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News dall’Europa

Borse di studio per la ricerca, gli Italiani sul secondo gradino del podio Il Consiglio europeo per la Ricerca (Erc) ha assegnato fondi per 573 milioni di euro. I ricercatori italiani sono al secondo posto, preceduti solo dai tedeschi, premiati con 49 borse. La non novità è che i fondi voleranno soprattutto all’estero, visto che dei 35 italiani premiati soltanto 13 fanno ricerca nel nostro Paese. Delle quasi 2.400 proposte valutate, sarà finanziato circa il 12%. Gli Erc Consolidator Grant, mediamente 2 milioni di euro ciascuno per un massimo di 5 anni, sono inseriti nel programma di ricerca e sviluppo europeo Horizon 2020. I progetti vanno dallo studio della protezione dei rifugiati in Europa centro-orientale alla crittografia quantistica all’origine della vita, dalla disuguaglianza dei salari alla realtà aumentata per manipolare ologrammi come se fossero oggetti reali (quest’ultimo è coordinato da un nosro connazionale, Antonio Ambrosio, presso il Laboratorio iberico internazionale di nanotecnologia, in Portogallo). Alcuni dei progetti europei con ricercatori e istituti italiani hanno ad oggetto la ricerca su una rara patologia del sangue, l’astrofisica dei buchi neri, la realizzazione di uno strumento innovativo per la caccia alla materia oscura e i biosensori per lo studio di malattie genetiche.

 

Controlli alle frontiere interne, il Parlamento chiede nuove regole. In caso di grave minaccia per l’ordine pubblico o la sicurezza interna, il Codice Frontiere Schengen permette ai Paesi membri di effettuare controlli temporanei alle frontiere nazionali: in tale conteso, di recente il Parlamento europeo ha chiesto nuove norme per i controlli alle frontiere interne dello spazio Schengen: il mandato per avviare colloqui informali con i ministri dell’Unione Europea ha ricevuto 319 voti favorevoli e 241 contrari, con 78 astensioni. Attualmente, a causa delle circostanze eccezionali innescate dalla crisi migratoria dal 2015, Germania, Austria, Svezia, Danimarca e Norvegia effettuano controlli di questo tipo, mentre la Francia prosegue perché soggetta a una minaccia terroristica persistente. Secondo gli europarlamentari il periodo iniziale per i controlli alle frontiere dovrebbe essere ridotto dagli attuali sei mesi a due mesi e i controlli alle frontiere non dovrebbero protrarsi per più di un anno, invece degli attuali due. Per prorogare i controlli per un periodo superiore ai sei mesi, saranno necessarie una dichiarazione di conformità ai requisiti giuridici della Commissione europea e un’autorizzazione del Consiglio dell’Unione europea. Inoltre, il Parlamento europeo ritiene che i controlli temporanei alle frontiere nazionali debbano rappresentare una misura eccezionale, da utilizzare soltanto in contingenze limitate, per non impedire la libera circolazione delle persone all’interno dello spazio Schengen.

 

Clima, obiettivo economia impatto zero entro il 2050. Il nuovo e ambizioso obiettivo dell’Unione europea è stato annunciato a chiusura del Collegio dei Commissari che ha approvato la strategia a lungo termine sul clima. Il Commissario europeo per l’Azione per il clima e l’energia, Miguel Arias Canete, ha infatti dichiarato che l’Unione compie “un ulteriore passo in avanti, presentando una strategia che dovrebbe rendere l’Europa la prima grande economia mondiale a impatto climatico zero entro il 2050. E’ nell’interesse dell’Europa mettere fine alla spesa per importare combustibili fossili e investire per migliorare significativamente le condizioni di vita quotidiana degli europei. L’Ue garantirà il suo sostegno alle persone maggiormente colpite dalla transizione, in modo che tutti siano pronti ad adeguarsi alle nuove esigenze di un’economia a impatto climatico zero. E’ necessario, possibile e nell’interesse dell’Europa”.

Di nuovo in aumento la disoccupazione. Dagli ultimi dati sulla disoccupazione pubblicati da Eurostat risulta che tra settembre e ottobre si sono persi 12.000 posti di lavoro, con 32.000 giovani rimasti senza un’occupazione. L’istituto di statistica europea per il mese di ottobre segnala indici stabili rispetto al mese precedente: il tasso di disoccupati si conferma al 6,7% nell’Europa a 28 e all’8,1% nell’Europa a 19, ma i numeri sono negativi. Sono oltre 13.172.000 i senza lavoro nell’area euro, contro i 13.160.000 di settembre. In tutto il territorio dell’Ue sono rimasti senza impiego 34.000 giovani sotto i 25 anni, 32.000 dei quali nei Paesi dell’euro. Ancora peggio in Italia, dove tra settembre e ottobre si sono registrati 64.000 disoccupati, che si aggiungono agli 81.000 del periodo tra agosto e settembre.

 

Prestiti per 10 milioni di euro ai microimprenditori italiani. Grazie a una misura inserita nell’ambito del programma Ue per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI) e del piano d’investimenti per l’Europa, che si basa sul Fondo europeo per gli investimenti strategici (Feis), nei prossimi cinque anni l’Unione Europea erogherà prestiti agevolati per 10 milioni di euro a 650 microimprenditori italiani. Poiché la Sicilia è la regione che negli ultimi anni ha subito una stretta creditizia maggiore, i destinatari saranno start-up, piccole e medie imprese, giovani e donne che si trovano soprattutto in Sicilia, che potranno ottenere prestiti a tassi agevolati e prestando minori garanzie reali rispetto a un normale finanziamento: l’obiettivo, da perseguire tramite nuovi investimenti, è di stimolare una crescita dell’occupazione con il coinvolgimento delle categorie più deboli e dei settori con maggiore impatto sul Pil. Il Feis fornisce un sistema di garanzie alla Banca europea per gli investimenti (Bei) che opera con intermediari finanziari locali per destinare finanziamenti agli imprenditori che, per la dimensione o il tipo della loro attività, nella mancanza di credito hanno trovato una barriera ai loro progetti

 

 

 

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