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News dall’Italia

INPS, servizi online per il lavoro occasionale. Dallo scorso 10 luglio sono online i servizi INPS per i nuovi voucher lavoro e per i contratti di prestazione occasionale, i nuovi strumenti contrattuali per il lavoro accessorio introdotti dal decreto legge 70/2017, diversi per famiglie e imprese fino a cinque dipendenti che non possono essere applicati dalle aziende più grandi. Le persone fisiche che non esercitano attività di impresa utilizzano il Libretto famiglia (con voucher da 10 euro lordi, 8 netti), mentre per le imprese c’è il contratto PrestO (prestazione occasionale), con una retribuzione oraria minima di 9 euro netti (12 euro il costo per l’impresa). Devono iscriversi al servizio online lavoro occasionale sia il lavoratore che l’impresa (o il datore di lavoro domestico). Per entrambe le tipologie di contratto, il datore di lavoro deve inserire online, almeno 60 minuti prima dell’inizio della prestazione, i seguenti dati: dati identificativi del prestatore; compenso pattuito; luogo di svolgimento della prestazione; durata; tipologia; settore dell’attività lavorativa; altre informazioni per la gestione del rapporto. L’INPS notifica immediatamente l’avvenuta ricezione a mezzo posta elettronica o Sms. Il datore di lavoro paga il dovuto all’INPS attraverso un portafoglio telematico ad hoc e l’istituto versa il compenso al lavoratore entro il 15 del mese successivo a quello della prestazione: mediante la piattaforma informatica il datore di lavoro potrà ottenere il prospetto mensile completo di dati identificativi, importo dei compensi, contribuzione INPS/INAIL e ogni altra informazione utile per l’attestazione delle prestazioni svolte.

Voluntary bis, proroga al 2 ottobre. C’è tempo fino al 2 ottobre (in realtà 30 settembre, ma è un sabato), quindi due mesi in più per aderire alla voluntary bis, la procedura agevolata per l’emersione di capitali detenuti all’estero o comunque sconosciuti al Fisco (la scadenza originaria era fissata al 31 luglio).

Ocse: PA attempata e dirigenti con mega stipendi. Nel rapporto “Government at a Glance”, l’Ocse fotografa la pubblica amministrazione degli Stati membri evidenziando scompensi, progressi e aspetti positivi. Dallo studio emerge che in Italia il deficit è migliorato, passando dal 5,3% del 2009 al 2,7% del 2015, migliore della media Ocse, addirittura (2,8%), mentre il debito resta molto elevato, il 157,5% del Pil nel 2015 rispetto a una media del 112%: la spesa pubblica nel 2015 è stata pari al 50,5% del Pil contro il 40,9% Ocse. Le entrate pubbliche sono salite al 47,1% del Pil nel 2016 dal 45,2% del 2007, e per il 63% derivano dalla tassazione (media Ocse 59% nel 2015). I dipendenti pubblici sono il 13,6% degli occupati in totale, contro la media Ocse del 18% e nel 2015 si è registrata la più alta percentuale di impiegati over 55 nelle amministrazioni pubbliche. L’occupazione femminile nel pubblico impiego dei Paesi Ocse è al 58%, nel privato al 45%: l’Italia, con Danimarca, Grecia, Belgio e Spagna, ha mantenuto un equilibrio di genere, con una presenza femminile tra il 51 e il 52%. Le retribuzioni sono più alte rispetto alla media, soprattutto nelle posizioni dirigenziali più elevate: nel 2015 il compenso annuo lordo di 395.400 dollari, il più alto dell’Ocse dopo l’Australia, rispetto alla media di 231.500 dollari. Lunghissimi i tempi della giustizia rispetto a quelli internazionali, con oltre 2 anni e mezzo per le cause amministrative contro i 4 mesi della Svezia.

Per Confcommercio le tasse locali fanno aumentare l’evasione. Il Centro studi di Confcommercio rileva una impennata dell’evasione fiscale del 5,3% fra il 2011 e il 2014, attribuendone la totale responsabilità all’aumento della pressione fiscale locale, che ha sfiorato il 30%. Secondo la Cgia, nel 2017 la pressione fiscale ufficiale è stimata al 42,5%, con una incidenza delle tasse sui contribuenti onesti, invece, che sarà superiore di oltre 6 punti, visto che la pressione fiscale reale è prevista al 48,8% del Pil.

In ripresa il settore edilizio. L’ultima analisi dell’Istat evidenzia che il comparto immobiliare, pur versando ancora in condizioni critiche, mostra decisi segnali di ripresa, visto che nel secondo semestre del 2016 il numero di nuove abitazioni è aumentato del 10,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. L’Istituto di statistica rimarca una crescita del 3,3% nel terzo trimestre 2016 e un notevole e promettente scatto del 18,1% nel quarto trimestre, che fa registrare il valore più elevato degli ultimi dieci anni.

Ogni anno paghiamo 36 miliardi ​per la sanità privata. Quanto costa curarsi, e non sempre i risultati sono adeguati. In aggiunta ai 113 miliardi di euro stanziati alle Regioni per le spese del sistema sanitario nazionale, ogni anno nel nostro Paese si sborsano altri 36 miliardi, importo indicato nel quarto Rapporto compilato da Itinerari Previdenziali, organismo che studia e analizza la previdenza e la sanità, più o meno in linea con le stime correnti diffuse dai principali operatori del settore.

INPS: aumenta il numero di pensioni. Nei primi sei mesi del 2017 l’Istituto di previdenza ha erogato circa il 27,5% in più di pensioni di vecchiaia e il 54,9% in più di anzianità.

Nel 2017 una nuova impresa su 3 è giovane. Da gennaio a giugno il 30,4% (quasi una nuova impresa su 3) è condotta da chi ha meno di 35 anni: rispetto al semestre precedente le imprese guidate da under 35 crescono del 6,1%, le altre del +0,3%. Lo sostiene uno studio di Unioncamere-Infocamere sulla natimortalità delle imprese giovanili nel primo semestre di quest’anno. La presenza di giovani spicca in finanza, servizi postali, telecomunicazioni, giochi, e attività di corrieri.

La Sardegna è la regione in cui, nel primo semestre 2017, le imprese giovanili hanno accelerato di più il passo: +10,4% il saldo tra iscrizioni e cessazioni e +1.756 le imprese. A seguire la Basilicata (+9%, +605) e il Trentino Alto Adige (+7,9%, +740). Il Veneto segna un tasso del 5,8% (+2.253 imprese), il Friuli Venezia Giulia del 5,4% (+424).

 

 

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