FISCALITA

Liti tributarie pendenti, nel quarto trimestre 2015 meno 7,2%

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze, con il Rapporto trimestrale sullo stato del contenzioso tributario, rende noto che nel periodo ottobre-dicembre 2015 le controversie tributarie pendenti si sono ridotte del 7,7% rispetto allo stesso periodo del 2014, confermando il percorso virtuoso avviato dal giugno 2012.

Nel trimestre in esame le controversie pervenute in entrambi i gradi di giudizio sono state 64.016, con una diminuzione del 7,7% rispetto al 2014 (5.342 ricorsi in meno): nello stesso periodo le liti definite sono state 80.472, con una riduzione delle decisioni del 7,7% (6.722 ricorsi in meno) rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

Le istanze di sospensione accolte nel primo grado di giudizio rappresentano oltre il 50% di quelle complessivamente decise, per un valore è pari a 1.351 milioni di euro; le istanze di sospensione accolte nel secondo grado rappresentano poco più del 32% di quelle complessivamente decise, per un valore è pari a 129 milioni di euro.

Analizzando il dato complessivo relativo all’intero anno 2015, nei due gradi di giudizio si sono registrati 256.901 ricorsi pervenuti e 298.313 sono stati definiti; rispetto al 2014 si registra un aumento del 5,87% per i ricorsi pervenuti e una riduzione dell’1,18% per quelli definiti.

Diminuisce del 27,9% il contenzioso verso l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, mentre aumentano invece gli appelli (+40,68%). Per quanto riguarda l’esito dei procedimenti, la percentuale più alta di esiti completamente favorevoli va proprio all’Agenzia delle Dogane, con il 54,98%, il cui valore economico rappresenta il 42,59% delle controversie contro lo stesso ente.

 

Commissioni Tributarie Regionali

I 18.311 appelli pervenuti nel periodo in esame nelle Commissioni Tributarie Regionali registrano un aumento tendenziale del 4,92%, concentrato prevalentemente nelle controversie di valore inferiore a 20.000 euro (+12,2% circa), mentre i 15.842 ricorsi definiti mostrano una leggera crescita tendenziale del 3%. Nelle CTR la percentuale dei giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore è stata di circa il 45%, per un valore complessivo di 1.264 milioni di euro, quella dei giudizi completamente positivi nei confronti del contribuente è stata di circa il 41%, per un valore complessivo di 1.084 milioni di euro. Le controversie concluse con giudizi intermedi sono state circa l’8%, per un valore complessivo di 335 milioni di euro.

Analizzando il flusso incrementale del triennio 2013-2015 si registra l’incremento del contenzioso di secondo grado: gli appelli pervenuti nel corso del 2015 sono stati 68.614 (+13,74%) rispetto al 2014 (+8.290 appelli) e del 25,28% rispetto al 2013 (+13.846 appelli).

Il numero degli appelli presentati nel quarto trimestre 2015 aumenta sia rispetto allo stesso trimestre del 2014 (858 appelli, +4,92%,), sia rispetto al quarto trimestre del 2013 (+25,32%, 3.700 appelli). A differenza di quanto avvenuto nei trimestri precedenti, il numero degli appelli presentati dai contribuenti nel quarto trimestre 2015 (10.207, +55,74%,) risulta superiore agli appelli presentati dagli Enti (8.104, +44,26%).

Sotto il profilo del valore economico, il Rapporto del MEF evidenzia che:

– il 58,13% è di valore inferiore o uguale a 20.000 euro (10.645 appelli); rispetto al quarto trimestre del 2014 gli appelli riferibili a questo scaglione crescono in termini assoluti e percentuali (nel 2014 erano 9.484, con una incidenza del 54,34%);

– il 34,56% è di valore superiore a 20.000 euro (6.328 appelli); rispetto al quarto trimestre del 2014 i ricorsi di questo scaglione diminuiscono in termini assoluti e percentuali (nel 2014 erano 6.508, con una incidenza del 37,29%);

– il 7,31% è di valore indeterminabile (1.338 appelli); rispetto al quarto trimestre 2014 questi ricorsi diminuiscono sia in termini assoluti che percentuali (nel 2014 erano 1.461, con una incidenza dell’8,37%);

– il 71,75% del valore complessivo degli appelli pervenuti nel periodo (1.948,70 milioni di euro) è generato da 386 controversie di importo superiore al milione di euro, che rappresentano il 2,11% degli appelli pervenuti; circa il 53% delle controversie di questo scaglione si riferisce all’IVA.

