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News dall’Europa

Minimum Global Tax per le multinazionali, si paga nel 2023. Il risultato emerso dal G20 tenutosi a Roma è l’entrata in vigore, il prossimo anno, del nuovo sistema di tassazione internazionale denominato Minimum Global Tax, che nell’ottica della riforma Ocse del fisco internazionale, ai fini di una

maggiore equità fiscale e concorrenza leale, stabilisce il versamento della Web Tax da parte delle multinazionali attive nella rete informatica. L’obiettivo è quello di porre un freno agli strategici spostamenti della sede fiscale nei Paesi che assicurano un trattamento fiscale più conveniente. La nuova tassa dovuta dai giganti del web, che si calcola possa assicurare introiti fiscali aggiuntivi per oltre 125 miliardi di dollari a livello mondiale, avrà due punti fermi: a) la tassazione per le aziende con entrate oltre i 20 miliardi di euro e una redditività superiore al 10%, relativa ai Paesi in cui vengono realizzati gli utili; b) un’aliquota minima del 15% applicabile da ciascun Paese nel quale opera la multinazionale, se ha un fatturato superiore a 750 milioni di euro. Le nuove regole interessano anche il trattamento delle acquisizioni e cessioni, le disposizioni che regolamentano gli assetti proprietari e i regimi di neutralità fiscale.

Semiconduttori, European Chips Act per l’indipendenza tecnologica. L’Unione europea risponde alla crisi dei semiconduttori con l’European Chips Act, un insieme di misure da 43 miliardi di euro per portare entro il 2030 dal 10% al 20% la quota europea di produzione. Presentato lo scorso 8 febbraio dalla Commissione europea, il disegno di legge, che dovrà essere discusso e approvato dal Parlamento, prevede una crescita della ricerca e della collaborazione tra gli Stati membri, lo sviluppo e la diffusione di semiconduttori avanzati, investimenti per promuovere l’innovazione e nuove norme per proteggere i rifornimenti extra-Ue. La Presidente von der Leyen ha dichiarato che “eviterà interruzioni della catena di approvvigionamento e contribuirà a rendere l’Europa un leader industriale in questo settore strategico”. I numeri dicono che nel mercato mondiale l’80% dei chips è prodotto in Asia, il 12% negli Usa e circa il 10% nella Ue, il che spiega come, tra i gravi effetti economici causati dalla pandemia, la scarsità dei microprocessori e la forte dipendenza dall’Asia per gli approvvigionamenti hanno determinato una crisi planetaria per diversi comparti economici, tra i quali quello dell’elettronica, dei dispositivi sanitari e automobilistico: per quest’ultimo in alcuni Paesi la produzione nel biennio 2020-2021 è diminuita di un terzo. Come ha dichiarato la von der Leyen, l’Europa non può permettersi e deve assolutamente limitare l’attuale dipendenza dai fornitori asiatici, considerando che nel prossimo decennio il fabbisogno Ue di semiconduttori, fondamentali in un mondo sempre più digitale, raddoppierà.

Scambi intracomunitari, recepita la Direttiva. Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale è operativo il D.lgs. 192/2021, che recepisce la Direttiva Ue 2018/1910 (cosiddetta “Quick fixes”), con la quale si punta a semplificare le cessioni e gli acquisti intra-Ue di beni (e chiude la procedura di infrazione che contestava all’Italia il mancato recepimento entro il 31 dicembre 2019). La citata Direttiva 2018/1910 fa parte di un insieme che comprende altri due regolamenti, già in vigore dal 1° gennaio 2020 in tutti i Paesi membri: il regolamento di esecuzione 2018/1912, che specifica la documentazione necessaria per dimostrare l’effettiva uscita dei beni dal territorio dello Stato e il regolamento 2018/1909 sullo scambio di informazioni per la corretta applicazione del regime previsto nei casi in cui un venditore spedisce uno stock di beni in un magazzino che si trova in un altro Stato membro a favore di un acquirente già determinato, che ne diventa proprietario solo al momento del prelievo (call-off stock). Le novità introdotte dal decreto legislativo 192/2021 riguardano, in particolare, le vendite a catena (ma non quelle a distanza effettuate tramite le interfacce elettroniche), i contratti di acquisti e cessioni in regime di call-off stock e la trasformazione del codice identificativo IVA per attribuire la non imponibilità alla cessione intracomunitaria.

Inflazione: Bce, meglio agire senza troppa fretta. Rispetto a un eventuale rialzo dei tassi d’interesse per contenere il forte aumento dell’inflazione, la Presidente della Banca centrale europea, Christine Lagarde, nel corso di una recente intervista ha affermato che “L’aumento dei tassi di interesse non risolverebbe nessuno dei problemi attuali. Se ora agissimo in maniera troppo affrettata, la ripresa delle nostre economie potrebbe essere considerevolmente più debole e verrebbero messi a rischio posti di lavoro”, ricordando inoltre che alcune misure sono state già adottate, come la chiusura del programma di acquisto per l’emergenza pandemica, prevista per marzo, condizione preliminare per l’aumento in un secondo momento dei tassi di interesse.

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