News dall’Europa
All’Italia altri 9 miliardi per contrastare l’aumento delle bollette. L’Ue ha dato il via libera allo sblocco di ulteriori risorse di RepowerEU, il piano che permette ai singoli Stati membri di ricevere nuove risorse, che si aggiungono al Pnrr, per fronteggiare il caro bollette e ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Per l’Italia si tratta, come dichiarato dalla Presidente della Commissione von der Leyen, di circa 9 miliardi.
Consiglio, Parlamento e Commissione europea hanno raggiunto un accordo, il 14 dicembre, che permette, tra l’altro, di recuperare fino al 10% dei fondi strutturali 2014-2020 non ancora spesi e destinarli ad aiuti diretti a imprese e Pmi danneggiate dalla crisi energetica.
Raggiunto l’accordo sul limite massimo del gas. Nel corso del vertice del 19 dicembre i Ministri dell’energia dell’Unione europea hanno finalmente definito un tetto dinamico al prezzo del gas, giungendo a un’intesa su una proposta per un meccanismo di correzione del mercato per proteggere i cittadini e l’economia da prezzi dell’energia eccessivamente alti. Ha votato contro l’Ungheria, mentre Olanda e Austria si sono astenute. Dal 15 febbraio 2023 il limite scatterà solo in presenza di determinate condizioni di mercato: se i contratti front-month del gas supereranno per tre giorni lavorativi consecutivi i 180 euro per megawattora sul Ttf mensile sul mercato di Amsterdam, principale riferimento europeo per i prezzi del gas naturale e, contemporaneamente, se il prezzo risulta superiore di almeno 35 euro rispetto al gas naturale liquefatto. Al verificarsi delle condizioni descritte l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) pubblicherà un avviso di correzione del mercato e non saranno più possibili transazioni per il gas sopra i 180 euro per almeno 20 giorni lavorativi sui contratti a un mese, tre mesi e un anno: se negli ultimi tre giorni di questo periodo a prezzo calmierato le transazioni non raggiungono il limite massimo e rimangono sotto i 180 euro, il meccanismo viene disattivato automaticamente.
Aumento di 50 punti base per i tassi d’interesse, ma non sarà l’ultimo. Lo scorso 15 dicembre la Banca centrale europea ha alzato i tre tassi di interesse di riferimento di altri 50 punti base con la previsione di ulteriori aumenti in base alla sostanziale revisione al rialzo delle prospettive di inflazione, con l’obiettivo di farla tornare quanto prima all’obiettivo di medio termine del 2%. Con effetto dal 21 dicembre 2022, il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca centrale sono salti, rispettivamente, al 2,50%, al 2,75% e al 2%. In una nota la Bce, dopo aver sottolineato che i tassi di interesse di riferimento sono lo strumento principale del Consiglio direttivo per definire l’orientamento di politica monetaria, ha reso noto che prevede di aumentarli ulteriormente in modo significativo, perché l’inflazione rimane troppo alta e per troppo tempo rimarrà al di sopra dell’obiettivo. Le previsioni parlano di un’inflazione media dell’8,4% nel 2022, che scenderà al 6,3% nel 2023 per poi raggiungere una media del 3,4% nel 2024 e del 2,3% nel 2025. Ma si tratta di previsioni.
Dalla Commissione Ue giudizio positivo con rilievi critici per la manovra 2023.In una newsletter del Ministero dell’economia si legge del positivo giudizio della Commissione europea, che ha promosso la manovra del Governo e inserito l’Italia tra i Paesi europei in linea e che si trovano dalla parte giusta, anche se ci sono misure non in linea con le raccomandazioni specifiche per l’Italia sulla lotta all’evasione fiscale. Secondo la Commissione, il progetto di bilancio del nostro Paese, nel complesso, è da ritenere in linea con le linee guida contenute nelle raccomandazioni del Consiglio europeo dello scorso mese di luglio, e ha valutato come plausibili le ipotesi macroeconomiche per il biennio 2022-2023, in particolare le misure adottate contro il caro energia in favore di famiglie fragili e imprese. Ci sono, però, anche alcuni rilievi critici, che riguardano: l’innalzamento del tetto per l’uso dei contanti da 2.000 a 5.000 euro, cancellazione dei debiti fiscali inferiori a 1.000 euro e il rinnovo nel 2023, pur se con criteri di età più severi, dei regimi di pensionamento anticipato scaduti lo scorso anno. Si raccomanda all’Italia di tenere sotto controllo la spesa corrente, in un periodo caratterizzato da un’inflazione molto alta e dalla stretta della politica monetaria, e di procedere con le riforme, in primis quella del fisco.
