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Cancellate entro ottobre le cartelle fino a 5.000 euro. Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del relativo decreto attuativo, scatta la sanatoria entro il 31 ottobre delle cartelle esattoriali fino a 5.000 euro, affidate all’agente della riscossione nel periodo 2000-2010, per i

contribuenti con redditi fino a 30.000 euro. L’ennesimo condono fiscale prevede l’annullamento dei carichi anche senza la comunicazione ai soggetti interessati. Questi i requisiti previsti: debiti tributari di importo residuo fino a 5.000 euro, compresi capitale, interessi per ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, delle persone fisiche e di soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno conseguito, nel periodo d’imposta 2019, un reddito imponibile fino a 30.000 euro.

Prima casa: dalla Cassazione due opzioni per non perdere i benefici fiscali. Secondo immobile nello stesso Comune inadeguato e costruzione di una nuova casa dopo una vendita ravvicinata nel tempo: sono i due casi particolari trattati nell’ordinanza n. 20981/2021 della Suprema Corte in materia di agevolazioni fiscali per la prima casa. Le agevolazioni non si perdono se nello stesso Comune si ha la proprietà di un altro immobile nei seguenti due casi: una effettiva inabitabilità o una oggettiva inidoneità a soddisfare le esigenze abitative derivante dalle dimensioni e dalle caratteristiche complessive.

Superbonus 110%, anche grazie a i condomini prosegue la crescita degli interventi. Introdotto dal decreto rilancio, il superbonus del 110% per il periodo dal 1° luglio 2020 al 30 giugno 2022 non conosce pause. Spetta a chi esegue, in un appartamento o in un condominio, interventi per il risparmio energetico, antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici. Un grande impulso proviene dai condomini, con il 43% del totale, come testimoniano gli oltre 24.000 interventi dal 3 giugno al 1° luglio (+32%) per circa 3,5 miliardi di euro. L’ Associazione dei costruttori edili (Ance) sollecita una proroga fino al 2023, per evitare uno stop dei lavori dovuto alla complessità delle procedure che potrebbero arrivare a non garantire la conclusione degli interventi. Riguardo alla distribuzione territoriale delle richieste, in testa troviamo Lombardia, Veneto e Lazio, seguono Toscana, Sicilia, Puglia, Campania e Calabria.

Da gennaio a giugno oltre 700.000 posti di lavoro in più. I dati provvisori desunti da una serie di comunicazioni obbligatorie, aggiornati allo scorso 30 giugno, sono stati elaborati in un documento congiunto del ministero del Lavoro e della Banca d’Italia, dal quale si apprende che nel primo semestre dell’anno in corso sono stati creati, rispetto allo stesso periodo del 2019, 719.000 posti di lavoro, un +12%.

Quadruplicati gli investimenti in start up e Pmi innovative. Il decreto rilancio del 2021 ha potenziato le misure già esistenti (introdotte dal decreto rilancio del 2020) a beneficio delle persone fisiche che investono nel capitale di rischio di startup e Pmi innovative, purché l’investimento sia mantenuto per almeno 3 anni. Il ministero dello Sviluppo economico rende noto il notevole aumento degli investimenti, che nel mese di aprile sono quasi quadruplicati, passando da 27 a oltre 102 milioni di euro. Nel recente comunicato del Mise si legge che al 30 aprile sono state ammesse agli incentivi poco meno di 8.000 domande (erano meno di 2.000 a fine marzo), con 46 milioni di euro di agevolazioni fiscali riconosciute rispetto ai 13 milioni di fine marzo. Le richieste sono state presentate da oltre 1.100 imprese, dislocate per lo più in Piemonte, Lombardia e Lazio, attive nei comparti manifatturiero, dei servizi di consulenza, Ict, ricerca e sviluppo. L’agevolazione fiscale è pari al 50% dell’investimento effettuato nelle startup innovative, fino a un massimo di 100.000 euro per ciascun periodo di imposta, e nelle Pmi innovative fino a un limite di 300.000 euro, oltre il quale, sulla parte eccedente l’investitore può detrarre il 30% in ciascun periodo d’imposta, nei limiti delle soglie fissate dal regime “de minimis”. L’investimento può essere effettuato direttamente o anche indirettamente attraverso gli organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr).

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