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News dall’Italia

Invio dei corrispettivi e procedura web alternativa ai registratori di cassa telematici. Un comunicato stampa dello scorso 29 giugno informa che dal 1° luglio gli operatori IVA con volume d’affari superiore a 400.000

euro che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizi non dovranno più rilasciare al consumatore finale lo scontrino o la ricevuta fiscale, ma un documento con valenza solo commerciale memorizzando e trasmettendo i relativi dati all’Agenzia delle Entrate. In alternativa all’utilizzo dei registratori di cassa telematici sarà possibile memorizzare e trasmettere i dati dei corrispettivi giornalieri tramite il nuovo servizio web dell’Agenzia, disponibile nell’area riservata del portale Fatture e Corrispettivi. Come illustrato nella circolare 15/E, questi dati possono essere inviati alle Entrate entro 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione: lo prevede il Dl 34/2019 (c.d. “Decreto crescita”); la stessa norma stabilisce che per i primi sei mesi dall’entrata in vigore del nuovo obbligo – 1° luglio 2019 per i soggetti con volume d’affari superiore a 400.000 euro e 1° gennaio 2020 per tutti gli altri – non si applicano le sanzioni in caso di trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri entro il mese successivo a quello di effettuazione dell’operazione. Il nuovo servizio potrà essere utilizzato, oltre che da un pc, anche da tablet e smartphone. Attraverso la procedura web sarà possibile predisporre online un documento commerciale e allo stesso tempo memorizzare e inviare alle Entrate i dati dei corrispettivi di ogni singola operazione effettuata. L’accesso al sistema è possibile con le credenziali Spid (Sistema pubblico di identità digitale), tramite i servizi telematici Entratel e Fisconline o la Carta Nazionale dei Servizi (Cns).

Maggio boom per il tasso di occupazione. A maggio un record per il mercato del lavoro, con la conseguente discesa del numero di cittadini in cerca di un impiego senza trovarlo sul totale della forza lavoro – il tasso di disoccupazione – che cala al 9,9% e tocca il minimo dal 2012. Di contro, il tasso di occupazione, ovvero il numero di persone con un impiego sul totale della popolazione, tocca il 59%, picco assoluto dal 1977, con un numero di occupati di circa 23,5 milioni. Importante anche la diminuzione della disoccupazione giovanile, sempre elevata ma scesa al 30,5%.

Spese sanitarie 2019, la fatturazione non è mai elettronica. La circolare 14E/2019 riafferma che le spese sanitarie non vanno mai fatturate in modalità elettronica, stante il divieto sancito dal collegato fiscale alla Legge di bilancio 2019 per l’emissione di fatture elettroniche, nell’anno in corso, da parte degli operatori sanitari; nello specifico, il riferimento è alle prestazioni per le persone fisiche i cui dati vengono utilizzati per l’elaborazione della dichiarazione dei redditi precompilata. I soggetti tenuti all’invio dei dati continueranno, dunque, a certificare le prestazioni con le “vecchie” fatture cartacee (o in formato elettronico senza utilizzare lo SdI come canale di invio) ed a trasmettere i dati al sistema TS. Il documento di prassi tratta anche il caso dei soggetti che forniscono prestazioni sanitarie alle persone fisiche ma non sono tenuti all’invio dei dati al Sistema TS (fisioterapisti, podologi, logopedisti); il divieto di fatturazione elettronica vige anche per loro.

In aumento la pressione fiscale. Nel Conto delle Amministrazioni relativo al primo trimestre 2019 pubbliche l’Istat rende noto che il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto dello 0,9% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono saliti dello 0,2%. Ciò equivale a dire che la tendenza al risparmio delle famiglie, pari all’8,4%, è aumentata dello 0,7% e anche in termini di potere d’acquisto si registra un +0,9%, dato positivo perché segue due cali consecutivi e segna un nuovo massimo dal 2012. Un aumento seppure contenuto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, dello 0,3%, ma sgradito a tutti i cittadini è quello della pressione fiscale, giunta al 38%. Si aggrava anche l’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni in rapporto al Pil, che è risultato del 4,1%.

I nuovi Isa, online la guida. Nello spazio dedicato alla collana “L’Agenzia informa” del sito delle Entrate è disponibile la guida “Gli Indici sintetici di affidabilità fiscale: i vantaggi per imprese e professionisti”. A partire dalla dichiarazione dei redditi 2019 i nuovi Isa sostituiscono gli studi di settore e i parametri: si tratta di indicatori costruiti con una metodologia statistico-economica basata su dati e informazioni contabili e strutturali relativi a più periodi d’imposta, grazie ai quali gli operatori economici possono valutare autonomamente la propria posizione e verificare il grado di affidabilità rispetto a una scala di valori che va da 1 a 10. Per lavoratori autonomi e imprese che risultano affidabili sono previsti benefici premiali, tra i quali l’esclusione da alcuni tipi di controlli, la riduzione dei termini per gli accertamenti da parte dell’Agenzia e l’esonero dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta.

Oltre 150.000 domande per quota 100. Alla data del 20 giugno INPS ha ricevuto poco più di  150.000 istanze per accedere al pensionamento con le regole fissate per quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi). Numericamente, oltre il 70% sono state presentate da uomini (circa 111.000) e poco meno del 30% da donne (circa 39.000). Riguardo alle modalità di inoltro, i più si sono avvalsi di un patronato. La città in cui risulta presentato il maggior numero di domande è Roma, circa 12.000, seguita da Milano con poco meno di 7.000 e Napoli con oltre 6.000.

Nel 2018 sempre meno artigiani e commercianti. I dati INPS relativi al 2018 rivelano che sono in diminuzione gli artigiani e i commercianti iscritti all’Istituto di previdenza. In particolare, lo scorso anno sono risultati iscritti meno di 1,7 milioni di artigiani, l’1,5% in meno rispetto al 2017 e  addirittura il 3,1% in meno rispetto al 2016; lo stesso fenomeno coinvolge i commercianti, circa 2,2 milioni nel 2018, con un lieve calo rispetto al 2017 (-0,7%) e al 2016 (-1,5%).

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