FISCALITA

L’INPS con Frozen contro il lavoro nero

L’INPS rafforza e intensifica i controlli l’attività di prevenzione contro i fenomeni elusivi ed evasivi che permettono di rendere ancora più pesante il già grave fenomeno del lavoro nero e lo fa utilizzando il sistema denominato “Frozen”, che individua a monte le situazioni a rischio.

Gli strumenti di sviluppo delle attività di vigilanza sono contenuti nella circolare n. 93/2017 (avente come oggetto “Sviluppo delle attività di vigilanza documentale. Prassi operative e procedure automatizzate preordinate a favorire l’individuazione di aziende che simulano l’instaurazione di rapporti di lavoro”), con la quale l’Istituto previdenziale implementa nuove metodologie di controllo delle informazioni, basate sull’utilizzo di strumenti statistici predittivi predisposti a favorire l’individuazione di fenomeni a rischio di irregolarità. Nel documento di prassi viene spiegato come utilizzare l’analisi dei dati per il monitoraggio e il controllo preventivo avvalendosi di tecniche che, attraverso l’incrocio di informazioni desunte da dichiarazioni contributive (Durc) e banche dati delle altre Pubbliche amministrazioni, consentono l’individuare situazioni a rischio.

 

L’attività di vigilanza documentale

Nell’ambito delle attività di controllo del rispetto delle norme di attivazione e gestione del rapporto assicurativo del lavoratore, che si affiancano alle tradizionali funzioni di erogazione di prestazioni e servizi previdenziali, lo sviluppo di metodologie di analisi mirate a scovare situazioni di irregolarità, l’Istituto è passato dall’accertamento, anche attraverso le ispezioni, delle situazioni al di fuori delle norme a una attività volta a orientare i comportamenti aziendali favorendo l’adozione spontanea di prassi basate sul rafforzamento delle condizioni di tutela previdenziale dell’assicurato. In proposito viene citata la circolare n. 147/2015 che ha previsto, in aggiunta alla consueta “funzione di controllo ex-post dei comportamenti aziendali, lo sviluppo di una nuova serie di presidi finalizzati a contrastare e prevenire i fenomeni elusivi della contribuzione, prima che il comportamento fraudolento si sia consolidato e, conseguentemente, abbia prodotto i suoi effetti dannosi alle entrate dell’Istituto e più in generale al sistema economico del Paese”. La piena efficacia dei controlli deve quindi essere conseguita attraverso il compimento di una serie di controlli articolati sulla base di due prospettive di intervento:

  • la prima, diretta a mantenere una costante azione di controllo sul territorio per le situazioni di irregolarità contributiva già attuate, al fine di garantire il mantenimento dell’efficacia deterrente dell’attività di accertamento che accerta e quantifica la contribuzione previdenziale dovuta e non versata;
  • la seconda, di prevenzione, per contribuire alla riduzione del debito pubblico per prevenire e contrastare con la massima tempestività possibile l’elusione degli obblighi contributivi, prima che questa sia realizzata e abbia prodotto danni alle entrate dell’Istituto e del sistema Paese.

Ecco, dunque, la necessità/esigenza di sviluppare le attività di analisi e di adeguare la prassi amministrativa e le infrastrutture informatiche, per aumentare le capacità di monitoraggio e di controllo preventivo degli eventi elusivi.

Al riguardo la circolare 93/2017 fa riferimento ai “fenomeni di errata o fraudolenta compilazione della denuncia contributiva da cui scaturisce l’indebita fruizione di:

  1. a) prestazioni a sostegno del reddito sulla base di rapporti di lavoro simulato;
  2. b) conguagli per prestazioni inesistenti (malattia, maternità, assegni al nucleo familiare, ecc.);
  3. c) incentivi all’occupazione di natura economica e contributiva;
  4. d) conguagli per erogazione del Tfr per conto del Fondo di tesoreria”.

E in proposito vengono ricordati i programmi avviati nel 2015 proprio al fine di contrastare:

  1. a) il pagamento di obbligazioni contributive attraverso l’utilizzo di crediti erariali che, sulla base dei successivi accertamenti amministrativi e ispettivi, risultano inesistenti. Questo programma è stato sviluppato a seguito dell’accordo di collaborazione del 26 maggio 2015 tra INPS e Agenzia delle Entrate, basato “sul costante raccordo operativo fra i due Enti a livello centrate e territoriale”;
  2. b) il godimento illegittimo di incentivi e agevolazioni contributive finalizzate a incentivare l’occupazione o favorire la diffusione di rapporti di lavoro stabili.

In questo ambito è stata sviluppata l’automazione dei controlli per chi fruiva dell’esonero contributivo triennale introdotto dalla Legge di stabilità 2015 per l’assunzione a tempo indeterminato di lavoratori che nei sei mesi precedenti non avessero svolto attività lavorative con contratto di lavoro a tempo indeterminato.

 

Il piano operativo Frozen

Nel corso degli ultimi anni sono state messe a punto tecniche di analisi delle denunce contributive in grado di rilevare, attraverso la ricognizione degli elementi informativi relativi al rapporto di lavoro, comportamenti che potevano camuffare rapporti di lavoro simulato: tale attività ha permesso di individuare “un ingente numero di rapporti di lavoro simulati”, comunicati all’Istituto allo scopo di assicurare prestazioni previdenziali indebite e di attivare, nei casi di erogazione del trattamento già avvenuta, il recupero delle somme percepite e non spettanti.

