EUROPA

L’OLAF nel 2016: in prima linea nella lotta contro la frode con le sue indagini transnazionali

di Lorenzo Pisoni

E’ stato di recente pubblicato il rapporto sull’attività dell’Ufficio Europeo Antifrode (OLAF) per il 2016.

Lo scorso anno l’OLAF ha intensificato il suo impegno concentrandosi su indagini transnazionali di grande portata, che spesso hanno portato a raccomandazioni finanziarie di vari milioni di euro. Facendo luce su elaborati meccanismi di frode transfrontaliera, e collaborando con le autorità nazionali e dell’Unione europea per consegnarne gli autori alla giustizia, l’OLAF ha fornito un importante contributo al fine di garantire che i fondi Ue possano raggiungere i cittadini che ne hanno più bisogno (e diritto).

E sebbene l’OLAF sia un organismo di indagine moderno, in grado di risolvere anche i casi di frode transfrontalieri più complessi, il Direttore generale dell’OLAF, Giovanni Kessler, sostiene che gli strumenti messi a disposizione dell’ufficio dai legislatori debbano essere aggiornati affinché lo stesso possa adeguarsi al contesto attuale in materia di frodi.

A mio avviso, sono le riforme a dover guidare il futuro”, ha dichiarato il Direttore generale, sottolineando che “In qualità di ispettori antifrode, abbiamo bisogno di strumenti adeguati che ci consentano di esaminare eventuali flussi finanziari illeciti per tracciare il denaro lungo tutta la catena fraudolenta, nonché di avere libero accesso ai locali degli operatori economici o delle istituzioni che possono aver partecipato ad attività fraudolente”.

All’inizio dell’ultimo anno del suo mandato, Giovanni Kessler ha sottolineato che l’OLAF ha raggiunto risultati eccellenti in completa indipendenza, con l’attività del personale pienamente impegnato a lavorare nell’interesse dei cittadini europei e sostenuto da un gruppo coeso di dirigenti che hanno rivitalizzato il lavoro. “Se guardo al futuro, sono davvero fiducioso in ciò che riserverà all’Ufficio”, ha dichiarato Kessler.

 

L’attività nel 2016

In sintesi, nel 2016 l’OLAF ha chiuso 272 casi e ha avviato 219 nuove indagini, un carico di lavoro elevato da gestire nel contesto di una costante riduzione del personale. Ha emesso 346 raccomandazioni alle autorità competenti degli Stati membri e dell’Unione, che consentiranno di riversare 631 milioni di euro nel bilancio Ue e di consegnare i colpevoli alla giustizia.

E’ stata ulteriormente ridotta la durata delle indagini, che si sono concluse in media in 18,9 mesi, un nuovo record per l’Ufficio.

Le analisi dell’OLAF dimostrano che gli appalti pubblici sono ancora un mercato attraente per gli autori di frodi, che ricorrono a corruzione e conti offshore per realizzarle.

Numerosi casi di frode legati agli appalti sono transnazionali, poiché i nuovi scenari spesso coinvolgono l’autorità contraente di uno Stato membro e offerenti di diversi altri Stati membri, che a loro volta subappaltano i lavori a imprese situate in altri Paesi.

Inoltre, le sovvenzioni per la ricerca e l’occupazione costituiscono una frode redditizia e se ne diffondono sempre più nell’ambito del doppio finanziamento o legate a indennità di disoccupazione.

Ma anche le reti criminali utilizzano complessi meccanismi transnazionali per eludere i dazi doganali; la natura del contrabbando di sigarette, ad esempio, è cambiata notevolmente negli ultimi anni, in quanto i trafficanti hanno rivolto l’attenzione al traffico delle cheap whites, le sigarette non di marca.

Nuovi strumenti e tecniche investigative più innovative hanno permesso all’OLAF di acquisire attrezzature analitiche e forensi all’avanguardia, per restare in prima linea nella lotta mondiale contro le frodi.

Nel 2016 l’OLAF ha utilizzato tali strumenti per analizzare, fra le altre cose, i cosiddetti “Panama Papers”, che hanno condotto l’Ufficio all’apertura di una nutrita serie di indagini.

L’Ufficio è costantemente in prima linea nella negoziazione di testi normativi sulla protezione degli interessi finanziari dell’Unione europea contro le frodi e la corruzione.

Nel 2016 sono stati compiuti progressi su due importanti iniziative politiche in cui l’OLAF ha svolto un ruolo attivo.

In un caso è stato deciso che i reati gravi in materia di IVA, dai quali derivano danni per almeno 10 milioni di euro, saranno inclusi nel campo di applicazione della Direttiva relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell’Unione mediante il diritto penale (la cosiddetta “Direttiva Pif”). Allo stesso tempo, è emerso con chiarezza che in assenza di unanimità la Procura europea sarà istituita nel quadro di una procedura di cooperazione rafforzata: l’OLAF e la Procura europea collaboreranno a stretto contatto per assicurare che gli autori di frodi vengano non solo identificati, ma anche consegnati effettivamente alla giustizia.

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