IVA NEWS

News dall’Europa

Accordo Ecofin su IVA digitale. Lo scorso 5 novembre l’Ecofin ha  raggiunto l’intesa in materia di IVA nell’era digitale: una  direttiva ad hoc, un regolamento e un provvedimento attuativo introducono nuove norme su fattura elettronica, comunicazione dei dati in tempo reale e riscossione tramite piattaforme digitali.  In base alla normativa europea gli Stati membri sono tenuti ad applicare le normative nazionali fino all’inizio della riforma comunitaria. La riforma, prevista per il 2028 ma posticipata al

2030, prevede una serie di misure volte a modernizzare il vigente sistema IVA: l’obbligo di fattura elettronica per gli scambi tra gli Stati (anche per contrastare le frodi fiscali), la dichiarazione digitale per le transazioni transfrontaliere, piattaforme online responsabili di pagare l’imposta su affitti brevi e servizi di trasporto passeggeri se i privati non lo fanno e sportelli unici online per le imprese, per evitare la registrazione fisica nei singoli Paesi esteri. In attesa dell’avvio della riforma IVA digitale (ViDA, VAT in the Digital Age), il prossimo sarà l’ultimo anno per la fatturazione elettronica in Italia, il cui obbligo è prorogato al 31 dicembre 2025: il provvedimento di autorizzazione della proroga richiesta dal nostro Governo ha avuto l’approvazione del Consiglio Ue. Intanto sono operative le nuove semplificazioni introdotte con il regime unificato recentemente recepito anche in Italia (che trattiamo in un’altra parte di questa rubrica).

PNRR, sesta rata all’Italia: valutazione positiva della Commissione. La Commissione europea ha adottato la valutazione positiva sull’aver portato a termine i trentanove obiettivi (23 traguardi e 16 obiettivi, milestone e target) connessi al pagamento della sesta rata del PNRR, pari a 8,7 miliardi di euro. Con il pagamento della rata, previsto entro la fine del 2024, l’Italia si conferma anche il Paese che ha ricevuto l’importo maggiore di finanziamento, che raggiungerà 122 miliardi di euro, ovvero il 63% dell’ammontare complessivo, che è di 194,4 miliardi. Fra i 39 obiettivi conseguiti figurano investimenti strategici e importanti riforme, fra i quali le misure per la riduzione dei ritardi di pagamento da parte della pubblica amministrazione, l’entrata in vigore della legge quadro dedicata alle persone con disabilità, i provvedimenti normativi in favore degli anziani non autosufficienti, le azioni per prevenire e contrastare il lavoro sommerso, slo fruttamento dei lavoratori e altre forme di lavoro irregolare, gli investimenti per il gasdotto adriatico e la velocizzazione delle procedure della giustizia amministrativa, con il rafforzamento della dotazione organica dei tribunali penali, civili e amministrativi. 

Lotta alla criminalità transfrontaliera. A causa della crescita della criminalità transfrontaliera, la giustizia penale nell’Unione europea si trova sempre più spesso di fronte a situazioni in cui diversi Paesi membri hanno la giurisdizione per esercitare l’azione penale nello stesso caso. Nello scorso mese di novembre il Consiglio ha dato il via libera definitivo a un regolamento che disciplina le condizioni alle quali i procedimenti penali avviati in uno Stato membro possono essere trasferiti a un altro Stato membro, al fine di combattere i reati transfrontalieri in modo più efficace. Si tratta di un passaggio essenziale per garantire che l’indagine o il perseguimento dei reati siano svolti dallo Stato più adatto a essere responsabile di un’indagine penale e, inoltre, serve a prevenire inutili procedimenti penali paralleli, relativi alla stessa persona, in diversi Stati. Le nuove norme adottate  – il primo strumento specifico europeo che regolamenta il trasferimento dei procedimenti penali -miglioreranno il rispetto dei diritti fondamentali dell’indagato o imputato nel processo di trasferimento dei procedimenti penali da un paese all’altro.

Piccole e medie imprese, da gennaio 2025 un regime speciale IVA.  L’Italia ha recepito a ottobre la Direttiva UE 2020/285, che disciplina il nuovo regime speciale IVA. Nel nuovo anno scatta il regime speciale per le Pmi tranfrontaliere con esenzione IVA, che possono scegliere fra due diversi sistemi agevolativi: uno rivolto alle imprese stabilite in un solo Stato membro e con fatturato massimo di 85.000 euro (limite valido per i forfetari italiani) e uno per le imprese transfrontaliere con ricavi fino a 100.000 euro nel territorio dell’Unione. Il regime speciale è accessibile esclusivamente alle Pmi stabilite in Paesi Ue (è quindi precluso a quelle extra europee), con fatturato annuo totale non superiore a 100.000 euro in tutti gli Stati membri, conseguito nell’anno civile in corso e in quello precedente. L’azienda stabilita in un Paese membro diverso da quello in cui l’IVA sarebbe dovuta, può decidere se esentare dall’imposta le proprie cessioni transfrontaliere, allo stesso modo in cui può già esentarle per le operazioni nazionali. L’opzione, che è facoltativa, comporta l’esenzione IVA e, allo stesso tempo, l’eliminazione della corrispondente detrazione. E’ online il portale con le regole, le informazioni sulla nuova Direttiva e gli strumenti di simulazione, utili a valutare i requisiti per l’adesione, la propria ammissibilità e la convenienza fiscale (sme-vat-rules.ec.europa.eu). Si dovrà produrre, in luogo delle dichiarazioni IVA periodiche sul fatturato in tutti gli Stati membri, una relazione unica trimestrale.

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