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Banca d’Italia, in aumento i pagamenti tracciabili. I dati di Via Nazionale sull’uso di strumenti di pagamento tracciabili da parte dei contribuenti vengono pubblicati in concomitanza con gli incentivi contenuti nel Collegato alla Legge

di bilancio degli stessi sistemi come ulteriore iniziativa nel contesto della lotta all’evasione fiscale. Dalle tabelle della Banca d’Italia emerge che nel secondo trimestre dell’anno in corso le operazioni e gli importi dei pagamenti con le carte Bancomat sono aumentati. In particolare, i pagamenti tracciabili totalizzano poco più di 32 miliardi di euro, che sono più dei 29,5 del trimestre precedente, ma meno dei 33 registrati alla fine del 2018.  In aumento nello stesso periodo risultano anche i bonifici, che ammontano a 1.915 miliardi di euro. Le carte di credito attive sono passate dai 13,4 del 2017 ai 14,8 milioni nel 2018, mentre quelle di debito sono salite da 54,1 a 56,2: le prepagate, invece, sono diminuite a 27,5 milioni. In crescita, sempre nel 2018, il numero di Pos attivi in Italia presso attività commerciali per il pagamento con carte, che supera quota 3 milioni contro i 2,4 milioni del 2017. I Pos attivi presso gli uffici postali sono più di 80.000. Riguardo ai pagamenti elettronici, poi, c’è da dire che in Italia la loro diffusione è ancora piuttosto limitata, ma dalla spinta delle misure previste nella Legge di bilancio ci si aspetta un aumento dell’ordine del 10%.

Pagamenti imprese, la PA è un cattivo pagatore. Uno dei problemi che rendono difficile fare impresa in  Italia è la difficoltà, in continuo aumento, di riscuotere i pagamenti da parte dei clienti e, in particolare, dalla Pubblica Amministrazione. Un rapporto del Barometro Censis-Commercialisti sull’andamento dell’economia italiana, realizzato in collaborazione con il Consiglio Nazionale dei Commercialisti, rivela che  il 56,4% dei professionisti è convinto che si tratti di una situazione destinata a peggiorare ancora, soprattutto nella gestione dei rapporti con Fisco e banche. Rispetto al  campione di 4.000 commercialisti, il 91% nell’ultimo anno ha avuto clienti in difficoltà a riscuotere i crediti: l’88% ha pagato in ritardo i fornitori e il 58% non è riuscito a versare con regolarità gli stipendi. Per i ritardi nella riscossione la special guest star risulta la Pubblica amministrazione, visto che nell’ultimo anno per il 60% dei professionisti le imprese hanno subito ritardi nei pagamenti da parte della PA. Per il 30,6% l’attesa è cresciuta rispetto al 2018, mentre per il 53,5% è rimasta invariata.

Il progetto “INPS per tutti”. Si tratta di un programma che si propone di favorire l’integrazione sociale e promuovere il contrasto alla povertà attraverso una serie di misure tangibili dirette ad agevolare l’accesso alle prestazioni assistenziali e previdenziali da parte di fasce deboli e soggetti più bisognosi, il tutto tramite l’attivazione di una rete sportelli informativi locali. L’iniziativa si concentra verso i cittadini in stato di povertà assoluta, senzatetto o senza fissa dimora, gli abitanti di Comuni distanti dagli uffici INPS e tutti gli utenti che spesso non sono neanche informati e consapevoli dei propri diritti. L’Istituto previdenziale ha preparato un questionario ad hoc per controllare i requisiti di accesso alle principali prestazioni erogate e per offrire indicazioni operative per presentare l’eventuale domanda e avviare la relativa istruttoria. E’ possibile trovare info point attivi dal mese di ottobre nelle città di Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli e Bari. Questi gli argomenti oggetto del programma:  invalidità civile; assegno familiare dei Comuni; bonus bebè; assegno di maternità dei Comuni; reddito e pensione di cittadinanza; premio alla nascita; bonus asilo nido; assegno sociale; NASpI.

Allarme AER sulle truffe con false mail.  Ennesimo allerta di Agenzia delle Entrate-Riscossione, che mette in guardia contro i tentativi di truffa via mail che comunicano l’arrivo di una non meglio identificata raccomandata digitale invitando a cliccare su un link per aprire il documento o inserire dei codici. Si ripete, quindi, il tentativo di phishing con l’obiettivo di carpire in maniera fraudolenta dati personali e credenziali bancarie. Oggetto delle mail truffaldine è “Agenzia delle entrate-Riscossione” e informano di presunti documenti esattoriali con falsi numeri di riferimento da leggere o scaricare collegandosi al link “Accedi documento”. La truffa è resa più credibile dalla comparsa, dopo aver cliccato sul link, del logo istituzionale di AER, che si dichiara “completamente estranea all’invio di tali comunicazioni”, oltre a raccomandare di non aprire i collegamenti, di non fornire mai dati personali e documenti e, soprattutto, di eliminare in via definitiva la pagina web indicata dalla propria casella di posta elettronica.

In forte aumento le richieste di cassa integrazione. Che per le aziende italiane si tratta di un (altro) momento davvero difficile, lo attesta anche l’Inps, che aggiornando i dati sulla cassa integrazione relativi al mese di settembre, informa che le richieste sono salite a circa 17,2 milioni di ore, con un incremento del 51,9% sullo stesso mese del 2018. L’aumento risulta ancora più evidente (e preoccupante) rispetto al dato di agosto, quando sono state richieste 6,4 milioni di ore, con un +168,2%. Nel periodo compreso tra gennaio e settembre di quest’anno sono state chieste oltre  186,6 milioni di ore, con un aumento del 16,27% grazie a una impennata della Cig straordinaria del 37,41%, mentre le richieste di quella ordinaria sono diminuite del 4,02%.

Definizione agevolata delle cartelle, 700.000 comunicazioni. Con una nota di ottobre, Agenzia delle entrate-Riscossione informa dell’invio, entro il 31 ottobre, di 700.000 lettere indirizzate a chi ha chiesto di aderire ai provvedimenti di rottamazione e saldo e stralcio delle cartelle. Le “Comunicazioni delle somme dovute”, si legge nella nota, sono state indirizzate a quanti hanno presentato la domanda per il saldo e stralcio e anche ai ritardatari della rottamazione-ter, quelli che non hanno versato il dovuto entro la scadenza iniziale del 30 aprile scorso e hanno fruito della riapertura dei termini fino al 31 luglio 2019. Le lettere informano i contribuenti sull’esito della richiesta, riportano l’importo dovuto e le modalità di pagamento: sono state inviate via Pec ai contribuenti che in fase di adesione hanno indicato un indirizzo di posta elettronica certificata, mentre agli altri con lettera raccomandata.

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