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News dall’Europa

Guerra, inflazione e rincari, a luglio la Bce aumenta i tassi. L’incremento significativo dell’inflazione nel mese di maggio, con la guerra in corso che provoca l’interruzione degli scambi commerciali e la scarsità di materiali, innesca continui rincari dei beni energetici e alimentari, con il conseguente notevole aumento dei prezzi di molti beni e servizi: queste le cause che

hanno, di fatto, ridisegnato le proiezioni economiche. Secondo le nuove proiezioni la crescita annua del PIL reale viene rivista decisamente al ribasso: 2,8% nel 2022, del 2,1% nel 2023 e del 2,1% nel 2024. In questo contesto, nella riunione del 9 giugno il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha deciso di innalzare i tassi di interesse di riferimento di 25 punti base a luglio, mentre i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali e marginale e sui depositi presso la Bce non cambiano (rispettivamente, 0%, 0,25% e -0,5%). Con effetto dal 1° luglio, dunque, è stata stabilita la fine del quantitative easing, stop agli acquisti netti di attività nell’ambito del Programma di acquisto di attività (PAA). Riguardo al Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP), il Consiglio intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza almeno fino a tutto il 2024. L’obiettivo resta l’inflazione al 2%.

Niente proroga per gli aiuti di Stato che scadono il 30 giugno. Lo scorso 12 maggio la Commissione europea ha annunciato la conferma che il Quadro temporaneo degli aiuti di Stato adottato a marzo 2020, che ha consentito l’erogazione di contributi a fondo perduto, agevolazioni e bonus, scadrà il 30 giugno, con una uscita graduale che si protrarrà fino al 31 dicembre 2023. La decisione è motivata dal miglioramento della situazione economica dovuto alla riduzione delle restrizioni. Nel corso dei poco più di due anni dalla sua approvazione, sono state varate complessivamente in Europa 950 misure di sostegno, per un importo totale di quasi 3,2 miliardi di euro. Ma non c’è pace per l’economia (e per la gente comune): purtroppo, le misure di sostegno continueranno a essere approvate dai governi Ue, visto il nuovo Quadro di aiuti di Stato approvato lo scorso 23 marzo e reso necessario dallo scoppio della guerra in Ucraina e dalla conseguente grave crisi geopolitica in corso. La scadenza è stata fissata al 31 dicembre 2022: tutti speriamo che possa essere rispettata e non debba essere prorogata.

Sospensione del Patto di stabilità anche per il 2023. A causa della crisi economica provocata dall’invasione russa dell’Ucraina, la Commissione europea ha sospeso per un altro anno, quindi anche per il 2023, i vincoli di bilancio previsti dal Patto di stabilità. Le politiche economiche dei Paesi membri avranno dunque più tempo per fronteggiare gli aumenti dei prezzi e le conseguenze della guerra. Estesa al 2023 la possibilità di approvare provvedimenti economici senza osservare le regole previste in caso di sforamento del deficit e riduzione del debito.

Approvato il regime di aiuti italiano al settore turistico. Un comunicato stampa della Commissione rende nota l’approvazione per gli aiuti, pari a 698 milioni di euro, che il Governo italiano ha destinato a sostegno delle imprese del settore turistico colpite dalla pandemia, al fine di coprire il fabbisogno di liquidità e assicurare la continuità operativa. La Commissione ha constatato il rispetto dei requisito previsti: il regime notificato dall’Italia è conforme alle condizioni stabilite nel quadro temporaneo, non supererà i 2,3 milioni di euro per beneficiario e sarà concesso entro il 30 giugno 2022. La misura è stata ritenuta necessaria, adeguata e proporzionata per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato e rientra nel Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr).  Gli aiuti saranno concessi sotto forma di sovvenzioni dirette e crediti d’imposta per le imprese turistiche e crediti d’imposta per le agenzie di viaggi e gli operatori turistici. Per le prime, si vuole rimunerare parte dei costi legati all’ammodernamento di strutture e impianti e all’efficientamento energetico: i beneficiari avranno diritto a un importo fino al 50% dei costi ammissibili, entro un limite di 100.000 euro per impresa. Per agenzie di viaggi e operatori turistici, il sostegno è per una parte dei costi relativi alle ristrutturazioni e alle attività di sviluppo digitale: i destinatari riceveranno un credito d’imposta fino al 50% dei costi ammissibili, con un tetto di 25.000 euro per beneficiario.

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