IVA e chirurgia estetica, per la Corte di giustizia Ue rileva lo scopo della prestazione. La sentenza della Corte di giustizia dell’Unione europea n. 91 del 2013 ha stabilito che le operazioni di chirurgia estetica e i trattamenti di carattere estetico rientrano nelle nozioni di cure mediche o di “prestazioni mediche alla persona, qualora abbiano lo scopo di diagnosticare, curare o guarire malattie o problemi di salute, o di tutelare, mantenere o ristabilire la salute delle persone”. L’esenzione da IVA riguarda solo le prestazioni che si possono considerare vere e proprie “prestazioni mediche”, non tutte le prestazioni eseguite nell’esercizio delle professioni mediche e paramediche, ponendo come base di riferimento lo scopo della prestazione (Corte di giustizia Ue, sentenza 20 novembre 2003). A tali concetti si è uniformata la Corte di cassazione nell’ordinanza n. 26906 del 2022, rigettando il ricorso che l’Agenzia delle entrate opponeva alle decisioni delle Commissioni tributarie provinciale e regionale, che avevano accolto l’opposizione di un chirurgo plastico e ricostruttivo a due accertamenti stabilendo che anche le prestazioni di chirurgia plastica rientrano tra le prestazioni mediche e nel concetto di attività sanitaria – quindi, esenti da IVA – poiché soltanto il medico può valutare la necessità dell’intervento per la salute fisica e psichica del paziente.
Contro l’evasione IVA la fattura elettronica a livello europeo. Tra le diverse misure emesse dalla Commissione europea per impedire l’evasione IVA, che comprendono le regole per le piattaforme online e la registrazione IVA unica, anche l’estensione della fattura elettronica in tutta Europa. Le perdite generate da mancati introiti registrate nel 2020 dagli Stati membri sono state di 93 miliardi di euro, il 25% sono attribuite alle frodi. Secondo quanto dichiarato dal Commissario all’economia Paolo Gentiloni, le soluzioni realizzate attraverso la modernizzazione dei sistemi e l’innovazione tecnologica, come l’introduzione della e-fattura a livello comunitario, nei prossimi dieci anni permetteranno di recuperare circa 11 miliardi di euro annui e di ridurre gli attuali e pesanti requisiti di rendicontazione, con un risparmio per le imprese di circa 4 miliardi di euro. A questa misura si aggiungeranno le nuove regole per le piattaforme online e la registrazione unica dell’IVA per le transazioni relative agli affitti brevi e il trasporto di passeggeri, oggi non soggetti a imposizione fiscale.
Proroga al 31 dicembre 2023 per la decontribuzione Sud e aumento dei massimali. Il messaggio INPS n. 4593 del 21 dicembre 2022 informa che la Commissione europea, con la decisione C(2022) 9191 final del 6 dicembre 2022 ha autorizzato, prorogandola al 31 dicembre 2023, l’esonero contributivo del 30% per i datori di lavoro privati delle regioni del Meridione, ritenendo che le misure di sostegno nazionali possano aiutare effettivamente le imprese colpite dalle gravi conseguenze della congiuntura economica causate dall’aggressione russa all’Ucraina, dalle sanzioni imposte dall’Unione europea e dai suoi partner internazionali e dalle contromisure economiche adottate finora dalla Russia. Inoltre, come previsto dalla citata decisione della Commissione, il massimale di erogazione degli aiuti compresi nel Temporary Crisis Framework è stato innalzato: a 300.000 euro per le imprese attive nei settori della pesca e dell’acquacoltura, a 2 milioni di euro per tutte le altre imprese ammissibili al regime di aiuti esistente. L’agevolazione consiste nell’esonero contributivo del 30%, esclusi i contributi INAIL, in favore dei datori di lavoro privati con sede operativa in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia. La decontribuzione Sud, prevista dal decreto agosto del 2020 e prolungata fino al 2029 dalla legge di bilancio 2021, era stata autorizzata dalla Commissione europea fino al 31 dicembre 2022. Riguardo ai massimali, l’INPS precisa che, se un datore di lavoro opera in più settori per i quali si applicano massimali diversi, per ciascuna di tali attività dovrà essere rispettato il relativo massimale di riferimento: non si potrà comunque superare l’importo massimo complessivo di 2 milioni di euro per datore di lavoro. E’ inoltre confermato che l’agevolazione non si applica ai settori della produzione primaria di prodotti agricoli, del lavoro domestico e del settore finanziario.

La Raccomandazione Ue sul reddito minimo. Dall’analisi presentata dal Commissario al lavoro, Nicolas Schmit, è risultato che i livelli del reddito minimo, presente in diversi Stati (qualcosa di simile al nostro reddito di cittadinanza – non sono sempre adeguati, non raggiungono le persone che ne hanno bisogno e non sempre aiutano chi può lavorare a rientrare nel mercato del lavoro. In una risoluzione la Commissione europea ha chiesto ai Paesi membri di potenziarlo, al fine di contrastare gli effetti del caro energia e del rialzo dei prezzi, tra le cause dell’attuale crisi economica. Dai dati pubblicati emerge che in 22 Stati membri circa il 20% dei disoccupati a rischio povertà non ha diritto a ricevere alcun sostegno al reddito. Tra gli obiettivi che l’Unione europea si propone di raggiungere entro il 2030, la riduzione di almeno 15 milioni delle persone in povertà o esclusione sociale e di promuovere l’occupazione. Tra i criteri di calcolo del reddito minimo, un livello che tenga conto di vari elementi (prezzi, fonti di reddito complessive e andamento dei salari), che non sia al di sotto del0la soglia di povertà e l’utilizzo un di paniere di beni guida per misurarlo.