News dall’Italia
Fisco, occhio alle false e-mail. Con un comunicato stampa dello scorso 13 ottobre 2017 l’Agenzia delle Entrate informa di aver ricevuto numerose segnalazioni da parte di cittadini destinatari di false e-mail dai mittenti assistenzaweb@agenziaentrate.it-messages@mailagenziaentrate05.tope con oggetto “Lettera di sollecito”. L’Agenzia esorta i cittadini a prestare molta attenzione e a cancellarle immediatamente: si tratta di comunicazioni false, che riguardano presunte incoerenze relative alle liquidazioni periodiche IVA. Il file allegato, una volta aperto, potrebbe danneggiare il computer o rubare i dati che contiene.
Dagli immigrati l’8,8% del Pil 2015. Dal Dossier Statistico Immigrazione 2017, realizzato da Idos, si apprende che nel 2015 gli immigrati hanno dichiarato in media un reddito di 11.752 euro annui ciascuno, per un totale di 27,3 miliardi di euro ed effettuato versamenti IRPEF per complessivi 3,2 miliardi di euro, in media 2.265 euro ciascuno, a fronte dei 5.178 degli Italiani, producendo una ricchezza di 127 miliardi di euro, equivalente all’8,8% del Pil. Il Dossier, che evidenzia la rilevanza del “beneficio finanziario assicurato dagli immigrati ai conti pubblici”, quantifica in 5.359.000 gli stranieri in regola, di quasi 200 nazionalità diverse, che risultano poco meno degli Italiani residenti all’estero (5.383.199). Gli altri dati dello studio: tra il 2007 e il 2016 il numero degli stranieri residenti in Italia è salito di 2.023.317 unità; il nucleo più numeroso si trova a Roma (544.956), poi a Milano (446.923). Per il numero di domande di asilo ricevute, a livello planetario l’Italia è subito dopo Germania, Stati Uniti, Turchia e Sudafrica. (Fonte: wallstreetitalia.com)
Costi della crisi: 46 miliardi in più per interessi sul Pil tra il 2011 e il 2016. Secondo uno studio dell’Ufficio parlamentare di Bilancio, nel periodo 2011-2016 la crisi è costata circa 47 miliardi in più di interessi. Dal rapporto – “Il modello Upb di analisi e previsione sulla spesa per interessi” – emerge che a causa della crisi dei debiti sovrani i tassi sul debito italiano hanno pagato il prezzo maggiore, fino ad arrivare a una riduzione tale da condurre la spesa per interessi sul Pil a un minimo storico, evento reso possibile dall’intervento della Bce con il Quantitative Easing.
APe sociale e precoci, l’INPS ha respinto il 70% delle domande. I dati forniti dall’INPS nel corso dell’audizione in Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati dicono che la maggioranza delle domande di APe sociale e pensione anticipata precoci sono state respinte: a fronte di oltre 66.000 domande presentate, quelle respinte sono state poco più di 44.000 (circa il 70%). Per quanto riguarda l’APe sociale, quasi 26.000 domande sono state rifiutate (il 64,89%) e circa 13.600 accolte. Per la pensione anticipata, le oltre 18.000 respinte superano di poco il 70% delle 26.000 presentate.
In crescita i mutui prima casa, sempre più a tasso fisso. Secondo i dati relativi ai finanziamenti immobiliari rilevati a ottobre dall’osservatorio di MutuiOnline.it, i mutui erogati per l’acquisto della prima casa sono in aumento e passano dal 33% di inizio anno al 45,2%; diminuiscono invece le surroghe, che da circa il 60% del primo trimestre 2017 si attestano intorno al 45%. Come forma di mutuo più gettonata si conferma il tasso fisso (77,7%), 5 punti percentuali in meno rispetto al trimestre precedente, mentre il tasso variabile sale dal 15,3% al 20,2%. In termini di importo erogato, per il 36,6% dei mutui l’ammontare oscilla fra i 50 e i 100.000 euro, quasi la metà dei richiedenti ha un’età compresa tra i 36 e i 45 anni, con un reddito mensile variabile da 1.500 a 2.000 euro nel 37% dei casi. (Fonte: ilsole24ore.com)
Disoccupazione stabile, diminuiscono i posti fissi. La rilevazione mensile ISTAT di settembre dice che il panorama dell’occupazione risulta stabile, con appena 2.000 occupati in più rispetto ad agosto, un calo di quelli a tempo indeterminato e il tasso di disoccupazione all’11,1%. Su base mensile, +19.000 lavoratori indipendenti e -17.000 dipendenti, mentre su base annua gli occupati risultano 326.000 in più. Aumenta dello 0,6% il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), attestandosi al 35,7%. Risulta più ottimistico il dato trimestrale, nel quale l’Istituto evidenzia che la crescita degli occupati è più consistente, con 120.000 persone, delle quali 103.000 sono relative a impieghi a termine.
Il lavoro nero vale un ottavo del Pil. L’ISTAT comunica che il lavoro sommerso vale 208 miliardi di euro, il 12,6% del Pil italiano e stima un ammontare spaventoso per il valore aggiunto generato dall’economia sommersa: poco più di 190 miliardi di euro. L’Istituto di statistica rileva come nel 2015 quasi la metà di questo valore aggiunto (il 44,9%) sia dovuto alla sotto-dichiarazione, mentre il 37,3% è dovuto al lavoro irregolare, il 9,6% ad altre componenti (affitti in nero, mance e integrazione domanda-offerta) e l’8,2% alle attività illegali. Sono poco più di 3.700.000 le persone che lavorano in nero, oltre 2.650.000 delle quali sono dipendenti (+57.000 rispetto al 2016). I settori più “inquinati” dal fenomeno: altre attività dei servizi (33,1% nel 2015), commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (24,6%) e costruzioni (23,1%). Ci sono poi, con numeri non meno importanti e preoccupanti, le attività illegali: traffico di stupefacenti, prostituzione e contrabbando di sigarette, per un valore aggiunto di quasi 16 miliardi di euro (200 milioni in più rispetto al 2016).
(Fonte: wallstreetitalia.com)
Sanità privata, pagati 36 miliardi. Nel rapporto elaborato da Itinerari Previdenziali, ente che studia e analizza previdenza e sanità, si legge che in aggiunta ai 113 miliardi di euro affidati alle Regioni per far fronte alle spese del nostro sistema sanitario, noi cittadini ne paghiamo ogni anno almeno altri 36, di miliardi. Una cifra assolutamente rilevante, se si considera che a causa della crisi molti Italiani non possono permettersi cure a volte anche necessarie, oggetto quindi di risparmi obbligati.