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Il bonus per i proprietari che riducono l’affitto per la prima casa. Il Dl 137/2020 (decreto ristori) ha previsto un contributo di importo massimo fino a 1.200 euro a favore dei locatori che nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2020 (giorno di entrata in vigore della norma) e il 31 dicembre

2021 applicano uno sconto sull’affitto per l’intero anno o per una frazione. La domanda per ottenere il bonus deve essere presentata entro il 6 settembre utilizzando l’apposito modello, soltanto in via telematica tramite il software predisposto dalle Entrate (“Servizi per – Comunicare” – “Contributo a fondo perduto per la riduzione dell’importo del canone di locazione”). La domanda deve essere indicato, tra l’altro, l’Iban corrispondente a un conto o uno strumento di pagamento intestato al proprietario. Il locatore che chiede il contributo per più contratti deve compilare una sola domanda. Queste le condizioni richieste: la decorrenza dell’affitto non deve essere successiva al 29 ottobre 2020; l’appartamento deve essere ubicato in un Comune ad alta tensione abitativa, adibito a uso abitativo e deve costituire l’abitazione principale dell’inquilino, il contratto d’affitto deve essere oggetto di rinegoziazione in diminuzione per parte o tutto l’anno 2021; la rinegoziazione dev’essere comunicata alle Entrate con il modello Rli entro il 31 dicembre 2021 e deve avere una decorrenza dal 25 dicembre 2020.

Sostegni bis, al via le domande di contributo a fondo perduto “alternativo”. A partire dallo scorso 5 luglio è possibile inviare le richieste del contributo a fondo perduto introdotto dal Dl 73/2021 (decreto sostegni bis). Si tratta del contributo alternativo a quello automatico già erogato dall’Agenzia delle entrate ai beneficiari del primo Cfp. La domanda deve essere trasmessa entro il 2 settembre per via telematica, utilizzando le credenziali personali tramite il servizio web sul portale “Fatture e Corrispettivi” del sito delle Entrate. Le eventuali domande sbagliate potranno essere sostituite da una nuova, corretta, da presentare entro il 2 settembre.

Debiti tributari e commerciali, per il 2021 si compensano con i crediti PA. Per i carichi affidati agli agenti della riscossione entro il 31 ottobre 2020, la legge di conversione del decreto sostegni (nuovo comma 17-bis, art. 1, Dl 41/2021) ha prorogato fino a fine anno la compensazione di debiti e cartelle esattoriali con crediti commerciali (certificati liquidi ed esigibili) maturati nei confronti delle Pubbliche amministrazioni. Possono essere oggetto di compensazione anche le cartelle esattoriali, gli accertamenti esecutivi delle Entrate e gli avvisi di addebito Inps, se si ha un credito nei confronti di Amministrazioni statali, centrali e periferiche, scuole, università, enti locali o del Servizio sanitario nazionale. I crediti in questione devono essere: non prescritti; certi, risultanti da contratto o impegno di spesa registrato nelle scritture contabili; liquidi, quantificabili in base a elementi del titolo giuridico da cui discendono; esigibili, senza impedimenti vari; certificati dall’Amministrazione debitrice. Dopo aver ottenuto la certificazione dei crediti si deve presentare domanda di compensazione all’Agenzia delle Entrate-Riscossione, che rilascia l’attestato di pagamento.

Fatture elettroniche, proroga al 30 settembre per memorizzazione e consultazione. L’art. 14 del Dl 124/2019 stabilisce che le fatture elettroniche siano memorizzate fino al 31 dicembre dell’ottavo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione di riferimento o fino alla chiusura di eventuali giudizi, per permettere all’Agenzia e alla Guardia di Finanza di svolgere le attività di analisi e controllo. L’Agenzia delle entrate, per permettere la chiusura del tavolo aperto con il Garante per la privacy sulla memorizzazione dei dati delle fatture elettroniche, ha disposto un ulteriore proroga, fino al 30 settembre, per aderire al servizio di acquisizione e consultazione delle e-fatture disponibile nell’area riservata del sito istituzionale. Il prolungamento del periodo dell’obbligo di fatturazione elettronica e chi aderirà al servizio potrà conservare le fatture successive all’adesione.

La Banca d’Italia non sfugge ai tentativi di frodi informatiche. Prima l’identificazione di una campagna di e-mail che avevano a oggetto “conferma di pagamento”, che contenevano alcuni dati pubblici relativi a filiali territoriali: immediata la diffusione di una nota di diffida a non aprire gli allegati. Poi, la recente scoperta del dominio “bancaditaliaonline.com”, che veniva utilizzato per pubblicare un sito clone di quello ufficiale e che puntava a impadronirsi in maniera fraudolenta di dati e credenziali bancarie tramite campagne di phishing. Si è quindi provveduto a rendere inutilizzabile il dominio, oscurare il sito e segnalare l’accaduto alle autorità competenti. Da Via Nazionale è stato ricordato che il sito istituzionale è www.bancaditalia.it.

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