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Banche e riciclaggio: a settembre multa record in Olanda. Dal rapporto di Fortytwo Data si apprende che negli ultimi dieci anni a ben 18 delle 20 principali banche europee sono state inflitte sanzioni per riciclaggio di denaro sporco: nell’analisi si legge che “il riciclaggio di denaro è diventato una pratica comune”. Emblematico, al riguardo, il caso della Ing Bank, il maggiore istituto finanziario olandese, che ha “patteggiato” con lo Stato per pagare una sanzione di circa 770 milioni di euro per di violazioni commesse tra il 2010 e il 2016 sul riciclaggio di denaro, mentre la polizia lamenta la impossibilità di calcolarne l’importo reale. Nel 2017 in Gran Bretagna la Deutsche Bank ha pagato 170 milioni nel più ampio contesto di un piano internazionale di riciclaggio di 10 miliardi di euro. Altri casi si sono verificati a Malta, Cipro, e in Lettonia ed Estonia. Queste notizie sono (anche) alla base di quella che segue.

 

La nuova direttiva contro il riciclaggio. Con un comunicato stampa dello scorso 11 ottobre si annuncia l’adozione, da parte del Consiglio, di una nuova direttiva per combattere il fenomeno del riciclaggio, recante nuove disposizioni di diritto penale: proprio in relazione agli aspetti di diritto penale, la direttiva integra quella di maggio 2018 relativa alla prevenzione dell’uso del sistema finanziario a fini di riciclaggio o finanziamento del terrorismo Le nuove disposizioni introducono: • norme per la definizione dei reati e le sanzioni in materia di riciclaggio. Le attività illecite saranno punibili con una pena detentiva massima di 4 anni e si potranno applicare misure e sanzioni aggiuntive (come l’esclusione temporanea o permanente dall’accesso ai finanziamenti pubblici, sanzioni pecuniarie, ecc.) e scatteranno le circostanze aggravanti per i casi collegati a organizzazioni criminali o per reati compiuti nell’esercizio di determinate attività professionali; • la possibilità di ritenere entità giuridiche responsabili di certe attività di riciclaggio e di colpirle con sanzioni quali l’assoggettamento a sorveglianza giudiziaria, l’esclusione dagli aiuti pubblici, provvedimenti giudiziari di scioglimento, ecc.; • l’eliminazione degli ostacoli alla cooperazione giudiziaria e di polizia a livello transfrontaliero tramite disposizioni comuni atte a migliorare le indagini. Gli Stati membri avranno 24 mesi di tempo dalla pubblicazione della direttiva per recepirla nel diritto nazionale.

 

IVA ridotta anche per le pubblicazioni digitali. Il 2 ottobre il Consiglio dei Ministri delle finanze dei Paesi dell’Unione europea (Ecofin) ha approvato la proposta di modifica del Regolamento Ue n. 904/2010, mirata a rafforzare la cooperazione amministrativa in materia di IVA. L’accordo permetterà ai Governi di applicare alle pubblicazioni digitali l’aliquota IVA ridotta, super-ridotta o addirittura nulla, adeguandola così a quella delle pubblicazioni in formato cartaceo. Le pubblicazioni online passeranno dalla attuale aliquota del 15% minimo, a quella ridotta del 5%, che in alcuni casi può anche essere azzerata.

 

Inflazione, deficit e costruzioni: i numeri. A settembre il tasso di inflazione dell’area euro aumenta del 2% e si attesta al 2,1% su base annua, mentre nell’Unione europea l’inflazione su base annua si è attestata al 2,2%. Risulta in diminuzione nel 2017 il deficit/Pil della zona euro, che passa all’1% dall’1,6% del 2016: nella Ue il rapporto è calato dall’1,7% all’1%. Numeri critici per l’indice delle costruzioni della zona euro, che ad agosto è passato a -0,5% rispetto al +0,3% di luglio.

 

Reverse charge contro le frodi IVA. Sempre il Consiglio Ecofin del 2 ottobre ha approvato una proposta di direttiva riguardante il meccanismo dell’inversione contabile (reverse charge), che potrà essere accordato ai Paesi membri più colpiti dall’evasione di imposta causata, tra le varie tipologie, dalle cosiddette “frodi carosello”. Gli Stati interessati potranno essere temporaneamente autorizzati ad assoggettare al reverse charge tutte le operazioni “B2B” di importo unitario superiore a 17.500 euro. L’autorizzazione sarà rilasciata dal Consiglio al verificarsi di precise condizioni, tra le quali una rilevanza di frodi carosello pari almeno al 25% del gap tra IVA attesa e IVA riscossa. Alla misura – che avrà carattere temporaneo e potrà essere autorizzata fino al 30 giugno 2022 – dovrebbe corrispondere un contrasto più efficace ai fenomeni fraudolenti, con il trasferimento dal fornitore al cliente del ruolo di debitore dell’imposta.

 

 

 

 

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