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Zona euro: in aumento a novembre il surplus e il rischio povertà

Secondo le prime stime di Eurostat, pubblicate in un comunicato, il commercio di beni della zona euro tra gennaio e novembre 2016 è risultato di 1.869 miliardi. A novembre l’avanzo della bilancia commerciale dell’Eurozona è salito a 25,9 miliardi di euro, dai 22,9 del novembre 2015: superiore ai 20,1 miliardi di ottobre ed ai 22 miliardi previsti. Il dato è comprensivo sia dell’aumento delle esportazioni del 6% (173,8 miliardi), sia di quello delle importazioni (che hanno raggiunto un valore di 1.581,2 miliardi), in crescita del 5% (153,3 miliardi); rispetto a novembre 2015 si registra un +5% anche per il commercio all’interno dei Paesi dell’area euro, che tocca quota 154 miliardi. Anche il surplus della Ue è salito: 6,9 miliardi rispetto a 5,7 miliardi di novembre.

Nello stesso mese le esportazioni di beni sono rimbalzate del 3,3% mese su mese e le importazioni sono cresciute dell’1,8% su base mensile.

Il dato sul surplus commerciale destagionalizzato è di 22,7 miliardi, contro una previsione degli analisti di 20,8 miliardi e i 19,9 del novembre 2015.

A fare da contraltare a questa notizia, quella che nella Ue un cittadino su quattro risulta a rischio povertà o esclusione sociale, con circa il 10% della popolazione occupata che ha un livello salariale estremamente basso e la povertà dei bambini vicina al 27%. Lo comunica la Commissione europea in occasione della conferenza dedicata alla promozione delle politiche sociali (“Il pilastro europeo dei diritti sociali”), che propone agli Stati membri di avviare un’attività mirata a introdurre misure di sostegno a salari adeguati, garanzia dell’accesso a servizi essenziali come la casa e di contrasto alla povertà. Costituisce motivo di “particolare preoccupazione” anche la povertà dei bambini e “L’Europa deve rispondere alla richieste di quanti sono rimasti indietro, altrimenti non si potrà parlare di ripresa e ritorno alla normalità”.

Il Commissario europeo per l’Occupazione e gli affari sociali, Marianne Thyssen, assicurando che la Commissione europea farà la sua parte, ha affermato che “C’è la necessità di cambiare attraverso un pilastro sociale europeo che risponda a quattro sfide: migliori opportunità di vita per i giovani, buon equilibrio tra vita e lavoro, sfruttare le qualità professionali di tutti, e non lasciare nessuno indietro”.

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