Le novità introdotte dal decreto Milleproroghe
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, il Dl 198/2022 – decreto Milleproroghe – è stato convertito in legge (n. 14/2023). Anche questa volta puntualmente, come ogni anno, il Governo proroga talune scadenze o l’entrata in vigore di misure che, una volta scadute, potrebbero causare problemi seri per cittadini, imprese e istituzioni.
In sede di conversione vengono confermati provvedimenti importanti, tra i quali i mutui agevolati per le giovani coppie e la proroga al 30 giugno 2023 del fondo per l’indennizzo dei risparmiatori truffati; arriva inoltre (non senza polemiche) la proroga fino al 31 dicembre 2024 per le concessioni balneari, quella dello smart working per i lavoratori fragili fino al 30 giugno 2023 e per l’uso della ricetta elettronica fino al 31 dicembre 2024.
Imprese
Detto della proroga delle concessioni balneari fino al 31 dicembre 2024, il decreto introduce anche la possibilità, per bar e ristoranti, di dehors liberi fino a fine anno e la proroga al primo gennaio 2024 del divieto di emettere fattura elettronica per le prestazioni sanitarie nei confronti delle persone fisiche. I Comuni avranno tempo fino al prossimo 31 marzo per decidere di non applicare lo stralcio delle multe e dei tributi fino a 1.000 euro. Prorogato al 31 dicembre 2023 il termine entro il quale le organizzazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e le Onlus, iscritte nei rispettivi registri e costituite prima del 3 agosto 2017, possono modificare lo statuto per adeguarlo alle nuove misure previste dal Codice del terzo settore. Inoltre, fino al 31 dicembre 2023 le Onlus iscritte all’anagrafe al 22 novembre 2021 continueranno a essere destinatarie del 5 per mille.
Cittadini
Il Milleproroghe ha prorogato dal 31 marzo al 30 giugno 2023 la garanzia massima dell’80% per i mutui degli under 36, delle giovani coppie, delle famiglie monogenitoriali con figli minorenni e degli inquilini delle case popolari (sempre con ISEE fino a 40.000 euro). Riguardo allo smart working, slitta dal 31 marzo al 30 giugno 2023, per i datori di lavoro, la possibilità di riservarlo ai dipendenti pubblici e privati con gravi patologie (lavoratori fragili). E’ stato prorogato a tutto il 2023 il fondo di solidarietà per il contributo riservato ai proprietari di case non utilizzabili perché occupate abusivamente e lo stanziamento di 40 milioni per l’erogazione del contributo per l’installazione delle colonnine di ricarica elettrica.
Prima casa
Nuova proroga per le agevolazioni prima casa: estensione da 18 a un massimo di 37 mesi dei termini per il trasferimento della residenza; da 1 a un massimo di 2 anni e 7 mesi per riacquistare la casa dopo la vendita dell’immobile acquistato con i benefici prima casa e completare il passaggio di proprietà. In caso di riacquisto di una prima casa si potrà ottenere un credito d’imposta a favore del nuovo acquirente entro un anno.
Enti locali
Tra le numerosissime disposizioni che hanno spaziato in differenti campi d’azione, si ricorda la possibilità per i comuni di deliberare sullo stralcio dei mini ruoli fino a 1.000 euro, affidati entro il 31 dicembre 2015, entro il 31 marzo 2023. Ma entro tale data gli enti in parola possono deliberare decidendo di recepire la definizione delle liti pendenti, la conciliazione agevolata, la rinuncia ai ricorsi per Cassazione e la sanatoria delle rate omesse di accertamenti definiti in precedenza. Riguardo allo stralcio dei ruoli fino a 1.000 euro, gli enti diversi da quelli statali hanno tre possibilità: non adottare alcuna delibera, e applicare l’annullamento parziale già previsto, emanare un apposito provvedimento per non applicare la norma, decidere di applicarla interamente. Slittamento anche per la possibilità di ripartire le quote premiali per il finanziamento del servizio sanitario alle Regioni che hanno adottato misure per l’equilibrio di bilancio.
Beni strumentali Per i beni tradizionali e per quelli relativi al modello industria 4.0, slitta al 30 novembre 2023 il termine per fruire del credito d’imposta del 6% da parte delle imprese che hanno pagato un acconto di almeno il 20% entro il 31 dicembre 2022.