Per contrastare la simulazione di rapporti di lavoro finalizzata alla indebita fruizione di prestazioni previdenziali (trattamenti di sostegno al reddito durante la disoccupazione), si analizzano normalmente le denunce contributive. Tramite l’attivazione delle nuove metodologie si passa da un approccio di controllo e intervento “tradizionale” a uno finalizzato a ridurre la nascita delle condizioni atte a determinare situazioni di irregolarità o frode prima che si realizzino i relativi effetti economici. Con la circolare viene introdotto il piano operativo “Frozen” proprio per potenziare le attività di contrasto alla simulazione di rapporti di lavoro diretta a fruire di prestazioni previdenziali non spettanti. Con Frozen si potranno intercettare i flussi informativi a rischio prima ancora che vadano a finire nelle banche dati, in particolare nel conto assicurativo individuale. Attraverso nuovi applicativi ogni mese vengono analizzate le denunce individuali sulla base di un sistema integrato di indicatori di rischio, che individuano i profili target e supportano i successivi accertamenti. L’intero processo di controllo viene svolto prima che i dati vadano ad alimentare il conto assicurativo individuale, pertanto i periodi assicurativi sottoposti a verifica non sono disponibili per il riconoscimento delle prestazioni previdenziali fino all’esito del processo di controllo. In pratica Frozen intercetta le denunce contributive con profili di rischio e le notifica all’INPS per la verifica di eventuali irregolarità, nel qual caso l’impresa non avrà una Durc regolare.

Per ora, in quella che costituisce la prima fase – si legge nella circolare – l’attività automatizzata di controllo riguarderà i datori di lavoro che utilizzano il flusso UniEmens, sezione “PosContributiva” (lavoratori alle dipendenze di datori di lavoro privati non agricoli) e in seguito sarà esteso alle altre tipologie di datori di lavoro, con particolare riguardo alle aziende agricole, ai committenti di assicurati iscritti alla gestione separata e ai datori di lavoro domestico.

Le attività svolte hanno permesso di definire indicatori che favoriscono l’identificazione di comportamenti e fenomeni che prefigurano potenziali profili di rischio, indicatori soggetti a una costante attività di controllo che ne valuta l’adeguatezza e, se necessario, effettuando gli opportuni adattamenti. In particolare, tutti i flussi UniEmens trasmessi subiranno una serie di controlli automatizzati, strutturati con metodologie basate su profili di rischio predefiniti e sulle risultanze dell’analisi dei dati storici dei rapporti di lavoro simulati noti all’Istituto. Si è detto che il sistema degli applicativi che supportano la gestione del piano operativo Frozen identifica le denunce contributive con profili di rischio e ne “blocca” gli effetti, con particolare riguardo all’alimentazione dei conti assicurativi individuali. Le posizioni aziendali cui si riferiscono detti flussi sono soggette a un’accurata attività di controllo da parte delle sedi territoriali dell’Istituto, che grazie alle informazioni desumibili dalla procedura informatica, esaminerà le caratteristiche dell’azienda, la sua storia contributiva e gli ulteriori dati reperibili consultando le banche dati gestite da altre Pubbliche amministrazioni.

Esperiti i controlli, che devono concludersi di norma entro 30 giorni dal blocco della denuncia contributiva a rischio, la sede dell’Istituto competente per territorio provvederà:

  1. a) ad acquisire la denuncia contributiva in stato “bloccato”, una volta accertato che la posizione aziendale non presenti elementi tali da prefigurare la sussistenza di rapporti di lavoro simulato o altre irregolarità che ne impediscano l’acquisizione;
  2. b) a programmare, in alternativa, apposite sessioni di lavoro con la partecipazione dei rappresentanti delle aziende sottoposte a controllo, nel corso delle quali saranno esaminati gli elementi informativi e documentali prodotti. Nel caso in cui, in assenza della collaborazione dei rappresentanti dell’azienda controllata, non risulti possibile effettuare una verifica completa dei presupposti di legittimità delle informazioni contenute nella denuncia contributiva, utilizzando la procedura informatica Frozen le sedi territoriali dell’Istituto terranno sospesi gli effetti assicurativi della denuncia contributiva e di tutte quelle successive che risulteranno trasmesse dall’azienda, dandone formale notizia all’azienda stessa.

Alla luce dei profili di anomalia nei flussi UniEmens trasmessi, che non risultano superati per la mancata collaborazione dell’azienda, le eventuali richieste di verifica della regolarità contributiva tramite la procedura Durc online nel frattempo pervenute saranno definite con esito irregolare, fino a quando non sarà possibile effettuare, con la collaborazione dei rappresentanti dell’azienda, gli accertamenti necessari a favorire l’esito dei controlli di competenza dell’Istituto. Nei casi in cui non siano forniti i riscontri e si ravvisino elementi di particolare gravità, sempre avvalendosi delle nuove funzionalità informatiche le sedi territoriali INPS potranno intervenire anche sulle denunce contributive già trasmesse, sospendendone gli effetti assicurativi

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