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Semplificazioni IVA per le piccole imprese. In una riunione tenutasi a Bruxelles il 18 febbraio il Consiglio europeo ha varato due nuove norme su regime di esenzione per il commercio

online e semplificazioni IVA applicabili alle piccole imprese. Per limitare – ma non subito – gli oneri amministrativi e i costi di conformità per le piccole aziende, e creare quindi una situazione in grado di favorire crescita ed efficienza degli scambi, una direttiva europea che entrerà in vigore nel 2025 prevede che l’esenzione oggi applicabile ai soggetti nazionali si estenda alle imprese stabilite in altri Paesi membri (Direttiva del Consiglio che modifica la direttiva 2006/112/CE relativa al sistema comune d’imposta sul valore aggiunto per quanto riguarda il regime speciale per le piccole imprese e il regolamento (UE) n. 904/2010 per quanto riguarda la cooperazione amministrativa e lo scambio di informazioni allo scopo di verificare la corretta applicazione del regime speciale per le piccole imprese). A oggi il regime speciale per le piccole imprese prevede solo una franchigia da concedere alle aziende stabilite nello Stato membro in cui l’IVA è dovuta. In base alla nuova direttiva un soggetto passivo IVA con regime ordinario nel proprio Stato, che beneficia della franchigia IVA per le piccole imprese in un altro Stato membro, avrà una detrazione dell’imposta versata a monte collegata con le cessioni e le prestazioni soggette a imposta. La novità consiste nella franchigia anche alle piccole imprese stabilite in Paesi membri diversi da quello in cui è l’imposta è dovuta a condizione che il loro volume d’affari annuo sia inferiore al tetto applicato dallo Stato membro in cui l’IVA è dovuta, che non può superare gli 85000 euro. Il Consiglio ha inoltre adottato nuove norme per favorire il riconoscimento delle frodi fiscali nelle operazioni transfrontaliere di commercio elettronico, che saranno operative dal 1° gennaio 2024. Saranno obbligatori, per i prestatori di servizi di pagamento, la conservazione della documentazione sui pagamenti transfrontalieri relativi al commercio online, la raccolta armonizzata della documentazione da parte degli Stati membri, rispettando il diritto alla privacy.

Prevista una crescita costante ma moderata. La Commissione europea, rispetto alla aspettative riguardanti il progresso economico nei prossimi due anni, riferisce di una crescita costante ma caratterizzata da tassi modesti. Vengono presi in considerazione, tra gli altri, i livelli annuali e trimestrali del Pil e dell’inflazione per l’anno in corso e per quello successivo per tutti gli Stati membri. Vengono pubblicate 4 previsioni annuali: due complessive, in primavera e autunno e due intermedie, in inverno ed estate. In quelle pubblicate a febbraio, le intermedie d’inverno 2020, si parla di una crescita del Pil stabile nella zona euro (1,2% nel 2020 e nel 2021), mentre nell’Unione europea calerà lievemente dall’1,5% del 2019 all’1,4% nel 2020 e nel 2021. La stabilità della crescita dipenderà soprattutto dalla domanda interna (consumi privati e investimenti pubblici).

La Direttiva a protezione dei consumatori. Dovranno essere recepiti entro il 28 novembre 2021 i contenuti della Direttiva 2019/2161, pubblicata il 18 dicembre 2019, relativi alla tutela dei consumatori che acquistano prodotti o servizi online, che prevede anche misure più efficienti contro le pratiche commerciali sleali o ingannevoli. Queste alcune delle novità principali: più trasparenza nelle transazioni online (recensioni, prezzi o classificazione dei prodotti); semplificazione dei criteri per le sanzioni in caso di violazioni del diritto comunitario; soluzioni individuali per i consumatori nei casi di pratiche commerciali sleali (marketing aggressivo; tutela dei consumatori rispetto ai servizi digitali gratuiti; notizie chiare sulle riduzioni dei prezzi; eliminazione di oneri sproporzionati.

Il report 2019 sull’uso delle droghe. L’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (EMCDDA) ha pubblicato una relazione sul consumo delle sostanze stupefacenti. Le droghe più utilizzate in Europa sono cannabis, cocaina, Mdma (ecstasy), anfetamine e oppiacei, con la prima che primeggia decisamente. I dati sono stati ricavati dall’analisi delle acque reflue e dei residui di siringhe e da nuovi strumenti d’indagine, come i sondaggi anonimi sul web. La cannabis, che si divide in due diverse categorie (marijuana e hashish), è in assoluto la più comune in Europa ed è utilizzata da adulti e giovani, mentre al secondo posto in termini di consumo si trova la cocaina, il cui uso risulta in aumento: segue in terza posizione l’ecstasy, pastiglie utilizzate soprattutto dai giovani. L’oppiaceo più utilizzato in Europa è l’eroina. I maggiori sequestri in Europa riguardano soprattutto la cannabis (circa il 70%, con 300 sequestri in Spagna), mentre il 10% la cocaina e le altre sostanze hanno percentuali pari o inferiori al 5%: nel 2017 sono state sequestrate 466 tonnellate di cannabis, 209 di hashish e 140 di cocaina.

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