News dall’Europa
Recovery Plan, per l’accordo nuovo appuntamento a luglio. A conclusione del Consiglio europeo tenutosi in videoconferenza sul Recovery Plan – che prevede l’emissione di debito comune europeo per 750 miliardi di
euro – non si è raggiunto un accordo e l’appuntamento è rimandato a luglio, ma con la presenza fisica dei partecipanti. Alcuni capi di governo hanno espresso soddisfazione, nonostante la presenza di posizioni differenti. Da concordare l’ammontare e le condizioni di utilizzo.
Maggiori tutele per i lavoratori transfrontalieri e stagionali. I lavoratori frontalieri lavorano nelle zone di confine di un Paese membro dell’Unione ma hanno la cittadinanza e la residenza in un Paese vicino dove tornano ogni giorno o almeno una volta alla settimana. Lo scorso 19 giugno il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione sulla situazione dei lavoratori stagionali e transfrontalieri nel contesto dell’emergenza sanitaria e oltre. Gli eurodeputati chiedono di incrementare le attività a salvaguardia della salute, sicurezza e condizioni di lavoro dei lavoratori transfrontalieri e stagionali. Nella risoluzione sono state affrontate questioni di mobilità, precarietà delle condizioni di lavoro e mancanza di misure di sicurezza. La pandemia del coronavirus ha causato la chiusura delle frontiere interne dell’Ue, restrizioni alla libertà di circolazione e la sospensione di molte attività economiche, oltre ad aver messo in luce diverse lacune nella tutela dei cittadini che attraversano i confini per motivi di lavoro. Secondo le norme europee i lavoratori mobili devono avere lo stesso trattamento di quelli che lavorano nel Paese in cui si vivono, ma gli ispettori del lavoro hanno spesso denunciato violazioni dei diritti riguardo alle ore lavorative, le condizioni di vita e i livelli di sicurezza. Il Parlamento chiede che le norme esistenti vengano attuate adeguatamente e un maggiore coordinamento tra Paesi membri: in particolare, gli eurodeputati chiedono maggiori tutele per la salute e la sicurezza dei lavoratori e la garanzia di una parità delle condizioni di lavoro, rivedendo il quadro legislativo vigente, e invitano ad aumentare le ispezioni del lavoro a livello nazionale e transfrontaliero. La risoluzione chiede inoltre che i lavoratori siano pienamente informati sui propri diritti e obblighi, sui rischi e sulle precauzioni da prendere in una lingua conosciuta.
Obiettivo, rafforzare i sistemi sanitari e gestire le crisi. Un nuovo programma punta a rafforzare i sistemi sanitari europei per rispondere prima e meglio alle eventuali future crisi globali, come la pandemia Covid-19, che ha dimostrato come cooperazione e coordinamento tra i paesi Ue sono indispensabili per affrontare le crisi. Il nuovo programma “Ue per la salute” (EU4Health) mira a colmare le lacune riscontrate dall’emergenza sanitaria basandosi sui recenti tragici avvenimenti e anche se le politiche sanitarie sono di competenza dei Paesi membri, l’Unione può integrare e sostenere le misure nazionali e adottare normative in settori specifici. L’obiettivo del programma è migliorare la tutela della salute e la gestione delle crisi, rafforzando i sistemi sanitari nazionali, offrendo migliore assistenza sanitaria e promuovendo innovazione e investimenti. Di recente il Parlamento europeo ha chiesto un bilancio specifico per sostenere i sistemi sanitari nazionali durante la crisi e si è impegnato a usare i fondi del programma per creare un valore aggiunto nella tutela della salute dei cittadini europei in futuro, unendo le forze in ambito sanitario. Il periodo previsto per il programma va dal 2021 al 2027, ma tutte le azioni relative alla ripresa e alla gestione della crisi saranno messe in atto durante i primi anni: incremento della prevenzione, preparazione e sorveglianza in tempo di crisi e un migliore coordinamento della risposta in situazioni d’emergenza fornendo assistenza tecnica e creando riserve di farmaci, attrezzature e materiale sanitario.

Sostegno all’industria del turismo. Il turismo rappresenta uno dei comparti fondamentali per l’economia europea, ed è stato colpito pesantemente dal blocco totale dei viaggi internazionali resosi necessario durante la pandemia del coronavirus. L’Europa risulta la prima destinazione turistica al mondo, si calcola che sono fra i 22 e i 26 milioni le persone impegnate direttamente o indirettamente nel settore turistico e la crisi ha provocato un calo delle entrate del 50% per hotel e ristoranti, 70% per operatori turistici e agenzie di viaggio e 90% per crociere e compagnie aeree. Il 19 giugno il Parlamento europeo ha votato una risoluzione su turismo e trasporti nel 2020 che richiede ulteriori azioni a sostegno delle piccole e medie imprese colpite dalla crisi ed è stato chiesto un bilancio dedicato per aiutare il settore a riprendersi. Le aziende turistiche hanno gravi problemi di liquidità dovuti al limitato numero di prenotazioni e dell’elevato numero di richieste di rimborso per le cancellazioni e le compagnie aeree stanno affrontando una crisi senza precedenti. In questi giorni si è iniziato ad allentare le restrizioni, ma è impensabile pensare di recuperare gli introiti perduti. Tra le misure adottate per aiutare imprese e lavoratori, sostegno alla liquidità, agevolazioni fiscali e maggiore flessibilità per le regole sugli aiuti di stato e la temporanea sospensione delle regole sull’assegnazione delle fasce orarie per decollo e atterraggio, per evitare che ci siano voli vuoti.