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Ecofin, fuori dalla lista nera anche Emirati e Tunisia. I ministri dell’Economia Ue, riuniti nell’Ecofin, hanno sancito l’uscita dalla lista nera dei paradisi fiscali e l’ingresso nella lista grigia di otto Paesi: Panama, Corea del Sud, Grenada, Barbados, Mongolia, Macao, Emirati Arabi e Tunisia. L’inserimento nella lista grigia comporta di essere soggetti al controllo dell’Unione che esaminerà il rispetto degli standard internazionali di trasparenza e al riguardo il Ministro delle Finanze bulgaro Goranov, Presidente di turno dell’Ecofin, ha assicurato che “il Consiglio controllerà molto da vicino gli impegni assunti” da questi Paesi. Restano quindi nove i Paesi ancora inseriti nella lista nera: Isole Marshall, Namibia, Guam, Samoa, Bahrain, Palau, Saint Lucia, Samoa e Trinidad e Tobago. Il Commissario agli Affari fiscali Moscovici ha comunque affermato che possono essere considerati “buchi neri fiscali” anche alcuni Paesi della Ue, come Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Cipro e Malta, visto che diverse volte l’Antitrust europeo ha appurato accordi fiscali preventivi illegali a favore di varie multinazionali.

Banconote false in aumento. La Bce rende noto che il numero di banconote in euro false scoperte nell’eurozona è aumentato (+9,7%), anche se il rapporto rispetto a quelle circolanti resta basso. Tra giugno e dicembre 2017 sono state ritirate dalla circolazione oltre 360.000 banconote false (sui 21 miliardi in circolazione), + 2,8% rispetto allo stesso periodo del 2016: risultano comunque molto scarse le probabilità di ricevere una banconota falsa. Le “imitazioni” più numerose riguardano le banconote da 20 e 50. (Fonte: ansa.it) 

In lieve calo la disoccupazione I dati pubblicati da Eurostat dicono che il tasso di disoccupazione dell’area dell’euro a novembre si è attestato all’8,7%, il più basso registrato da gennaio 2009 e in diminuzione rispetto all’8,8% di ottobre ed al 9,8% di novembre 2016. E’ sceso anche il tasso di disoccupazione UE28: 7,3% (il più basso da ottobre 2008) a novembre 2017 rispetto al 7,4% di ottobre 2017 ed all’8,3% di novembre 2016. Rispetto a ottobre 2017 i disoccupati sono stati 155.000 in meno nell’UE28 e 107.000 in meno nella zona euro: rispetto a novembre 2016 2,13 milioni di disoccupati in meno nell’UE28 e 1,5 milioni nella zona euro. I tassi di disoccupazione più bassi, sempre a novembre, si sono avuti nella Repubblica ceca(2,5%), in Germania e Malta (entrambi 3,6%); i più alti in Grecia (20,5%) e Spagna (16,7%).

In crescita l’utilizzo di internet banking. Il 51% dei cittadini europei adulti si avvale dell’internet banking, praticamente il doppio di quanti lo facevano nel 2007, quando erano il 25%. La gestione del proprio conto corrente online è diffuso soprattutto tra le persone di età compresa fra 25 e 34 anni (68%). Il dato risulta particolarmente positivo anche in considerazione del fatto che il ricorso a tale strumento tende a salire in linea con il livello di istruzione dell’utente: risulta, infatti, che se ne avvale il 77% dei cittadini con istruzione superiore, rispetto al 24% di quelli con basso livello di istruzione. Il servizio, stando alle dichiarazioni raccolte, è utilizzato maggiormente in Danimarca (90% delle persone fra i 16 e i 74 anni), in Olanda (89%), Finlandia (87%) e Svezia (86%). Internt banking poco usato, di contro, in Romania (7%) e Bulgaria (5%); sempre nella fascia tra 16 e 74 anni, a Cipro sono il 28% e in Grecia il 25%.

 

 

Proposta di legge per una tassa sulla plastica. Obiettivi: disincentivare uso e consumo della plastica e trovare risorse per il bilancio europeo. Strumento: una proposta di legge per introdurre una tassa sulla plastica per scoraggiarne l’utilizzo, presentata dalla Commissione europea, come annunciato dal Commissario al bilancio Oettinger. Adoperiamo e produciamo troppa plastica, che va a finire nei rifiuti nonostante il riciclaggio e che dal 1° gennaio non può più essere destinata in Cina, stante la chiusura del mercato orientale. Numerose le misure previste per “proteggere l’ambiente, favorire l’innovazione e creare posti di lavoro”: i contenitori e il packaging saranno uniformati per favorire il riciclo, etichette che certificano la biodegradabilità, obbligo di usare solo plastica riciclabile e riutilizzabile entro il 2030, norme rigide per le microplastiche e nuovi investimenti per finanziare la ricerca sulle plastiche verdi. Il risparmio stimato è di circa 100 euro per ogni tonnellata raccolta, così l’utilizzo del materiale riciclato sarà più competitivo. Attualmente l’Europa produce 25 milioni di tonnellate di plastica, della quale il 30% viene riciclata (in Italia il 41%).

Bene produzione industriale, surplus commerciale e costruzioni. Secondo Eurostat a novembre la produzione industriale della zona euro cresce, registrando +3,2% su base annua: più contenuta la crescita su base mensile, 1%, comunque superiore alle attese che erano dello 0,8%. Nello stesso mese di novembre in aumento anche il surplus della bilancia commerciale nel comparto merci, con un avanzo di oltre 26 miliardi rispetto al 2017, quando era di circa 24 miliardi. In crescita a novembre anche il settore delle costruzioni, dove la produzione è aumentata dello 0,5% dopo il calo dello 0,3% di ottobre. (Fonte: wallstreetitalia.com)

Olio di palma, rischi minimi solo per i neonati. Secondo l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) – che ha aggiornato il limite di sicurezza contenuto nel parere scientifico del 2016 – l’olio di palma è meno pericoloso di quanto si pensava: mentre per la maggioranza dei consumatori non ci sono rischi, i lattanti nutriti esclusivamente con latte artificiale potrebbero “lievemente superare il livello di sicurezza”. Efsa ha aggiornato il livello di sicurezza della sostanza che si forma ad alte temperature durante il processo di raffinazione dell’olio di palma (3-MCPD), considerata nel 2016 potenzialmente pericolosa per i reni e per il sistema riproduttivo maschile. Questa valutazione non è cambiata per altre sostanze sprigionate dall’olio di palma durante la raffinazione (GE), per le quali resta valida la decisione del 2016 che le considera cancerogene: per queste sostanze non è fissato un livello di sicurezza, i rischi esistono anche per una minima presenza. Il cambiamento riguarda la dose giornaliera tollerabile, che è stata elevata da 0,8 a 2 microgrammi per chilo di peso corporeo: questo limite raddoppia a 4 microgrammi per chilo secondo gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e della Fao.

 

 

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