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La risoluzione delle controversie in materia fiscale. Nel corso della riunione dello scorso 9 giugno, il Consiglio dei Ministri ha approvato, in esame definitivo, un decreto legislativo di attuazione della direttiva (UE)

2017/1852, del Consiglio, del 10 ottobre 2017, sui meccanismi di risoluzione delle controversie in materia fiscale nell’Unione europea. Obiettivo della direttiva è creare un ambiente più favorevole per le imprese e per chi svolge attività transfrontaliera, diminuendo i costi di conformità e gli oneri amministrativi e, di conseguenza, promuovere gli investimenti e stimolare la crescita. Per consolidare la certezza del diritto in materia fiscale, la direttiva istituisce un meccanismo efficace, vincolante e obbligatorio di risoluzione delle controversie tra Paesi membri che possono derivare dall’interpretazione e dall’applicazione di accordi e convenzioni per l’eliminazione delle doppie imposizioni, attraverso una procedura amichevole combinata con una fase arbitrale, con una scadenza esplicitamente definita e un obbligo di risultato per tutti gli Stati membri.

Proroga di tre anni per lo split payment. Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nei confronti di pubbliche amministrazioni, società controllate da pubbliche amministrazioni centrali e locali e società quotate in borsa incluse nell’indice FTSE MIB sono soggette a un particolare regime IVA che prevede quanto segue: a) chi emette la fattura (fornitore/prestatore della PA) espone – e non addebita – l’imposta, riportando la dicitura “scissione dei pagamenti”; b) chi riceve la fattura (cessionario/committente) effettua il versamento dell’IVA in un apposito conto dell’Amministrazione fiscale. Con la proposta di Decisione del 22 giugno 2020 il Consiglio Ue conferma la proroga del regime speciale della scissione dei pagamenti (split payment) in scadenza il 30 giugno 2020, fino al 30 giugno 2023. Il 30 giugno 2020 è scaduta l’autorizzazione concessa dall’Unione europea che permette all’Italia di applicare una misura speciale, in deroga al regime ordinario dell’IVA, denominata split payment (art. 17-ter, DPR 633/1972). Si tratta di una misura “in deroga”, introdotta per contrastare l’evasione fiscale nel nostro Paese. Il Consiglio Ue, deliberando all’unanimità su proposta della Commissione, può autorizzare ogni Stato membro a introdurre misure speciali di deroga alle disposizioni della Direttiva 2006/112/CE, allo scopo di semplificare la riscossione dell’IVA o di evitare talune forme di evasione o elusione fiscale.

Efficienza energetica nell’edilizia. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che recepisce la direttiva (UE) 2018/844 del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 2010/31/UE sulla prestazione energetica nell’edilizia e la direttiva 2012/27/UE sull’efficienza energetica. La direttiva oggetto di recepimento si propone: di accelerare la ristrutturazione economicamente efficiente degli edifici esistenti; di integrare le strategie di ristrutturazione a lungo termine nel settore dell’edilizia per favorire la mobilitazione di risorse economiche e la realizzazione di edifici a emissioni zero entro il 2050; di promuovere l’uso delle tecnologie informatiche e intelligenti (ICT) per garantire agli edifici di operare e consumare in maniera quanto più efficiente; di dare un impulso alla mobilità elettrica con l’integrazione delle infrastrutture di ricarica negli edifici. In particolare, la direttiva promuove l’installazione di sistemi di automazione e controllo degli impianti tecnologici presenti negli edifici (domotica), anche come alternativa efficiente ai controlli fisici, favorisce lo sviluppo infrastrutturale della rete di ricarica nel settore della mobilità elettrica, e prevede l’introduzione di un indicatore del livello di “prontezza” dell’edificio all’utilizzo di tecnologie smart, da affiancare alla già esistente classificazione dell’edificio operata in base alla prestazione energetica. Per quanto concerne lo sviluppo di infrastrutture per la mobilità elettrica, vengono introdotti dei requisiti da osservare nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni importanti, che prevedono l’istallazione di un numero minimo di punti di ricarica o la loro predisposizione.

Formazione periodica dei conducenti di veicoli adibiti al trasporto di merci o passeggeri. Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legislativo che recepisce la direttiva (UE) 2018/645 di modifica della direttiva 2003/59/CE sulla qualificazione iniziale e la formazione periodica dei conducenti di alcuni veicoli stradali adibiti al trasporto di merci o passeggeri e della direttiva 2006/126/CE, riguardante la patente di guida. La direttiva estende gli obblighi di qualificazione, prima previsti solo per i conducenti che effettuavano professionalmente trasporto di persone e di cose su veicoli per la cui guida è richiesta la patente delle categorie C1, C, C1E, CE, D1, D, D1E, DE, eliminando il riferimento all’attività di guida professionale e ampliando così gli obblighi a tutti i conducenti di veicoli la cui guida richieda le patenti sopra elencate. Inoltre, il decreto prevede che i Paesi membri si scambino reciprocamente le informazioni in materia di qualificazione dei conducenti tramite una specifica rete informatica e stabilisce la cadenza periodica dei corsi di formazione necessari per mantenere le abilitazioni conseguite.

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