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Accordo Ecofin, aliquote IVA ridotte per alcuni beni e servizi. Con un comunicato dello scorso 7 dicembre la Commissione europea comunica l’introduzione di nuove aliquote IVA ridotte per beni ambientali, per la salute pubblica e digitali. I ministri finanziari dell’Unione, a seguito

dell’accordo unanime, hanno quindi aggiornato l’elenco dei beni e servizi indicati nell’allegato III della direttiva 2006/112/Ce. Tra i beni e servizi che beneficeranno dell’IVA agevolata sono l’accesso a internet e la diretta streaming di eventi culturali e sportivi, i dispositivi di protezione individuale per limitare la diffusione dei virus e i sistemi di riscaldamento ecologici e i pannelli solari installati negli immobili. Il testo dell’accordo prevede che i Paesi membri possono applicare due aliquote ridotte fino a un minimo del 5% sui beni e servizi in un massimo di 24 categorie elencate nell’allegato III della nuova direttiva. Sarà inoltre possibile applicare anche un’aliquota inferiore al 5% e un’esenzione ad aliquota zero a un massimo di sette categorie per prodotti alimentari, medicinali, prodotti farmaceutici e altri beni ritenuti come esigenze di base. Il Consiglio Ecofin ha anche stabilito che entro il 1° gennaio 2030 saranno eliminate le aliquote IVA ridotte o le esenzioni sui combustibili fossili e altri beni con impatto analogo sulle emissioni di gas a effetto serra, mentre per fertilizzanti e pesticidi chimici è prevista una proroga fino al 31 dicembre 2031. Entro marzo 2022 il Parlamento dovrà fornire il proprio parere per poter adottare le modifiche alla direttiva IVA: gli Stati membri dovranno recepire le novità entro il 31 dicembre 2024.

Maggiori tutele per i lavoratori delle piattaforme digitali. Una proposta di direttiva della Commissione europea si propone di assicurare nuove tutele a quanti lavorano su piattaforme digitali, quindi regole comuni in materia di prestazioni sociali e diritti. Si tratta dei lavoratori della cosiddetta “gig economy”, che l’enciclopedia Treccani definisce come un “Modello economico basato sul lavoro a chiamata, occasionale e temporaneo, e non sulle prestazioni lavorative stabili e continuative, caratterizzate da maggiori garanzie contrattuali”: ne sono un esempio i riders che effettuano consegne, gli autisti di Uber, ecc. La proposta di direttiva verte proprio sulle condizioni di lavoro per garantire diritti analoghi a quelli dei lavoratori subordinati e autonomi, adottando linee comuni in grado di condurre a contratti collettivi caratterizzati da tutele giuridiche e migliori condizioni di lavoro. L’obiettivo è quello di determinare dei parametri di controllo che possano definire una piattaforma digitale come un datore di lavoro, in modo da far entrare in gioco gli strumenti a garanzia di quello che diventerebbe un lavoratore subordinato, quindi ferie retribuite, orario di lavoro, salario, tutela della salute, infortuni sul lavoro, ecc. Al momento sono questi i 5 parametri individuati: la piattaforma digitale decide i limiti per il salario del lavoratore; gli chiede di osservare regole specifiche per il suo aspetto e per il comportamento con il destinatario; controlla, anche telematicamente, l’effettuazione del lavoro o verifica i risultati; circoscrive la libertà di organizzazione del lavoro, quindi di scegliere orari, accettare o meno incarichi, farsi sostituire, ecc.; limita la possibilità di eseguire lavori per altri soggetti. In presenza di 2 di questi parametri su 5, la piattaforma digitale viene classificata come datore di lavoro, il che la obbliga a trattare i lavoratori come subordinati: tale catalogazione è contestabile, ma spetta alla piattaforma stessa provare che non si tratta di lavoro subordinato.

Aiuti di Stato, la modifica della Commissione Ue. L’ultima revisione del Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato nell’emergenza pandemica è l’oggetto della circolare 37/2021 di Assonime. La sesta modifica ha allargato alcuni dei massimali di aiuto e prorogato la disciplina provvisoria adottata dalla Commissione Ue fino al prossimo mese di giugno. Nel contesto di un auspicabile progressivo ritorno a un regime ordinario, sono stati introdotti nuovi tipi di aiuto utilizzabili in questa fase, tra i quali quelli destinati agli investimenti privati per la ripresa sostenibile e alla solvibilità delle piccole imprese. Per quanto riguarda i nuovi massimali degli aiuti di Stato, nella circolare si evidenzia che non si applicano automaticamente alle misure già adottate dall’Italia, per cui le imprese non ne potranno beneficiare automaticamente utilizzando le misure già varate dal Governo. Toccherà all’Esecutivo decidere come applicare le misure più alte, notificando alla Commissione la richiesta di adozione di nuovi aiuti oppure chiedendo di poter applicare i nuovi massimali a provvedimenti già adottati. (Fonte: www.assonime.it)

Labor Law Lawyer Legal Business Technology Concept

La digitalizzazione della giustizia transfrontaliera. Il Consiglio e il Parlamento europeo sono giunti a un accordo provvisorio sulla proposta di regolamento per il sistema informatico e-CODEX, che si propone di digitalizzare la comunicazione giudiziaria transfrontaliera e di migliorare l’accesso per cittadini e imprese alla giustizia anche in momenti difficili, come durante la pandemia che stiamo vivendo. Grazie al sistema e-CODEX, tramite la comunicazione elettronica dello scambio di dati in linea, le autorità giudiziarie potranno comunicare in modo rapido nelle procedure transfrontaliere. La transizione a un quadro giuridico stabile è prevista nel secondo semestre del 2023.

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