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I beni sottratti alle mafie dalle Fiamme Gialle. Una nota diffusa dalla Guardia di Finanza a fine dicembre riassume i numeri – davvero notevoli – dell’attività dell’ultimo quinquennio, riassumendo i risultati di oltre 10.000 accertamenti

e di circa un milione di attività ispettive ogni anno, per un totale di 55.000 persone soggette ad accertamenti patrimoniali. I colpi inferti alle organizzazione mafiose in termini di confische e sequestri sono impressionanti: dal 2015 a oggi 18 miliardi di euro fra beni mobili e immobili, una somma pari a oltre l’1% del Pil, rientrati definitivamente nelle casse dello Stato quasi 7 miliardi per beni definitivamente confiscati e sequestri per circa 11 miliardi. Nella nota si legge che “A risaltare, soprattutto, è il dato delle confische: dire che 7 miliardi di euro sono stati confiscati alla criminalità economico-finanziaria equivale, infatti, ad affermare che i beni sono stati sottratti in maniera definitiva alle mafie e acquisiti, altrettanto definitivamente, dallo Stato. Del resto l’aggressione patrimoniale, che consente di privare l’organizzazione delle energie necessarie al suo sostentamento, costituisce da sempre il tratto distintivo dell’azione del Corpo che, negli anni, ha saputo potenziare e affinare la propria capacità di intercettare gli interessi imprenditoriali, economici e finanziari della criminalità, non solo organizzata, ma anche nella sua più evoluta veste economico-finanziaria”. Il metodo investigativo utilizzato discende da una cultura ispettiva che affonda le radici nel lontano 1921, anno di istituzione della Polizia Tributaria investigativa, e ancora oggi è adottato nei procedimenti che coinvolgono soggetti indiziati di gravissimi reati e nelle indagini antiriciclaggio sempre più a mirate verso i casi di investimento o reimpiego di denaro in diamanti, metalli preziosi, quadri e reperti archeologici.

Novità e conferme nel Milleproroghe. Per quanto riguarda le agevolazioni per la casa, prorogati per il 2020 la detrazione del 36%, fino a un massimo di 5.000 euro, per i lavori di sistemazione di giardini e terrazzi (bonus verde), il bonus ristrutturazione e l’ecobonus (confermate le misure del 50% e 65%), il bonus mobili e la novità del bonus per le facciate. Prorogati al 2020 i benefici per chi rottama un motorino o uno scooter fino alla categoria Euro 4 e ne compra uno ibrido o elettrico: è prevista la riduzione del 30% sul prezzo d’acquisto del mezzo, applicata direttamente dal rivenditore, fino a un massimo di 3.000 euro. Rinviato al 31 luglio l’aumento dei pedaggi autostradali. Slitta al 2022 il mercato libero dell’energia. Proroga al 31 dicembre 2021 per i termini per la stabilizzazione dei precari della Pubblica amministrazione.

L’interesse legale scende allo 0,05%. In base all’aggiornamento annuale previsto dall’articolo 1284, primo comma, del codice civile, dal 1° gennaio 2020 il tasso di interesse legale passa dallo 0,8% allo 0,05% annuo. Lo prevede il decreto 12 dicembre 2019 del Mef. Il codice civile prevede che la percentuale deve essere rivista in base al rendimento medio annuo lordo dei titoli di Stato di durata non superiore a 12 mesi e tenuto conto del tasso di inflazione registrato nell’anno.

Unioncamere, assunzioni + 4,5%.Dal Bollettino mensile del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, si apprende che a gennaio 2020 ci saranno 20.000 assunzioni in più rispetto allo scorso anno. Sono circa 461.000 le assunzioni programmate dalle aziende per il mese in corso, con un + 20.000 rispetto al 2019, una crescita del 4,5%. Nel settore privato la domanda di lavoro è costituita soprattutto dalla ricerca di laureati, visto che oltre l’80% dei 20.000 nuovi assunti è destinato a chi possiede una laurea.

Prescrizione dei contributi INPS omessi. Nella sentenza 14410/2019 della Corte di Cassazione è affermato che la prescrizione sui contributi INPS omessi dal professionista non viene interrotta dall’accertamento fiscale e indicato il momento da prendere come riferimento per il calcolo dei tempi di prescrizione. Gli Ermellini hanno respinto il ricorso presentato dall’Istituto previdenziale chiarendo che in tema di contributi a percentuale il momento costitutivo dell’obbligazione contributiva rimane quello della produzione del reddito da parte del professionista o lavoratore autonomo, indipendentemente dal fatto che il reddito venga attestato solo successivamente tramite un accertamento fiscale. Riguardo i termini di prescrizione i giudici evidenziano che la prescrizione dei contributi omessi decorre in ogni caso dal termine previsto per il loro pagamento (art. 3, legge 335/1995), e non dall’atto, eventualmente successivo dell’accertamento dell’Agenzia delle entrate con il quale il viene accertato un maggior reddito, che può avere un effetto sospensivo e non interruttivo del termine prescrizionale (Fonte: pmi.it)

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