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Recovery Fund, presentato il piano per la ripresa. In una comunicazione della Commissione europea, approvata dal Collegio dei commissari, si legge che la Presidente Ursula Von der Leyen proporrà al Parlamento Ue il Piano

europeo per la ripresa il tanto discusso quanto atteso Recovery Plan, con lo strumento del Recovery Fund che metterà in campo 500 miliardi a fondo perduto e 250 miliardi di prestiti da restituire. Si tratta di una sorta di compromesso che ha cercato di accogliere sia le richieste dei Paesi che chiedevano sovvenzioni a fondo perduto, sia di quelli più “austeri” che subordinavano gli aiuti alla realizzazione di riforme (Olanda, Austria, Svezia e Danimarca: questi ultimi due sono fuori dall’euro). Il piano proposto dalla Commissione dovrà essere discusso e negoziato in Consiglio Europeo il 17 e 18 giugno, con la speranza che i 27 governi giungano a un accordo condiviso e di rapida attuazione. Il Commissario all’economia Paolo Gentiloni ha definito il Recovery Fund da 750 miliardi “una svolta senza precedenti, che si aggiunge agli strumenti comuni già varati. Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti”. Per il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, il progetto dovrà essere in grado di rafforzare le politiche di sviluppo, facilitare il Green Deal e la digitalizzazione e sostenere le economie in crisi, “perché, altrimenti, difficilmente il mercato si risolleverà”. Il pacchetto proposto dalla Commissione per l’Italia ammonta a 172 miliardi: 81 miliardi come stanziamenti a fondo perduto e 91 come prestiti. I fondi a disposizione degli Stati membri per fronteggiare la crisi economica legata alla pandemia, la maggior parte dei quali sarà disponibile dal 2021, dovranno essere rimborsati attraverso i futuri bilanci dell’Unione europea non prima del 2028 e non dopo il 2058. Per ottenere i finanziamenti bisognerà proporre (e quindi realizzare) riforme e programmi coerenti con gli obiettivi di sviluppo dell’Unione in materia di digitale, green e resilienza.

Cooperazione mondiale per il vaccino anti virus. La Commissione europea e quattro Paesi, Italia, Norvegia, Germania e Francia, hanno annunciato un’iniziativa che consiste in un piano di collaborazione globale per lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di un vaccino, che vedrà coinvolti circa quaranta governi, scienziati, organizzazioni internazionali, fondazioni, filantropi, imprenditori, celebrità e donatori privati. Il testo di “World against Covid-19”, questo il nome del progetto, il “Mondo contro il Covid-19”, è stato firmato da Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione europea, Charles Michel, Presidente del Consiglio Europeo, Giuseppe Conte, Angela Merkel, Emmanuel Macron e Erna Solberg, Primo ministro della Norvegia. Partita il 4 maggio come una maratona per la raccolta di fondi con l’obiettivo minimo di raccogliere 7,5 miliardi di euro, soltanto il giorno dopo si è arrivati alla cifra di 7,4 miliardi. I fondi saranno utilizzati per sviluppare cure, diagnostica, e terapie da condividere con tutto il mondo. La Von der Leyen ha dichiarato di essere “molto orgogliosa e sollevata che l’inizio di questo importantissimo progetto abbia avuto così tanto successo. Il mondo ha mostrato una straordinaria unità per il bene comune. E l’Europa ha dato un contributo significativo, ma abbiamo ancora una ripida salita davanti a noi per sconfiggere questo virus”. Spicca l’assenza degli Stati Uniti, dovuta ai recenti contrasti del Presidente Trump con l’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Al via il Sure per sostenere l’occupazione. Una nuova iniziativa della Commissione Ue prevede un sussidio per ridurre gli orari di lavoro e permettere ai paesi più colpiti, come Italia e Spagna, di combattere in qualche modo il grave incremento della disoccupazione provocata dalla pandemia. Si tratta del Sure (State sUpported shoRt-timE work), in pratica un sostegno comune alla cassa integrazione dei paesi più coinvolti che si propone di preservare più posti di lavoro possibile: secondo la Presidente Von der Leyen, servirà a far sì che più cittadini possano mantenere il loro posto per tornare al lavoro quando la crisi sanitaria sarà superata. La Presidente, presentando l’iniziativa, ha dichiarato che le aziende hanno bisogno del supporto dell’Europa per superare questa grave crisi, facendo tesoro di quanto imparato dalla crisi finanziaria del 2008: i Paesi membri che disponevano di questo strumento, infatti, “hanno aiutato milioni di persone a conservare il loro posto di lavoro e le aziende sono sopravvissute alla crisi finanziaria preservando i propri dipendenti”. In una recente riunione Ecofin, i ministri economici dell’Unione hanno approvato l’iniziativa, che resterà in vigore fino al 31 dicembre 2022 e, come detto, ha l’obiettivo di evitare una emorragia di posti di lavoro fornendo prestiti a condizioni vantaggiose agli Stati membri per ammortizzatori sociali. La Commissione europea arriverà a mobilitare 100 miliardi di euro.

Il nuovo piano di finanziamenti per il sistema bancario. Tra le recenti decisioni del Consiglio direttivo della Banca centrale europea, che ha lasciato invariati i tassi d’interesse di riferimento, una delle più importanti novità annunciate riguarda le Peltro, “non-targeted Pandemic Emergency Longer-Term Refinancing Operations”, presentate in un comunicato nel quale si afferma che saranno effettuate per sostenere le condizioni di liquidità nel sistema finanziario dell’area dell’euro e contribuire a preservare il regolare funzionamento dei mercati monetari fornendo un efficace sostegno di liquidità. Il nuovo piano di finanziamenti per il sistema bancario consiste, si legge nel comunicato, “in sette ulteriori operazioni di rifinanziamento che iniziano nel maggio 2020 e si concluderanno in una sequenza scaglionata tra luglio e settembre 2021, in linea con la durata delle misure di allentamento delle garanzie. Saranno condotte come procedure a tasso fisso con piena assegnazione, con un tasso di interesse inferiore di 25 punti base al tasso medio sulle principali operazioni di rifinanziamento prevalenti sulla vita di ciascuna Peltro”. Per quanto riguarda, poi, il piano di acquisti temporanei denominato Pepp, attualmente da 750 miliardi euro e che si concluderà nel 2020, la Bce ha affermato di essere preparata a potenziarne la dimensione di quanto sarà necessario e per il tempo di cui ci sarà bisogno.

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