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Forfetari, dal 2024 fine del regime transitorio e obbligo di fattura elettronica. Dal 1° luglio 2022 sono tenuti a emettere la e-fattura i forfetari con ricavi o compensi, ragguagliati ad anno, superiori a 25.000 euro nel 2021. Dal 1° gennaio 2024 entra in vigore l’obbligo di fatturazione elettronica per le imprese e i professionisti titolari di partita IVA che beneficiano del regime forfetario e che emettono ancora le fatture in

modalità cartacea. Il prossimo 31 dicembre si chiude il regime transitorio e per le operazioni attive effettuate si dovrà emettere la fattura in formato elettronico (obbligo vigente dal 2019 per gli altri contribuenti). I contribuenti in questione, in alternativa all’acquisto di un apposito software, possono utilizzare i servizi offerti gratuitamente dall’Agenzia delle entrate, con l’accesso all’area riservata del portale e nella sezione “Fatture e corrispettivi”: dopo l’accesso si entra nella sezione “Fatture elettroniche e conservazione”, si sceglie il tipo di fattura elettronica da emettere (ordinaria, semplificata, Pubblica amministrazione) e si compilano i dati richiesti.

La riforma delle aliquote IMU rinviata al 2025. La legge di bilancio 2020 (n. 160/2019) ha previsto la riforma in base alla quale viene riconosciuta ai Comuni la possibilità di diversificare le aliquote IMU, introducendone di nuove, insieme a nuovi casi di esenzioni. La decorrenza era stata fissata al gennaio 2024, ma il decreto proroghe ne ha fatto slittare al 2025 l’entrata in vigore. Il rinvio si è reso necessario a causa delle difficoltà rilevate a ottobre dai Comuni, quando è stata avviata la sperimentazione della prevista applicazione e delle modalità informatiche di elaborazione e comunicazione al Ministero dell’economia dei prospetti elaborati per il nuovo anno d’imposta. Tali modalità informatiche sono già attivate e disponibili sul portale del federalismo fiscale. A fronte della necessità di determinare prima le nuove tipologie di immobili ai quali applicare aliquote differenziate, predeterminate dai Comuni con decreti ad hoc, nell’allegato A del provvedimento sono specificate le condizioni che danno diritto alla diversificazione delle aliquote. Queste le categorie catastali per le quali è possibile introdurre aliquote IMU differenziate: abitazione principale di categoria catastale A/1, A/8 e A/9; fabbricati rurali ad uso strumentale; fabbricati del gruppo catastale D; terreni agricoli, aree fabbricabili e altri fabbricati (diversi dall’abitazione principale e dai fabbricati del gruppo catastale D).  

Controllo automatizzato, la cartella è senza comunicazione preventiva. Con l’ordinanza 27724/2023 la Corte di Cassazione si è espressa riguardo all’opposizione presentata da una società che, a seguito di irregolarità rilevate durante i controlli automatizzati, aveva ricevuto una cartella di pagamento in assenza della notifica della comunicazione preventiva di irregolarità. Gli Ermellini hanno affermato che tale comunicazione non viene inviata al contribuente, se dai controlli automatizzati risultano, ad esempio, imposte non versate, ma anticipa la cartella esattoriale soltanto nei casi di incertezze sui dati dichiarati. Dunque, l’assenza della notifica preventiva è legittima quando non ci sono dubbi relativi alla dichiarazione dei redditi, se un controllo automatizzato evidenzia il mancato versamento di un’imposta a debito. L’Amministrazione finanziaria ha invece l’obbligo di invitare il contribuente a fornire chiarimenti o presentare documenti inviandogli una comunicazione preventiva solo in presenza di dubbi e incertezze relativi ai dati esposti in dichiarazione.

AdER, attivo lo sportello online per prenotare una videochiamata. Dopo la partenza sperimentale solo in alcuni Regioni, con l’avvio dell’assistenza in videochiamata anche per gli abitanti di Campania e Sicilia, dallo scorso 13 novembre è operativo in tutto il territorio nazionale lo sportello online dell’Agenzia delle entrate-Riscossione. Una volta fissato un appuntamento, i contribuenti con debiti iscritti a ruolo e gli intermediari abilitati possono ottenere delucidazioni e informazioni. E’ sufficiente avere a disposizione un un computer, uno smartphone o un tablet connessi a internet, per fissare l’appuntamento e partecipare all’incontro con l’operatore. Il contribuente deve accedere all’area riservata del sito AdER, tramite Spid o carta d’identità elettronica, cliccare su “Appuntamenti e contatti”, scegliere la data e l’ora in base alle disponibilità e prenotare la videochiamata. Dopo aver fissato l’appuntamento riceverà una mail di conferma e le istruzioni per l’avvio del collegamento, alla quale seguirà, nel giorno stabilito, anche un promemoria.

Nel terzo trimestre 2023 oltre 97.000 nuove partite IVA. Con un comunicato stampa il Ministero dell’economia e delle finanze ha reso noto che nel terzo trimestre 2023 sono state aperte 97.145 nuove partite IVA, un + 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2022. In base ai dati aggiornati dell’Osservatorio sulle partite IVA, pubblicato dal dicastero: oltre il 49% delle nuove attività si trova al Nord, il 21% al Centro e il 29% al Sud e nelle Isole. In base alla natura giuridica, per il 70% delle nuove partite IVA si tratta di persone fisiche, per il 22% di società di capitali e poco meno del 3% di società di persone. Per quanto riguarda il settore produttivo, oltre il 19% di aperture ha interessato il commercio, poco più del 16% le attività professionali e il 10,1% l’edilizia.

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