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News dall’Europa

Dal React-Eu ulteriori risorse all’Italia per la ripresa post pandemia. L’Unione europea, nell’ambito del programma React-Eu (una componente del Next Generation Eu), ha concesso all’Italia 4,5 miliardi di euro per sostenere la ripresa socio-economica. Il programma italiano FSE per le

politiche attive per l’occupazione riceverà 4,5 miliardi a sostegno del lavoro nel Meridione e fondi supplementari favoriranno assunzioni di donne e giovani, la formazione, la ricerca di un lavoro e la ricollocazione lavoratori. L’Italia utilizzerà i fondi europei diminuendo del 30% le imposte sui contributi previdenziali pagate dai datori di lavoro in Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia e Sardegna a condizione che il lavoratore mantenga il posto di lavoro per almeno 9 mesi dopo il periodo relativo alla richiesta dell’indennità. Sarà inoltre incentivata l’assunzione di giovani e donne tramite la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato, negli anni 2021-2022, di giovani fino a 36 anni e altre agevolazioni per chi assumerà donne di qualunque età. Il “Fondo nuove competenze” permetterà di promuovere progetti di formazione per l’acquisizione di competenze di elevato contenuto tecnologico, finanziando le ore non lavorate utilizzate per frequentare corsi. Infine, ci saranno investimenti per rafforzare la rete di servizi pubblici per l’impiego e attuare politiche attive del lavoro.

Dalla Commissione semaforo verde per il contratto di rioccupazione. Il Dl 73/2021 (sostegni-bis) ha istituito, per il periodo dal 1° luglio al 31 ottobre 2021, il contratto di rioccupazione, un nuovo contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato per favorire l’inserimento dei lavoratori in stato di disoccupazione che comunicano in forma telematica, al sistema informativo unitario delle politiche del lavoro, l’immediata disponibilità allo svolgimento di un’attività e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l’impiego. Tra gli elementi essenziali del contratto, la definizione con il consenso del lavoratore di un progetto individuale di inserimento di 6 mesi, l’applicazione della disciplina ordinaria del rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e la possibilità, per le parti, di recedere dal contratto alla fine del periodo di inserimento: nel caso in cui le parti non recedano, il contratto si trasforma di diritto in un rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Le agevolazioni contributive per i datori di lavoro consistono, per un periodo massimo di 6 mesi, nell’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a loro carico – esclusi i premi e i contributi dovuti all’Inail – per un importo massimo di 6.000 euro annui (vista la durata semestrale, l’importo effettivo è di 3.000 euro), ferma restando l’aliquota delle prestazioni pensionistiche. La Commissione, accertato che il regime è conforme alle condizioni stabilite e che non supererà la cifra di 1,8 milioni di euro per impresa, ha comunicato di aver approvato la misura da 800 milioni di euro, che sarà concessa entro il 31 ottobre.

Sentenza della Corte Ue: la base imponibile ricostruita deve comprendere l’IVA. Nella sentenza relativa alla causa C-521/19 dello scorso 1° luglio la Corte di giustizia europea, in tema di poteri accertativi degli Stati membri, dopo aver ribadito che la lotta contro l’evasione fiscale e la frode restano un obiettivo riconosciuto e sostenuto dall’Unione, ha puntualizzato che i Paesi membri non possono servirsi della determinazione della base imponibile di un’operazione tra soggetti passivi in caso di frode per sanzionare gli evasori. La sentenza è stata emessa su una questione prospettata dal Tribunale economico regionale della Galizia, riguardante la determinazione della base imponibile di un’operazione, considerata evasiva delle imposte, nell’ambito di un’ispezione fiscale riguardante le prestazioni di servizi di un’attività di agente artistico. In pratica si è trattato di operazioni non dichiarate all’amministrazione tributaria, che non hanno generato l’emissione di una fattura, per le quali non sono stati indicati i proventi conseguiti in una dichiarazione dei redditi. Alla Corte è stato chiesto se gli importi versati e ricevuti debbano essere o no considerati come già comprensivi dell’IVA. Al riguardo la Corte ha stabilito che nell’ambito dell’ispezione relativa a una dichiarazione a titolo delle imposte dirette, la ricostruzione effettuata dal fisco degli importi versati e percepiti in occasione dell’operazione è da intendersi come un prezzo già comprensivo dell’IVA, salvo che secondo il diritto nazionale, i soggetti passivi abbiano la possibilità, successivamente, di riscuotere e detrarre l’imposta, nonostante l’evasione. Qualunque altra interpretazione, secondo i giudici europei, sarebbe in contrasto con il principio di neutralità dell’IVA e ne farebbe ricadere una parte su un soggetto passivo, mentre l’IVA deve gravare esclusivamente sul consumatore finale.

Appalti pubblici, il nuovo formato della fattura elettronica. Il 4 giugno 2021, è stata pubblicata la versione 2.0 delle Regole tecniche relative alla gestione delle fatture elettroniche in formato europeo destinate a Pubbliche amministrazioni nell’ambito degli appalti pubblici, che integrano lo standard europeo sulla fatturazione elettronica di alcuni elementi utili alla gestione di precise informazioni tipiche del contesto fiscale italiano, tra le quali la ritenuta d’acconto, l’imposta di bollo, la cassa di previdenza e lo split-payment. La nuova versione è in vigore, e quindi adottabile, dallo scorso 1° luglio. Le informazioni contenute nelle nuove regole tecniche permettono al Sistema di interscambio (SdI) di gestire il processo di ricezione, controllo e inoltro delle fatture in formato UBL (Universal business language) o CII (Cross industry invoice) provenienti dall’estero, e una fattura in formato UBL nel territorio italiano.

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