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News dall’Europa

L’inflazione scende più del previsto. A novembre l’inflazione dell’eurozona rallenta al di là delle attese, e chissà che la Banca centrale europea, nei primi sei mesi del 2024, riesca a bloccare i rialzi dei tassi e tagliare il costo del denaro. L’indice dei prezzi al consumo è sceso dello 0,3% su base mensile, su base annua cala dal 2,9% al 2,4%. Resta l‘obiettivo della Bce di mantenere l‘inflazione al 2% nel medio termine.

Secondo le previsioni della Commissione europea l’economia della zona euro crescerà più lentamente di quanto previsto (0,6% invece che 0,8%), ma riprenderà nel 2024 (+1,3%), per arrivare all’1,6% nel 2025. Per quanto riguarda l’Italia, le ultime stime della Commissione prevedono un aumento del Pil italiano per il prossimo anno, da 0,8% a 0,9%, per raggiungere l’1,2% nel 2025.

Regolamento Befit, tasse e procedure semplificate per i gruppi d’impresa. Dopo la recente approvazione di un Regolamento che armonizza gli adempimenti fiscali per le Pmi, con l’istituzione di un sistema fiscale basato sulle sedi centrali – l’azienda presenta una sola dichiarazione nel Paese in cui ha il quartier generale, e poi sarà quest’ultimo a trasmetterla agli altri – l’Unione europea vara la proposta per un nuovo Regolamento per i grandi gruppi di imprese. Si tratta del Befit (Business in Europe: Framework for Income Taxation), che semplifica le procedure e introduce nuove regole per determinare l’imponibile fiscale e ridurre gli adempimenti, abbattendo i costi del 65%. La fonte normativa proviene dall’accordo fiscale internazionale su un livello minimo di tassazione globale e nella direttiva del secondo pilastro adottata alla fine del 2022. Le società che fanno parte di uno stesso gruppo calcoleranno la propria base imponibile tramite un nuovo insieme di regole comuni, dopo di che le basi imponibili di tutti i membri saranno aggregate e ciascuna impresa avrà una percentuale della base imponibile aggregata, calcolata sulla media dei risultati imponibili dei tre anni fiscali precedenti. Il nuovo sistema dovrebbe portare a una riduzione delle perdite transfrontaliere, automaticamente compensate con i relativi profitti: apposite norme indicano le regole da applicare nei casi specifici, ad esempio quando un gruppo societario ha anche sedi extra Ue.

Pagamenti PA alle imprese: Italia deferita alla Corte di Giustizia per i ritardi. La Commissione Ue ha deferito l’Italia alla Corte di giustizia europea per il mancato rispetto della direttiva che impone un limite massimo di 30 giorni per i pagamenti delle Pubbliche amministrazioni alle imprese fornitrici. La revisione della direttiva, presentata nello scorso mese di settembre, è una delle iniziative avviate per rispondere alle esigenze delle piccole imprese, particolarmente danneggiate dai ritardi, con le affrontando carenze e lacune normative e sostenendo pagamenti più tempestivi. La procedura di infrazione è stata intrapresa nel 2021, ma poiché l’Italia non ha ancora provveduto a proporre alcuna modifica per uniformare la propria normativa e prassi alla direttiva, è scattato il deferimento alla Corte di Giustizia.

Accordo provvisorio sulla direttiva che migliora i mercati dei capitali. Il Consiglio e il Parlamento europeo hanno raggiunto un accordo provvisorio su nuove norme per migliorare i mercati dei capitali europei e rafforzare la protezione degli investitori nell’Unione europea. L’accordo rivede la direttiva sui gestori di fondi di investimento alternativi (fondi di private equity, di debito privato, immobiliari e altri). Si è inoltre concordato di modernizzare le norme per gli organismi di investimento collettivo in valori mobiliari (OICVM) e il quadro per gli aspetti normativi chiave. E’ stato inoltre deciso di potenziare la disponibilità degli strumenti di gestione della liquidità, con nuovi obblighi per i gestori.

Raggiunto anche un accordo per i fondi che originano prestiti, quelli che forniscono credito alle imprese. Tra gli altri elementi importanti dell’accordo, maggiore condivisione dei dati, cooperazione tra le autorità, nuove misure per identificare costi indebiti e migliore protezione per gli investitori. L’accordo sarà operativo dopo aver ricevuto le conferme dal Consiglio e dal Parlamento.

Il nuovo brevetto europeo, riduce la burocrazia e migliora l’efficienza. La Commissione ha proposto nuove norme per aiutare le imprese a valorizzare le loro invenzioni, sfruttare le nuove tecnologie e contribuire alla competitività e alla sovranità tecnologica dell’Unione. Con l’obiettivo di creare un quadro dei diritti di proprietà intellettuale più efficace e trasparente, le nuove regole vanno a integrare il sistema del Brevetto unitario, operativo dallo scorso 1° giugno, intervenendo sui brevetti essenziali standard, concessione obbligatoria di licenze di brevetti in situazioni di crisi, revisione della legislazione sui certificati protettivi complementari. Il nuovo Brevetto europeo ha l’obiettivo di garantire una tutela uniforme alle invenzioni in territorio europeo e rappresenta un cambiamento importante nel campo della proprietà intellettuale: renderà possibile ottenere una tutela brevettuale uniforme tramite una unica procedura centralizzata, tutela estesa in tutti i Paesi che hanno aderito, eliminando la necessità di ottenere la convalida in ogni singolo Paese.

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