 

Commissioni Tributarie Provinciali

Analizzando i singoli gradi di giudizio si rileva che nel trimestre le nuove controversie presentate nel primo grado di giudizio presso le Commissioni Tributarie Provinciali sono state 45.705, con un calo tendenziale dell’11,9%, riscontrabile soprattutto nelle cause di valore inferiore a 20.000 euro (-12,5%). I 64.630 ricorsi definiti evidenziano una riduzione del 10% rispetto all’analogo periodo del 2014. Nelle CTP c’è stato circa il 45% di giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore, per un valore complessivo di 3.060 milioni di euro, mentre i giudizi completamente favorevoli al contribuente sono stati circa il 32%, per un valore di 2.340 milioni di euro. Le controversie concluse con giudizi intermedi sono state circa l’11%, per un valore complessivo di 794 milioni di euro.

Confrontando il numero dei ricorsi pervenuti nel quarto trimestre con gli analoghi periodi degli anni precedenti, si registra un calo del flusso del contenzioso rispetto al 2014 dell’11,94% (-6.200 ricorsi), mentre rispetto al 2013 un aumento del 5,25% (+2.280 ricorsi). Nel trimestre in esame, il 44,31% del totale dei ricorsi presentati vede coinvolta come parte processuale l’Agenzia delle Entrate; seguono i ricorsi che coinvolgono Equitalia (29,77%) e gli Enti Territoriali (14,75%).

Il valore complessivo delle cause instaurate nel quarto trimestre del 2015 ammonta a 4.484,52 milioni di euro: rispetto al valore dello stesso trimestre del 2014 (4.991,93 milioni di euro), si registra una riduzione del 10,16%. Il valore medio dei ricorsi pervenuti nel periodo in esame è pari a 98.118,72 euro, maggiore del 2,02% rispetto a quello del quarto trimestre 2014, quando si è registrato un valore medio di 96.174,33 euro.

Sotto il profilo del valore economico, si osserva che:

– il 69,63% è di valore inferiore o uguale a 20.000 euro (31.823 ricorsi). Rispetto al quarto trimestre del 2014 i ricorsi riferibili a questo scaglione diminuiscono sia in termini assoluti che percentuali (nel 2014 erano 36.355, con una incidenza del 70,04%). L’ammontare del loro valore, però, cresce rispetto al 2014 dell’1,92% (nel 2014 il valore complessivo ammontava a 122,42 milioni di euro);

– il 26,58% è di valore superiore a 20.000 euro (12.150 ricorsi). Rispetto al quarto trimestre del 2014 i ricorsi di questo scaglione diminuiscono leggermente in termini assoluti, ma aumenta la loro incidenza (nel 2014, 12.818 ricorsi con una incidenza del 24,70%). L’ammontare del loro valore complessivo diminuisce rispetto al 2014 del 10,47%, quando era di 4.869,50 milioni di euro);

– il 3,79% è di valore indeterminabile (1.732 ricorsi). Rispetto al quarto trimestre del 2014 tali ricorsi diminuiscono sia in termini assoluti che percentuali (nel 2014 erano 2.732, con una incidenza del 5,26%);

– l’1,38% del totale dei ricorsi rientra nella fascia economica superiore a un milione di euro (632 ricorsi) e genera il 67,25% (3.015,88 milioni di euro) del valore complessivo dei ricorsi presentati nel trimestre in esame. Circa il 43% delle controversie di questo scaglione hanno come oggetto l’IVA, mentre circa il 40% hanno come oggetto IRES e IRPEG. Rispetto al quarto trimestre 2014 i ricorsi di questo scaglione sono diminuiti del 5,81% e l’ammontare del loro valore si riduce del 12,48% (nel 2014 erano 671 ricorsi, per un valore complessivo di 3.446,09 milioni di euro).

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