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News dall’Europa

Quantitative easing, confermata la chiusura da gennaio. Era stato deciso a luglio e puntuale è arrivata a conferma della fine del Quantitative easing, insieme alla dichiarazione, da parte del Consiglio della Bce, sul livello dei tassi di interesse, che fino alla fine dell’estate 2019 non subiranno aumenti: quello principale rimane allo 0%, quello sui prestiti marginali allo 0,25% e quello sui depositi a -0,40%. Dall’inizio del programma, nel marzo 2015, la Banca centrale europea ha acquistato titoli di stato (e non solo) per 2,6 trilioni di euro.

Obiettivo 2030: ridurre del 50% lo spreco alimentare. Nel corso della riunione della piattaforma dell’unione europea sulle perdite e gli sprechi alimentari è stato sottolineato il gran lavoro svolto anche su scala planetaria verso l’obiettivo globale di dimezzare gli sprechi alimentari entro il 2030. E’ prevista l’adozione di raccomandazioni per interventi da concretizzare nel 2019 per valutare l’efficacia delle attività di prevenzione degli sprechi. Sono in campo soggetti pubblici e privati impegnati a favorire la cooperazione fra tutti gli attori principali della filiera alimentare.

Semaforo verde per i titoli di formazione in contemporanea. Con la sentenza del 6 dicembre 2018 la Corte di giustizia Ue ha affermato che i Paesi membri sono tenuti a riconoscere in modo automatico i titoli di formazione e le lauree previsti dalla direttiva 2005/36/CE e rilasciati in un altro Stato membro alla fine di formazioni in parte concomitanti, anche nei casi in cui la normativa nazionale preveda l’obbligo di formazione a tempo pieno e il divieto di iscrizione contemporanea a due formazioni. La pronuncia discende da una contesa tra il nostro Ministero della Salute e un cittadino austriaco, che si era visto respingere la richiesta di riconoscimento del titolo di formazione di medico rilasciato dall’autorità competente del suo paese. La Corte Ue ha sancito che il riconoscimento dei titoli di formazione è automatico e incondizionato e obbliga gli Stati membri a riconoscere l’equipollenza dei titoli di formazione indicati nella direttiva 2005/36, senza possibilità di imporre agli interessati il rispetto di condizioni ulteriori rispetto a quelle stabilite dalla direttiva stessa.

Finanziamenti alle Ong, occorrono criteri più trasparenti. La Corte dei conti europea ha rilevato dati non uniformi sui fondi Ue impiegati da Organizzazioni non governative e che le informazioni in possesso della Commissione non sono complete, soprattutto in riferimento a reti di Ong internazionali ed a progetti a gestione indiretta, per i quali l’assenza di ragguagli è di ostacolo ai controlli sulle spese. Le procedure utilizzate per identificare le organizzazioni come Ong non risulta affidabile e la Commissione europea è priva di informazioni sufficientemente precise sulle modalità delle spese: inoltre, le procedure di selezione delle Ong utilizzate dagli organismi ONU sottoposti ad audit non sono state sempre ben delineate. Secondo le stime, dal 2014 al 2017 per aiuti umanitari e allo sviluppo, protezione dell’ambiente e ricerca, la Commissione ha impegnato oltre 11 miliardi di euro – quasi il 50% dei quali a Ong – affidandone l’esecuzione a organizzazioni senza finalità di lucro.

In Italia sempre più giovani vivono ancora con i genitori. Una relazione di Eurostat ha evidenziato che mentre nel 2016 il 65,8% di ragazze e ragazzi tra i 18 e i 34 anni vivevano nella casa dei genitori, nel 2017 la percentuale è salita al 66,4%: si tratta del dato più alto dopo Croazia, Malta e Grecia, a fronte di una media del 50% nella Ue.

 

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