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Pillole dall’Europa

Ue, Wi-Fi gratuito. WiFi4EU, questa la sigla dell’iniziativa per promuovere la connessione Wi-Fi a internet gratis per tutti i cittadini dell’Unione europea in edifici pubblici, biblioteche, musei, strutture sanitarie, piazze e parchi. E’ stata di recente raggiunta l’intesa fra Commissione, Parlamento e Consiglio europeo per realizzare la proposta presentata dalla Commissione nel settembre 2016. Le tre istituzioni si sono impegnate a garantire 120 milioni di euro fino al 2019 per realizzare questo importante programma pluriennale di sovvenzioni e finanziare le infrastrutture necessarie all’offerta pubblica di Wi-fi gratuito in oltre 8.000 Comuni europei. Dal momento in cui l’iniziativa sarà realmente operativa – i tempi a oggi non sono ancora certi – sarà compito dei Comuni attivarsi per chiedere il finanziamento – con procedure snelle e poca burocrazia – volto a offrire a cittadini e imprese una connessione nelle aree in cui non esiste alcun analogo servizio pubblico o privato. Il piano prevede che i costi di infrastruttura e installazione saranno coperti al 100%, mentre l’abbonamento mensile all’operatore e la manutenzione saranno a carico degli enti pubblici.

 

Roaming, fine dei sovrapprezzi in Europa. Con la fine del roaming, dal 15 giugno nell’Unione europea telefonare costa meno: chi si trova in un altro Paese non dovrà più pagare sovraprezzi e conti salati per chiamate, sms e internet. La decisione è stata ratificata il 7 aprile 2017 con un voto al Parlamento europeo con un’ampia maggioranza. Si potrà usare il telefono mobile in Europa utilizzando le tariffe nazionale del proprio operatore e inviare messaggi, chiamare e navigare su internet senza sovrapprezzi. Il “roam like at home” si applica agli attuali 28 Paesi dell’Unione europea più Islanda, Lichtenstein e Norvegia: sono esclusi Svizzera, Principato di Monaco, San Marino, Albania, Turchia e gli Stati ex Jugoslavia, ad eccezione di Croazia e Slovenia, che fanno parte del blocco europeo. Il Regno Unito rientra nell’opzione finché non sarà definitiva la Brexit. In base al Regolamento approvato in aprile si potrà usufruire del roaming a tariffa nazionale purché si trascorra più tempo e si usi il telefono cellulare più spesso nel proprio Stato che all’estero: chi si trasferisce definitivamente in un altro Paese Ue dovrà sottoscrivere un abbonamento di telefonia mobile nel nuovo Stato di residenza.

 

Il Registro delle Imprese Ue. Il Registro delle Imprese Ue – Europea Business Register, EBR – analogamente a quello nazionale che per l’Italia è presso le Camere di Commercio, fornisce indicazioni sulle ditte iscritte per valutarne dati e bilanci e può essere consultato anche online. L’iniziativa, che offre un rapido accesso ai dati ufficiali di carattere legale ed economico delle imprese europee, è del Gruppo Europeo di Interesse Economico (GEIE), formato dai gestori dei Registri Imprese dei diversi Paesi. L’accesso all’EBR, che contiene i dati di milioni di aziende in Europa, permette di consultare online e gratuitamente i dati delle imprese appartenenti ai Paesi aderenti in base alle norme vigenti in ogni Paese. I dati sono accessibili tramite gli intermediari ufficiali dei singoli Stati, che in Italia è Infocamere e la ricerca permette anche l’individuazione di soci, amministratori, sindaci e altre cariche o qualifiche.

