DIRITTO FISCALITA

Contenzioso, gli obiettivi per ridurre la conflittualità

L’Atto di indirizzo per il conseguimento degli obiettivi di politica fiscale per gli anni 2019-2021, firmato il 30 aprile 2019 dal Ministro dell’Economia e delle Finanze determina gli sviluppi della politica fiscale, le linee generali

e gli obiettivi della gestione tributaria. Nel definire le principali linee strategiche per il triennio, l’Atto ha individuato due priorità per l’Amministrazione finanziaria: la semplificazione degli adempimenti fiscali e il rafforzamento del contrasto all’evasione fiscale.

Gli indirizzi operativi

Sono tra gli argomenti trattati nella circolare 19 del 2019, che ha come oggetto “Indirizzi operativi e linee guida sulla prevenzione e contrasto dell’evasione fiscale e sull’attività relativa alla consulenza, al contenzioso e alla tutela del credito erariale”. Le priorità indicate richiedono attività e azioni mirate a incoraggiare l’assolvimento degli obblighi tributari e la conseguente emersione spontanea delle basi imponibili, oltre a contrastare evasione ed elusione fiscale tramite interventi mirati di controllo e accertamento a seguito di specifiche analisi di rischio.

Le attività di prevenzione e contrasto sono basate, in sostanza, sull’analisi dei dati e delle informazioni a disposizione dell’Agenzia e su orientamenti combinati e diversificati, tesi a individuare le caratteristiche dei soggetti a rischio da selezionare per i controlli.

In questo contesto si inseriscono alcune nuove fonti di dati disponibili nel periodo 2019-2020, tra le quali la fatturazione elettronica, la trasmissione telematica dei corrispettivi e le informazioni acquisite nell’ambito della cooperazione internazionale, come i redditi prodotti e i conti finanziari detenuti all’estero da soggetti residenti.

delineati di seguito vengono forniti mirati

Gli indirizzi operativi mirati al raggiungimento degli obiettivi prevedono l’esecuzione di azioni operative distinte tra:

– attività di prevenzione e promozione dell’adempimento spontaneo, anche attraverso istituti volti a instaurare un rapporto costante e preventivo tra Agenzia e contribuente;

– attività di controllo fiscale destinate in maniera specifica alle diverse macro-tipologie di contribuenti, che integrano la particolare strategia da adottare per ridurre i rischi di evasione/elusione tipici di ciascuna delle categorie interessate;

– attività che per loro natura non sono specificamente riferibili alle citate macro-tipologie di contribuenti ma hanno profili di trasversalità, come quelle che garantiscono il presidio dell’attività di interpretazione delle norme tributarie mediante circolari, risoluzioni e interpelli, l’efficacia delle attività di contrasto alle condotte con elevato profilo di rischio fiscale, la diminuzione della conflittualità nei rapporti con i contribuenti, la riduzione delle impugnazioni, l’incremento delle vittorie in giudizio e la riduzione del rischio di evasione da riscossione.

La riduzione del contenzioso

In riferimento a questi ultimi, nella circolare 19 del 2019 l’Agenzia sottolinea che tali  obiettivi  si  raggiugono migliorando la qualità dell’attività di controllo, esaminando sistematicamente la  sostenibilità della pretesa erariale nelle due fasi, precontenziosa e contenziosa, e assicurando una  corretta ed efficace difesa in giudizio degli interessi erariali.

L’attività legale deve fare da supporto a quella di produzione amministrativa nel miglioramento della sostenibilità degli atti emessi, favorendo la circolazione, l’utilizzo e la diffusione negli uffici delle esperienze maturate e delle criticità riscontrate in fase di gestione dei reclami e dei ricorsi, che rappresentano un parametro rilevante per migliorare la qualità della produzione amministrativa e, quindi, per aumentare le vittorie in giudizio.

Per la realizzazione di tali risultati, coerentemente con le azioni degli anni precedenti, è importante:

– esaminare attentamente la sostenibilità delle controversie per poter anticipare il presumibile esito dell’eventuale giudizio e intercettare, prima o durante la fase contenziosa, gli atti difficilmente sostenibili in giudizio;

– favorire l’adesione agli strumenti deflativi del contenzioso, aspetto fondamentale per migliorare gli esiti delle controversie, anche potenziando il ricorso al contraddittorio con il ricorrente;

– considerare le determinazioni assunte in autotutela, accertamento con adesione, mediazione, conciliazione, esame delle pronunce giurisdizionali, come dei precedenti dei quali tener conto nell’attività di produzione degli atti.

I risultati della mediazione

In  particolare, si legge nel documento di prassi, bisogna garantire la corretta e tempestiva gestione dei procedimenti di mediazione, istituto che negli anni ha permesso una riduzione significativa dei ricorsi depositati presso le Commissioni tributarie. Risultano assumere particolare importanza i risultati degli indicatori riferiti alla mediazione: il Tempestivo esame mediazioni, che misura il rapido esame dei reclami e l’Indice di mediazione, utile a verificare e misurare l’efficacia del procedimento di mediazione, che deve essere letto insieme ad altri dati indicativi della sostenibilità della pretesa in giudizio.

La Convenzione con il Ministro

L’Agenzia ricorda, infine, che nella Convenzione con il Ministro dell’Economia e delle Finanze per il triennio 2018-2020 gli obiettivi inerenti alla costituzione in giudizio in CTP e in CTR e alla partecipazione alle pubbliche  udienze costituiscono gli indicatori presi in considerazione ai fini della valutazione del raggiungimento dell’obiettivo volto a migliorare la sostenibilità in giudizio della pretesa erariale.

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