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News dall’Europa

Soluzioni economiche, l’Eurogruppo è diviso. Il 27 marzo si è tenuto un incontro dell’Eurogruppo, presenti in videoconferenza i rappresentanti dei 27 governi Ue sulle soluzioni economiche da adottare.

Dopo oltre 5 ore di negoziati ad alta tensione, con lo strappo del Presidente del Consiglio Conte che non ha firmato la prima bozza, non avendo trovato un accordo sulle conclusioni per fronteggiare l’emergenza coronavirus, il documento finale ha generato un periodo di altre due settimane per formulare proposte. Di fatto si sono scontrati la Germania e gli Stati del Nord, favorevoli all’uso del Fondo Salva-Stati, da una parte, e dall’altra Italia, Spagna e gli altri Paesi del Sud che spingono per l’emissione degli Eurobond. Il nostro premier ha tuonato: “Avete dieci giorni di tempo per batter un colpo e trovare una soluzione adeguata alla grave emergenza che tutti i Paesi stanno vivendo. Servono strumenti finanziari innovativi e non quelli del passato, altrimenti ve li potete tenere perché l’Italia non ne ha bisogno”. Le avvisaglie si erano già avvertite una decina di giorni prima, quando in videoconferenza con i vertici Ue, Conte e la Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, avevano aperto a misure straordinarie per salvare l’economia Ue, mentre la Cancelliera tedesca Merkel prendeva tempo. I primi sostenevano la necessità di adottare mezzi straordinari, secondo la logica whatever it takes, per garantire ai cittadini cure mediche, protezione sociale ed economica, mentre la Merkel tirava il freno sostenendo che in assenza di un’intesa che ancora non c’è, bisogna continuare a lavorare.

La prima risposta al coronavirus. Nel periodo iniziale dell’emergenza Covd-19 la Commissione europea ha mantenuto la promessa di interventi sugli aiuti di Stato, mettendo a punto una serie di proposte per permettere agli Stati membri di agire. Tra le novità contenute nella bozza di proposta inviata ai Paesi membri: – la possibilità di istituire sovvenzioni dirette o agevolazioni fiscali a una società fino a 500.000 euro; – la possibilità di fornire garanzie statali sovvenzionate su prestiti bancari; – l’erogazione di prestiti pubblici e privati con tassi di interesse agevolati; interventi nel settore bancario al fine di indirizzare gli aiuti per i clienti finali, soprattutto piccole e medie imprese, precisando che si tratterebbe di “aiuti diretti ai clienti delle banche, non alle banche stesse”. Oltre a queste nuove misure, la Commissione permetterà agli Stati membri “di sfruttare tutta la flessibilità prevista dalle norme sugli aiuti di Stato per affrontare questa situazione senza precedenti”.

Economia, misure come in tempo di guerra. In un messaggio video il Presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno, ha dichiarato che “Non dobbiamo illuderci: queste sono i primi passi di una battaglia che sarà temporanea, ma lunga. Le misure di contenimento stanno portando le nostre economie a tempi come quelli di guerra”, assicurando che le altre istituzioni europee esamineranno i modi per sconfiggere questa crisi e ritornare alla normalità e che le regole Ue sui bilanci e sugli aiuti di Stato “non intralcino il sostegno alle nostre economie. La flessibilità c’è e sarà utilizzata appieno”. Secondo Centeno ci sarà bisogno di una risposta politica coordinata europea, che contenga misure per frenare e curare la malattia, di sostegno alla liquidità delle imprese, in particolare le Pmi, di sostegni ai lavoratori e alle famiglie.

La Corte di giustizia attiva solo per le udienze di discussione. Con un comunicato stampa dello scorso 11 marzo la Corte di giustizia dell’Unione europea rende note le disposizioni adottate sia per garantire la continuità nella trattazione delle cause, sia per contribuire alla prevenzione della diffusione dell’epidemia. La Corte ha deciso di adeguare le proprie modalità di lavoro per far fronte a una situazione inedita, ricordando che la propria azione è guidata dalla necessità imprescindibile di proteggere la salute del personale, contribuendo alla lotta contro la diffusione del virus, oltre che dall’obiettivo di assicurare la continuità dell’attività giurisdizionale. Tenuto conto di tali fattori, ha

deciso di riservare l’utilizzo dei propri locali soltanto alle attività che vi si devono necessariamente svolgere, come le udienze di discussione; le altre attività saranno effettuate a distanza, avvalendosi degli appositi strumenti tecnologici.

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