 

Il nuovo regolamento Privacy. A maggio 2018 tutte le aziende e gli enti europei dovranno uniformarsi al nuovo regolamento Privacy europeo – GDPR – che inserisce o aggiorna alcune prescrizioni della normativa precedente, tra le quali nuovi obblighi per Titolare e Responsabile, come il Registro dei trattamenti, e le esclusioni: il Registro dei trattamenti, ad esempio, costituisce una sorta di adempimento formale che fornisce una prima indicazione rispetto al fatto che il Titolare e il Responsabile operano secondo i dettami del GDPR. Fra le indicazioni che il nuovo regolamento fornisce alle aziende ci sono le informazioni che obbligatoriamente dovranno trovarsi nei registri, tra le quali: nome e dati di contatto del titolare del trattamento, del rappresentante del titolare e del responsabile della protezione dei dati; finalità del trattamento; descrizione delle categorie di interessati e delle categorie di dati personali; categorie di destinatari ai quali i dati personali sono stati o saranno comunicati, compresi i destinatari di Paesi terzi o Organizzazioni internazionali; termini previsti per la cancellazione delle diverse categorie di dati. Sono previste esclusioni per Enti e altri Organismi con meno di 250 dipendenti che non realizzano trattamenti che possono presentare un rischio per i diritti e le libertà degli interessati e per i quali il trattamento risulta occasionale e non includa dati particolari e dati personali giudiziari.

 

Fmi: ripresa nell’Eurozona. La ripresa dell’Eurozona ha preso vigore e si consolida, con il punto interrogativo rappresentato dai Paesi che, come Italia e Portogallo, hanno un debito pubblico elevato – ma sono citati anche Francia e Spagna – e che devono proseguire con decisione su un percorso di consolidamento e di riforme strutturali. Sono le conclusioni della missione del Fondo Monetario Internazionale nell’area euro. Dati ritenuti comunque positivi dopo gli anni della grande crisi, dovuti “al circolo virtuoso” avviato da un costante aumento dei consumi e da un concreto aumento dei posti di lavoro. L’Italia, in particolare, secondo il Fmi deve avviare “ulteriori riforme sul fronte del mercato del lavoro e su quello dei prodotti e dei servizi, per mantenere la crescita della produttività oltre la crescita dei salari”.

 

Ocse, tassa sulla casa in Italia. Nell’Economic Outlook presentato a Parigi l’Ocse evidenzia che nel 2018 la crescita economica italiana sarà più debole di quest’anno – stima del Pil 2018 al +0,8% rispetto del +1% indicato a marzo – e raccomanda di “introdurre tasse sugli immobili residenziali basate su revisioni degli estimi catastali”, che oltre al proseguimento della lotta all’evasione fiscale “farebbero aumentare il gettito e renderebbero le tasse più eque”. Secondo l’Organizzazione dovrebbe essere ampliata la base contributiva e ridotte le aliquote sui redditi bassi, per fortificare l’incentivo al lavoro e aumentare la progressività del sistema fiscale.

 

In ripresa le costruzioni. Il comparto delle costruzioni mostra segnali di ripresa, secondo Eurostat, che evidenzia che in aprile la produzione nella zona euro è aumentata dello 0,3% rispetto a marzo: nella Ue è rimasta stabile. Rispetto ad aprile 2016 +3,2% nella zona euro e +2,7% nella Ue: in Italia -4,1% rispetto a marzo e -4,6% rispetto a un anno prima.

 

Primo trimestre 2017, bene l’occupazione. Eurostat: nel primo trimestre 2017 nella zona euro gli occupati erano poco meno di 155 milioni, mentre nella Ue in totale gli occupati erano 234,2 milioni, il numero più alto mai raggiunto in entrambe le zone. L’aumento è dello 0,4% rispetto al trimestre precedente, mentre rispetto al 2016 l’occupazione è cresciuta dell’1,5% nella zona euro e dell’1,4% nella Ue.

 

In crescita la produzione industriale. Eurostat: in aprile bene la produzione industriale nella zona euro, che su base mensile segna un aumento dello 0,5% (+0,2% nella Ue). Rispetto allo stesso mese del 2016 è cresciuta nella zona euro e nella Ue dell’1,4%. In controtendenza l’Italia, dove invece è diminuita dello 0,4% rispetto a marzo, ma registra + 1% rispetto ad aprile dell’anno scorso.

 

Indice benessere delle famiglie Ue. Un rapporto Eurostat mostra che per il benessere le famiglie italiane sono al dodicesimo posto nell’Unione europea, con l’indice pro capite che nel 2016 è a quota 97 (base 100). L’indice è più alto è in Lussemburgo (132), Germania (122), Austria (118), Regno Unito (115): ottavo posto per la Francia, quattordicesimo per la Spagna.

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