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News dall’Europa

Piano italiano di sostegni alle imprese, proroga fino al 30 giugno. Semaforo vede dalla Commissione europea per il piano italiano di agevolazioni alle aziende contro gli effetti economici della pandemia, che viene potenziato e prorogato fino al prossimo 30 giugno.

Con i 2,5 miliardi di euro destinati al sistema produttivo su cui si basa il programma, si arriva a complessivi 15 miliardi di euro. Il via libera della Commissione era necessario per garantire che la compatibilità delle misure adottate dal nostro Governo con le norme comunitarie del Quadro temporaneo UE (Eu Temporary Framework) in materia di aiuti di Stato. Il piano è stato ritenuto necessario, appropriato e proporzionato per fronteggiare una importante criticità economica e contrastare la crisi sanitaria.  A seguito dell’ultima modifica apportata, i limiti massimi degli aiuti concessi sono i seguenti: aiuti di importo limitato, da 1,8 a 2,3 milioni di euro; produzione primaria di prodotti agricoli, 290.000 euro; aziende del comparto pesca e acquacoltura, 345.000 euro; sostegno ai costi fissi non coperti dalle entrate, 12 milioni di euro (dai precedenti 10).

Recepite in Italia le direttive Ue contro frodi sui pagamenti e riciclaggio. Dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale è entrato in vigore il decreto legislativo 184/2021, attuativo della direttiva (UE) 2019/713 in materia di lotta alle frodi e le falsificazioni di mezzi di pagamento diversi dai contanti, come carte di credito e di pagamento. Subiscono un aumento le sanzioni esistenti e nel Codice penale viene introdotto un nuovo reato, di detenzione e diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici volti, appunto, a compiere misfatti relativi a strumenti di pagamento diversi dai contanti, che prevede la reclusione fino a 2 anni e una multa fino a 1.000 euro, oltre alla confisca di apparecchiature, dispositivi e programmi informatici. Viene inoltre ampliato il campo applicativo del reato di indebito utilizzo e falsificazione di carte di credito e di pagamento (art. 493-ter), facendovi rientrare tutti gli strumenti di pagamento diversi dal contante. Riguardo al reato di frode informatica è stata inserita un’aggravante per i casi in cui la manipolazione del sistema telematico per ricavare un guadagno o causare un danno implica un trasferimento di denaro, di valore monetario o di valuta: in questi casi è prevista la reclusione da 1 a 5 anni e una multa da 309 a 1.549 euro. Il decreto 184 contiene anche le sanzioni pecuniarie applicabili alle società che commettono i delitti previsti dal codice penale in materia di strumenti di pagamento diversi dai contanti. E’ pure operativo, anche in questo caso dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il D.lgs. 195/2021 che recepisce i contenuti della direttiva (UE) 2018/1673 sulla lotta al riciclaggio: con le nuove norme aumentano le tipologie che presuppongono delitti di riciclaggio e autoriciclaggio, come nei casi di proventi da delitti colposi e contravvenzioni, aggiungendo ai reati dolosi quelli di tipo colposo, con l’applicazione delle sanzioni previste per i primi.

Bce, confermati tassi di interesse e chiusura del PEPP. Nell’ultima riunione di politica monetaria del Consiglio direttivo della Banca centrale europea si è avuta la conferma che il programma PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) relativo agli acquisti di titoli di Stato, si chiuderà il prossimo 31 marzo. Altra conferma ha interessato i tassi d’interesse, con quello principale che resta a zero, il tasso sui depositi a 0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%. Nonostante i recenti sviluppi della crisi tra Russia e Ucraina, che ha provocato l’aumento dei prezzi dei prodotti energetici e il conseguente balzo in avanti dell’inflazione, la Bce considera transitoria tale situazione e prevede il ritorno dell’inflazione nei limiti del 2% nel 2023.

Obbligatorio per le multinazionali dichiarare gli utili realizzati. Un importante passo avanti in materia di trasparenza e di contrasto all’elusione fiscale: il Parlamento europeo ha approvato un accordo provvisorio con il Consiglio che inserisce l’obbligo, per le imprese con un fatturato annuo superiore a 750 milioni di euro e che svolgono attività in più Stati Ue, di dichiarare gli utili realizzati. Sarà quindi obbligatorio divulgare pubblicamente le imposte versate e il numero di dipendenti assunti in ciascun paese dell’Unione, oltre ai profitti, le tasse e i costi del personale pagati anche in alcuni paesi extra UE, compresi quelli che non cooperano in materia fiscale e quelli che non soddisfano tutti gli standard ma si sono impegnati a riformarli.

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