FISCALITA

Boom di richieste per la rottamazione delle cartelle Equitalia

La rottamazione delle cartelle esattoriali scade il 31 marzo 2017 e il “gradimento” della misura introdotta dal governo Renzi (DL n. 193/2016 convertito dalla legge n. 225/2016) – con un gettito previsto per l’Erario di circa 3,4 miliardi in due anni – è testimoniato dall’elevatissimo numero di richieste per la definizione agevolata dei debiti dei contribuenti che hanno ricevuto avvisi e cartelle di pagamento dal 2000 al 2016. In due mesi, novembre e dicembre 2016, Equitalia ha ricevuto ben 100.000 domande, al ritmo di quasi 2.500 al giorno, in gran parte da Lazio e Lombardia: seguono Toscana, Campania, Emilia Romagna, Puglia, Veneto e Piemonte.

Per aderire è necessario compilare e presentare, entro il 31 marzo 2017, l’apposito modulo DA1 sulla definizione agevolata che si trova sul portale Equitalia: di quelle già arrivate, quasi 50.000 domande sono state presentate allo sportello, circa 30.000 sono arrivate via Pec e poco meno di 20.000 per posta elettronica ordinaria (dati Equitalia). E’ evidente l’appeal del pagamento senza sanzioni e interessi di mora; si deve pagare, infatti, soltanto l’importo residuo delle somme inizialmente richieste, senza sanzioni e interessi di mora, mentre per le multe stradali non si pagano gli interessi di mora e le maggiorazioni previste dalla legge.

Entro il prossimo 28 febbraio Equitalia invierà una comunicazione per posta ordinaria sugli importi che le sono state affidati fino al 31/12/2016, che a tale data non risultano ancora notificati e che potranno essere rottamati. Equitalia ha reso disponile sul proprio canale YouTube un video guida.

Il provvedimento non riguarda solo Equitalia, ma anche i ruoli eseguiti direttamente dai Comuni o affidati ad altri agenti della riscossione.

Come si paga

Si potrà pagare in banca, anche tramite home banking e domiciliazione bancaria, negli uffici postali, tabaccai, circuiti Sisal e Lottomatica, su www.gruppoequitalia.it, con la app “Equiclick” o agli sportelli di Equitalia. Entro il 31 maggio i contribuenti che hanno aderito riceveranno da Equitalia una comunicazione recante l’importo dovuto e i relativi bollettini con le date di scadenza dei pagamenti. Per chi decide di saldare il debito in una sola rata, la scadenza è luglio 2017, mentre chi sceglie la dilazione potrà chiedere fino a un massimo di cinque tranche: in questo caso, si deve pagare il 70% del debito entro fine 2017 e la scadenza dell’ultima è fissata al 30 settembre 2018.

Si decade dai benefici previsti dalla sanatoria in caso di pagamento insufficiente o di versamento in ritardo: comunque, anche in caso di decadenza, si può chiedere la dilazione del debito residuo, purché la notifica dell’accertamento esecutivo, dell’avviso di addebito o della cartella di pagamento non siano avvenuti più di 60 giorni prima della presentazione della relativa domanda.

La rottamazione è prevista per tutti i carichi inclusi in ruoli (tasse, contributi, IVA, multe stradali), compresi gli accertamenti esecutivi, affidati a Equitalia fra il 2000 e il 2016: il provvedimento riguarda, infatti, esclusivamente i debiti tributari o collegati a obblighi previdenziali o assistenziali, mentre tutte le altre ipotesi sono escluse.

Nel corso della procedura sono sospesi i termini di prescrizione e decadenza per il recupero delle somme pendenti: l’Agenzia delle Entrate non può avviare alcuna azione esecutiva e interrompe le eventuali procedure di recupero coattivo avviate.

La possibilità di aderire alla definizione agevolata riguarda anche i debitori che abbiano già una dilazione in corso, a condizione che le rate in scadenza dal 1° ottobre al 31 dicembre 2016 risultino effettivamente pagate. La rideterminazione del debito residuo terrà conto di quanto già pagato a titolo di capitale e interessi legali inclusi nei carichi affidati, nonché dell’aggio e delle quote pagate a titolo di rimborso delle spese per procedure esecutive e di notifica delle cartelle. Nell’ipotesi in cui, per effetto di tali pagamenti, il debitore abbia già versato quanto dovuto all’esito del ricalcolo, sarà comunque tenuto a presentare l’istanza per beneficiare degli effetti della definizione.

Il modulo

L’agente della riscossione ha reso disponibili i moduli di adesione sul suo sito web e presso tutti gli sportelli sul territorio. La compilazione del modulo DA1 è molto semplice: basta inserire le generalità della persone fisica o del rappresentante dell’impresa e nello spazio dedicato si elencano le cartelle esattoriali di cui si chiede la definizione agevolata. Si deve quindi effettuare la scelta fra il pagamento in un’unica soluzione oppure quello dilazionato, barrando l’apposita casella: è prevista anche l’opzione di indicare il numero di rate prescelto e si può scegliere la domiciliazione sul conto corrente, sempre barrando l’apposita casella. Nel modulo si trova anche l’elenco delle caselle di posta elettronica a cui inviare la domanda in base alla Regione di appartenenza. Nella domanda dovrà essere segnalata l’eventuale pendenza di contenziosi aventi a oggetto i carichi cui si riferisce la richiesta di definizione agevolata, con l’impegno a rinunciare al ricorso.

Le esclusioni

L’art. 6, comma 10, del DL n. 193/2016 prevede che sono esclusi dalla definizione agevolata i carichi affidati agli agenti della riscossione riguardanti:

– i dazi;

– l’IVA all’importazione;

– le somme dovute a titolo di recupero di aiuti di Stato;

– i crediti derivanti da pronunce di condanna della Corte dei Conti;

– le multe, ammende e sanzioni pecuniarie dovute a seguito di provvedimenti e sentenze penali di condanna.

partita-iva-nuove-tasse-rottamazione-cartelle-equitalia-tutto-sui-pro-e-contro-decreto-fisco-governo-2016-2017

Desidero ricevere in abbonamento gratuito il vostro periodico FiscotoDay