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Vendite online, riforma IVA e portale comunitario. Il Consiglio dei Ministri economici dell’Unione, l’Ecofin, ha espresso parere positivo riguardo alle nuove norme per l’imposta sulle vendite online e il varo di un portale comunitario.

E’ previsto per il 2021, infatti, un portale europeo per l’IVA sulle vendite in rete, uno sportello unico digitale per semplificare l’operazione; a partire dal 1° ottobre 2020, però, le imprese potranno iscriversi al nuovo sportello unico, una vera e propria piattaforma digitale che in pratica fungerà da intermediario, assicurando il pagamento dell’imposta ed eliminando una serie di passaggi, tra i quali l’obbligo di registrazione ai fini IVA nei vari Paesi. Ovviamente sarà consultabile e accessibile in tutte le lingue europee. Le imprese extra Ue potranno vendere beni e servizi fino a 150 euro utilizzando depositi o “Centri di elaborazione degli ordini” nell’Unione o beni situati nei “Centri di elaborazione” nella Ue, senza limiti di valore attraverso piattaforme online.

Pagamenti internazionali, i costi saranno più bassi. A febbraio è stata approvata dagli eurodeputati una proposta di legge che assicura costi più economici per i pagamenti in euro all’interno dell’Ue e costi di cambio più trasparenti nel caso di pagamenti fra due valute diverse. Attualmente tra i Paesi della zona euro sono già previsti pagamenti aggiuntivi a basso costo, che  sono in pratica gli stessi applicati nel proprio Paese di residenza, mentre un’analisi della Commissione europea ha appurato che per un bonifico verso un altro Stato extra Ue si potrebbe arrivare a pagare oltre 2° euro. Le modifiche introdotte mirano ad allineare i costi per inviare o ricevere pagamenti in euro, tramite le banche o altri fornitori di servizi di pagamento in Paesi al di fuori della eurozona con quelli dovuti per i pagamenti in valuta nazionale. Altro obiettivo è  una maggiore trasparenza sui costi applicati quando per un pagamento è necessario effettuare un cambio di valuta. Un cittadino italiano che vuole pagare con una carta in un albergo in Polonia può decidere se pagare in euro o in zloty, la valuta polacca: nel primo caso il servizio viene fornito dalla banca dell’albergatore, nel secondo la conversione della valuta la fa la sua banca, con costi che potrebbero essere diversi. E’ evidente che il cittadino privo di notizie esaustive potrebbe pagare più del giusto: ecco, allora, che le nuove norme rendono obbligatorio fornire tutte le alternative possibili per il cambio, esibendo con chiarezza i costi prima della fine dell’operazione.

Bce, Draghi sollecita riforme strutturali. In occasione della riunione del Consiglio dei Governatori della Banca Centrale Europea, il Presidente Mario Draghi ha dichiarato che “La perdita di slancio della crescita dovrebbe prolungarsi nell’anno in corso”, esortando per l’ennesima volta i Paesi membri dell’Eurozona fortemente indebitati – e l’Italia è fra questi, con il secondo debito pubblico dell’Eurozona – a mettere in ordine i conti pubblici. Viene evidenziato che i rischi per le prospettive di crescita nell’area euro restano orientati al ribasso per le incertezze dovute ai fattori geopolitici, alla minaccia del protezionismo, alle vulnerabilità nei mercati emergenti ed al rallentamento delle esportazioni. Un panorama nel quale si inseriscono le dolenti note dei consumi interni deboli, le quotazioni del greggio e la probabilità di un calo dell’inflazione nei prossimi mesi, a fronte del prolungato impegno della Bce affinché l’inflazione si attesti al 2%. Questi i motivi della nuova richiesta a tutti i Governi di accelerare l’attuazione di riforme strutturali, per ridurre la disoccupazione e rafforzare la produttività.

Sviluppo d’impresa e CEI, stanziati 2 miliardi. La Commissione ha approvato una serie di misure, con un limite di spesa di 2 miliardi in due anni per finanziare nuovi progetti nel biennio 2019-2020, che prevede la creazione di uno sportello unico per start-up e Pmi innovative, in attesa che nel 2021 parta il Consiglio Europeo per l‘Innovazione (CEI) a supporto dello sviluppo d’impresa. Il CEI ha l’obiettivo di trasformare le scoperte scientifiche europee in aziende capaci di crescere più velocemente: nell’ambito del progetto pilota 120 milioni di euro sono destinati a 68 nuove start-up e piccole e medie imprese delle quali sono stati selezionati i progetti innovativi. Tra queste, anche 4 aziende italiane con progetti che riguardano il riciclo e le tecnologie industriali.

Aggiornata la lista dei paradisi fiscali. Nata alla fine del 2017, la black list dei paradisi fiscali oggi comprende 15 giurisdizioni, che sono sottoposte a una maggiore sorveglianza, nazionale e comunitaria, per eventuali rapporti finanziari. L’elenco, recentemente aggiornato dall’Ecofin, comprende: Aruba, Belize, Barbados, Dominica, Emirati Arabi Uniti, Guam, Isole Bermuda, Isole Fiji, Isole Marshall, Isole Vanuatu, Isole Vergini americane, Samoa americane, Samoa, Sultanato di Oman, Trinidad & Tobago.

Frontiere esterne, un corpo permanente di guardie di frontiera. Il Parlamento, per aumentare la sicurezza nell’Unione anche a fronte dell’aumento, negli ultimi anni, del numero di migranti e rifugiati che cercano di entrare nei confini, entro il 2027 si propone rafforzare l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera con un corpo permanente di 10.000 unità. Ulteriore obiettivo è di rendere più efficienti i rimpatri per i cittadini di Paesi terzi che non hanno diritto di restare nel territorio europeo. In pratica si tratta di migliorare la gestione dell’immigrazione, garantire una efficace protezione delle frontiere esterne e fornire un elevato livello di sicurezza interna.

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