato il momento, secondo il Commissario ai servizi finanziari, McGuinness, che ha ricordato che la tecnologia per assicurare pagamenti istantanei è in vigore dal 2017. Si punta, quindi, a rendere istantanei i pagamenti, mentre attualmente in Europa risulta istantaneo soltanto 1 conto su 10: per gli altri possono passare anche 3 giorni, oppure si deve pagare fino a 30 euro. Via libera, dunque alle proposte di modifica delle regole, che devono essere presentate al Parlamento europeo prima che sia attivata una versione finale, dopo di che per le banche avranno 6 mesi per organizzarsi e semplificare le procedure.

Rapporto della Bce, l’inflazione colpisce di più i meno abbienti. Dal rapporto trimestrale della Banca centrale europea risulta che il forte aumento dell’inflazione, che colpisce settori di primaria importanza per la vita quotidiana come l’energia e gli alimentari, divarica ulteriormente la forbice fra le classi di reddito, con una ricaduta più pesante su quelle più deboli (e non sembra una grossa novità…). Appare evidente che una famiglia con reddito medio-basso, costretta a spendere di più per i beni ritenuti essenziali, vede ridursi la possibilità di risparmiare e la liquidità disponibile. E questo, nonostante le misure adottate dagli esecutivi per provare a limitare i danni causati dalla pandemia prima, e dalla guerra poi. La ricerca evidenzia inoltre la necessità di fornire un sostegno maggiore, anche perché per il prossimi 12 mesi non si prevedono incrementi di redditi significativi. Al riguardo, nel rapporto si legge che le aspettative di crescita dei redditi sono dello 0,6% nei prossimi 12 mesi, con una riduzione più alta per i redditi medi e nella fascia fra i 55 e i 70 anni. Mentre Eurostat informa che il tasso di inflazione annuo a settembre è stato del 9,9% (3,4% a settembre 2021), per quanto riguarda i prezzi, secondo i dati dell’ultima indagine della Banca i consumatori si aspettano +5,1% per l’indice dei prezzi al consumo ne2023 e del 3% nei prossimi tre anni.

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