EUROPA NEWS

News dall’Europa

Allarme della Corte dei Conti sui fondi Ue da utilizzare. Dalla relazione della Corte dei Conti sull’utilizzo dei fondi europei nel 2018 si apprende che l’Italia potrebbe non riuscire ad assumere tutti gli impegni entro la fine del 2020, ultimo

termine utile per bloccare, dopo aver selezionato i progetti, tutti i fondi europei disponibili. Questo, anche a fronte della importante accelerazione registrata – anche se quasi alla fine del sesto anno del periodo riferito alla programmazione 2014-2020 –  che vede una percentuale media di impegni pari a poco oltre il 54% e di pagamenti al di sotto del 27%.

Disoccupazione ai minimi dal 2008. Eurostat, l’Istituto di statistica dell’Unione europea, comunica che nel mese di novembre 2019 il tasso dei disoccupati resta stabile al 7,5%, allo stesso livello di ottobre, il tasso più basso registrato nell’Eurozona da luglio 2008. E’ un segnale di miglioramento del mercato del lavoro dell’Eurozona. Nell’intera Ue la percentuale dei senza lavoro è rimasta stabile al 6,3%. Nel mese di novembre, tra i Paesi membri, i tassi di disoccupazione più bassi si sono avuti nella Repubblica Ceca (2,2%), in Germania (3,1%) e in Polonia (3,2%).

Campione d’Italia nel territorio doganale dell’Unione. Le competenti Amministrazioni italiane e svizzere raggiungono un’intesa su alcuni aspetti bilaterali. Lo scorso 20 dicembre a Berna si è tenuto uno scambio di Note tra Italia e Svizzera riguardante alcuni aspetti connessi al cambio di status doganale e fiscale di Campione d’Italia. I due Stati si sono impegnati a dare impulso a una rapida conclusione di un’intesa relativa ai controlli doganali abbinati, per semplificare gli adempimenti al valico tra Campione d’Italia e Bissone. Finalità dell’intesa, garantire certezza sul piano giuridico e agevolare il passaggio al nuovo status.

Sicurezza stradale, dal 2022 le nuove misure. I Paesi membri hanno dato il definitivo via libera a un insieme di misure che renderanno obbligatorie per tutte le vetture immesse sul mercato europeo la dotazione di avanzati sistemi di sicurezza, con l’obiettivo dichiarato di ridurre in maniera significativa il numero di decessi e lesioni gravi sulle strade dell’Unione. Nel 2022 saranno operative le nuove disposizione Ue sulla sicurezza stradale, che saranno obbligatorie per automobili, autobus, furgoni e tir: tra queste, l’alcolock, sistemi di avviso disattenzione e stanchezza e adattamento intelligente della velocità. Quest’ultimo consisterà in un sistema elettronico in grado di segnalare a chi guida il superamento del limite di velocità, tramite una vibrazione dell’acceleratore che segnalerà di rallentare. L’Alcolock prevede che il guidatore dovrà soffiare in un dispositivo prima di partire e di avviare il motore: se il tasso alcolico risulterà superiore al limite stabilito, il mezzo non partirà. Per quanto riguarda la rilevazione dell’affaticamento del conducente i dispositivi sono diversi: dal timer del tempo trascorso alla guida a sistemi più sofisticati di monitoraggio della guida e della deviazione improvvisa di corsia, a strumenti di rilevazione di sintomi fisici di stanchezza come l’inclinazione della testa e altri. Ci sono, poi, i sistemi anti-distrazione, come la tecnologia che blocca l’uso del cellulare mentre il mezzo è in marcia. Inoltre: luci di stop per le frenate d’emergenza che avvisano i veicoli che seguono in caso di una frenata improvvisa e telecamere posteriori che rilevano la presenza di persone mentre si fa retromarcia. Ci sarà anche il registratore degli incidenti, in pratica una scatola nera capace di registrare le situazioni in cui accadono i sinistri. Infine, per autovetture e veicoli commerciali leggeri scatterà l’obbligo di un sistema frenata automatica di emergenza, di avviso di deviazione dalla corsia di marcia e di monitoraggio della pressione degli pneumatici.

Smog e decessi prematuri, all’Italia il triste primato. Il Rapporto annuale sulla qualità dell’aria, redatto con i dati delle centraline antismog raccolti e analizzati dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea), rivela che l’Italia guida la classifica dei Paesi Ue per morti premature da biossido di azoto e ozono ed è seconda per il particolato fine; inoltre, fa parte dell’elenco di quelli che superano sistematicamente i limiti fissati dalla legge per i principali inquinanti atmosferici. I dati si riferiscono alle rilevazioni effettuate nel 2016: a livello Ue le persone morte prematuramente a causa dello smog sono state 372.000 rispetto alle 391.000 del 2015. Secondo i rilevamenti del 2017, le più alte concentrazioni di polveri sottili si registrano in Italia, Romania, Bulgaria, Polonia, Croazia, Slovacchia e  Repubblica Ceca. Tra le città più inquinate troviamo Torino, Parigi e Londra. Sono ben due milioni gli Italiani che vivono in zone nelle quali i limiti Ue per i tre inquinanti principali sono superati sistematicamente, soprattutto in pianura Padana. (Fonte: Ansa)

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