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Tribunale Unificato dei Brevetti, per la sede candidata Milano. Tra le conseguenze della Brexit, anche l’esigenza di trovare un’altra sede per prestigiosi e importanti organismi europei, che prima avevano la loro sede

a Londra. La Presidenza del Consiglio ha indicato Milano come città candidata a ospitare la sede del Tribunale Unificato dei Brevetti La scelta del capoluogo lombardo “è una decisione strategica, in direzione di un ulteriore contributo italiano allo sviluppo e alla crescita dell’Unione europea. Sarebbe al fianco di Parigi e Monaco nel compito di registrare le nuove scoperte e soluzioni ideate nel campo delle scienze umane e del farmaceutico”. Torino è stata invece individuata come sede principale per L’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale (I3A), la struttura che coordinerà le diverse attività di ricerca e trasferimento tecnologico in grado “di attrarre talenti dal mercato internazionale e, contemporaneamente, diventare un punto di riferimento per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Italia, in connessione con i principali trend tecnologici (tra cui 5G, Industria 4.0, Cybersecurity)”. I comparti maggiormente coinvolti saranno quelli della manifattura e robotica, Pubblica amministrazione, sanità, mobilità, energia, cultura e aerospazio. In una nota della Presidenza del Consiglio si legge che “L’obiettivo è creare una sinergia tra le due città e il governo e allo stesso tempo consolidare l’asse nord-ovest del Paese: una strategia che renderebbe ancor più forti Milano e Torino e, con esse, l’Italia”.

Rimborsi turistici, la doppia procedura di infrazione contro l’Italia. Poiché la lettera di richiamo del 13 maggio, inviata al Governo dai Commissari Ue alla Giustizia e ai Trasporti, non ha generato una risposta, sono state avviate due procedure di infrazione europea nei confronti dell’Italia su entrambi i fronti, in materia di rimborsi turistici. Con il decreto Cura Italia dello scorso 2 marzo il Governo ha permesso a tour operator e compagnie aeree di non rimborsare i soldi anticipati per le vacanze e i viaggi che sono poi stati annullati a causa della pandemia; la legge n. 27/2020, di conversione del Cura Italia, prevede che l’opzione tra rimborso o voucher è a discrezione dell’operatore e non del viaggiatore, per cui l’emissione del voucher ottempera gli obblighi di rimborso e non richiede alcuna forma di accettazione da parte del destinatario. Non rispettando i regolamenti Ue a tutela dei diritti dei passeggeri, sono stati quindi erogati dei voucher dello stesso importo con una validità di 12 mesi. La normativa italiana, che in caso di annullamento per Covid-19, e fino al 30 settembre, permette alle compagnie aeree di emettere un voucher della stessa cifra del biglietto annullato, viola la Direttiva (UE) 2015/2302 relativa ai pacchetti turistici e ai servizi turistici collegati. In pratica non è stata concessa al cittadino la possibilità di scegliere, in alternativa al voucher, il rimborso entro una settimana, come peraltro è previsto dai regolamenti (CE) n. 261/2004 (trasporto aereo), n. 1371/2007 (trasporto ferroviario) e (UE) 1177/2010 (viaggi via mare e vie navigabili interne). La doppia procedura d’infrazione riguarda, da un lato, i biglietti di viaggio per i quali si dovrebbe poter scegliere tra rimborso, voucher o altre formule e, dall’altro, i pacchetti vacanza, che in alternativa al voucher dovrebbero essere rimborsati dopo un breve periodo. Mentre per i biglietti di viaggio la procedura è indirizzata a Italia e Grecia, per quanto riguarda i tour operator risulta corposo il numero di altri Stati Membri che hanno adottato la stessa misura: Francia, Portogallo, Grecia, Croazia, Repubblica Ceca, Lituania, Polonia, Slovacchia e Cipro.

Bce e coronavirus: no ai dividendi e moderazione dei bonus ai vertici. Le incertezze e le conseguenti ripercussioni sulla crisi economica dovute al diffondersi della pandemia sono alla base dell’iniziativa con la quale la Banca centrale europea ha chiesto agli istituti di credito di evitare di pagare dividendi fino a tutto il 2020 e di essere “estremamente moderate” riguardo all’entità del compenso del variabile ai propri vertici aziendali. La misura, che prolunga la precedente con scadenza fissata a ottobre ed è motivata dall’esigenza di assicurare la liquidità necessaria, è stata definita eccezionale e temporanea, finalizzata a “preservare la capacità delle banche di assorbire le perdite e sostenere l’economia in questo contesto di eccezionale incertezza”.

La prima relazione di previsione strategica. Lo scorso 9 settembre, per la prima volta, la Commissione ha adottato una relazione in materia di previsione strategica, volta a individuare i problemi emergenti e le opportunità per orientare meglio le scelte strategiche dell’Unione europea. La relazione 2020 spiega le ragioni per cui è opportuno ricorrere alla previsione strategica nell’elaborazione delle politiche Ue e introduce un concetto di resilienza dell’Unione. E oggi è più che mai importante avere la capacità di assorbire un impatto senza spezzarsi, di affrontare e superare un periodo di difficoltà. E tale concetto è richiamato dalla Presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, che ha dichiarato: “In questi tempi difficili, i dirigenti politici devono avere una visione ampia e lungimirante. Questa relazione evidenzia l’importanza della resilienza per una ripresa forte e duratura. Puntiamo a guidare le necessarie transizioni in modo sostenibile, equo e democratico”, ma anche dal Vicepresidente per le Relazioni interistituzionali, Maros Sefcovic, che a sua volta ha affermato che “La pandemia non solo ha messo a nudo le nostre vulnerabilità ma ha anche offerto opportunità che l’Ue non può permettersi di trascurare. Ha anche riaffermato l’esigenza di elaborare politiche basate su dati concreti, adeguate al futuro e incentrate sulla resilienza. Non possiamo aspettarci un futuro facile: nuove tendenze e crisi continueranno a incidere sulle nostre vite. La prima relazione in materia di previsione strategica illustra il modo in cui possiamo rendere l’Europa più resiliente: potenziando la nostra autonomia strategica aperta e costruendo un futuro più equo, climaticamente neutro e sovrano sotto il profilo digitale”. In linea con il piano europeo per la ripresa, la relazione in materia di previsione strategica affronta la resilienza dell’Unione sotto 4 punti di vista: sociale ed economico, geopolitico, verde e digitale, indicando per ciascuno di essi le capacità, le vulnerabilità e le opportunità evidenziate dalla crisi sanitaria, che devono essere affrontate a medio e lungo termine.

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