LAVORO

Istat: crescono disoccupazione giovanile e posti di lavoro stabili

I dati pubblicati dall’Istat sul mercato del lavoro dicono che, pur confermando una disoccupazione ancora elevata, evidenziando la crescita di 70.000 posti di lavoro e quasi 100.000 contratti stabili in più.

La disoccupazione in Italia, che da agosto registra solo piccolissime variazioni, resta elevata, sopra la media europea: secondo i dati Istat il tasso di disoccupazione a gennaio si è attestato all’11,5% (11,6% a dicembre), con una compensazione fra il calo evidenziato tra gli uomini e la crescita tra le donne. Diminuiscono dello 0,4% gli inattivi, chi non lavora e neanche cerca un impiego (63.000 persone), con una componente femminile e che riguarda soprattutto la fascia d’età tra i 50 e i 64 anni: il tasso di inattività scende al 35,7%, praticamente invariato (-0,1%).

Dopo la diminuzione di dicembre (-0,2%), a gennaio gli occupati crescono dello 0,3% sul mese (+70.000) e tornano al livello di agosto: l’aumento è determinato dai dipendenti permanenti (+99.000), mentre diminuiscono i dipendenti a termine (-28.000) e restano stabili gli indipendenti. Su base annua il numero di occupati cresce dell’1,3% (+299.000), mentre ci sono meno disoccupati (-5,4%, pari a -169.000) e meno inattivi (-1,7%, pari a -242.000).

Nel trimestre da novembre a gennaio sono in calo le persone inattive (-0,3%, pari a -43.000) e lievemente in crescita i disoccupati (+0,3 %, pari a +9.000), con una sostanziale stabilità del numero di persone occupate.

Il tasso di disoccupazione è il rapporto fra i disoccupati e il totale della forza lavoro (occupati + disoccupati): quello registrato a gennaio è dell’11,5%, sostanzialmente stabile sia rispetto a dicembre che al quadrimestre precedente. I lavoratori a tempo indeterminato crescono di 99.000 unità su dicembre e di 426.000 su gennaio 2015.

Gennaio è stato il primo mese di sgravio contributivo al 40% dopo un anno di esonero totale per le assunzioni stabili: il tasso di occupazione, pari al 56,8%, sale dello 0,1% rispetto al mese precedente, registrando il livello più elevato dal maggio 2012.

Gli sconti alle aziende che assumono sono scesi da 8.000 a 3.250 euro, ma gli assunti a tempo indeterminato sono cresciuti.

Un grande risultato” secondo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che dichiara: “Sono felice per tutte queste persone e le loro famiglie. Ringrazio tutte le aziende e gli imprenditori che hanno avuto fiducia in loro e nel futuro e si sono assunti la responsabilità di promuovere nuovo lavoro. Le riforme sono essenziali ed il Governo le ha fatte, ma senza l’impegno responsabile di tutta la comunità nazionale i risultati sarebbero meno significativi”.

Di parere (ovviamente) contrario i sindacati, con il Segretario della Cisl Anna Maria Furlan, che ha sottolineato il dato sulla disoccupazione che non accenna a diminuire dal mese di agosto, citando il fallimento della politica economica europea e del fiscal compact e sottolineando che non servono le piccole correzioni chieste dall’Italia, ma serve un cambiamento radicale.

Woman Holds Employment Sign

In aumento i giovani senza lavoro

In un contesto che si può considerare complessivamente positivo, una nota stonata la fornisce il dato sulla disoccupazione giovanile (tra i 15e i 24 anni di età,) che a gennaio segna un +0,7% e sale al 39,3%, il valore più alto dallo scorso ottobre: l’aspetto positivo, però, è che dal raffronto annuo si ricava che i giovani tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro calano dell’1,6%.

I numeri dell’Istituto di statistica dicono però che gli occupati crescono quasi esclusivamente tra gli ultra cinquantenni: a gennaio 2016 gli occupati con più di 50 anni sono aumentati di 359.000 unità rispetto a gennaio 2015 (+73.000 su dicembre), mentre gli inattivi sono diminuiti di 106.000 unità (-209.000 gli inattivi tra i 50 e i 64 anni, soprattutto a causa della stretta sull’età pensionabile). Tra chi ha meno di 35 anni gli occupati a gennaio sono aumentati di appena 9.000 unità rispetto a gennaio 2015 (-7.000 gli under 24 e +16.000 tra i 25 e i 34 anni): rispetto a dicembre gli occupati con meno di 24 anni sono diminuiti di 31.000 unità mentre sono aumentati di 8.000 unità coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni.

In Europa

A livello europeo la disoccupazione continua a diminuire, tanto nell’Eurozona quanto nella Ue a 28 Stati. Secondo i dati diramati da Eurostat, nei 19 Paesi della moneta unica è scesa al 10,3% (poco più di 16,5 milioni di disoccupati) dal 10,4% di dicembre e dall’11,3% (circa 18 milioni di senza lavoro) del 2015.

Nell’Unione europea il tasso di gennaio è stato dell’8,9% (9,9% a dicembre e 9,8% a gennaio 2015).

Per i giovani fino a 25 anni la disoccupazione nell’Eurozona è risultata pari al 22% (3 milioni di senza lavoro) e nella Ue al 19,7%. I tassi più bassi di disoccupazione sono registrati in Germania (4,3%), Repubblica Ceca (4,5%), Malta e Regno Unito (5,1% per entrambi), mentre i più alti restano in Grecia (24,6% a novembre 2015) e Spagna (20,5%).

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