ECONOMIA FISCALITA LAVORO

Le misure per le imprese nel decreto aiuti

Con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri, lo scorso 5 maggio, diventano operative le nuove misure a sostegno di famiglie e imprese che mirano a limitare gli effetti della crisi in Ucraina.

Si tratta della distribuzione di risorse per un ammontare complessivo di 14 miliardi di euro, volti a potenziare e creare nuovi strumenti in materia di investimenti, con interventi per assicurare liquidità alle imprese danneggiate dal conflitto e per fronteggiare il rincaro delle materie prime e dei materiali da costruzione, oltre che per assicurare produttività e attrarre nuovi investimenti.

E’ stato rinforzato ed esteso al terzo trimestre il credito d’imposta a favore delle imprese; è stato riconosciuto ai cittadini con ISEE fino a 12.000 euro l’automatismo dei bonus sociali per le bollette di elettricità, gas e acqua, reso retroattivo; introdotto il bonus di 200 euro per lavoratori dipendenti e pensionati con redditi fino a 35.000 euro, autonomi e percettori del reddito di cittadinanza; sono stati rafforzati anche i crediti d’imposta per gli investimenti in beni materiali 4.0 e per formazione 4.0 e rifinanziato il fondo per “Importanti Progetti di Comune Interesse Europeo” (IPCEI).

A queste misure si aggiunge l’introduzione di un nuovo meccanismo di fast track per facilitare gli investimenti strategici nel nostro Paese, nel mercato che è stato definito delle rilocalizzazioni, cioè delle imprese che decidono di tornare in Europa con investimenti strategici, puntando a superare i (purtroppo) noti e ingarbugliati meccanismi burocratici che spesso ostacolano e impediscono di investire in Italia, come ha affermato il ministro Giorgetti.

Approvato, inoltre, un nuovo decreto che proroga all’8 luglio il taglio delle accise dei carburanti.

Fondo perduto per le attività danneggiate dalla guerra

Un intervento è dedicato alle aziende che avevano rapporti con Russia, Ucraina, e Bielorussia, colpite dalla crisi internazionale in termini di mancate esportazioni e di ricadute negative sui costi d’acquisto. Si realizza attraverso la istituzione di un fondo da 200 milioni di euro per il 2022 a favore delle imprese che hanno subito ripercussioni economiche negative, che potranno ricevere contributi a fondo perduto fino a 400.000 euro in presenza delle seguenti condizioni:

– negli ultimi due bilanci depositati almeno il 20% del fatturato è stato collegato a operazioni commerciali, compreso l’approvvigionamento di materie prime e semilavorati, con i tre Paesi citati;

– hanno subito, nel corso dell’ultimo trimestre, un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto all’analogo periodo del 2019.

Fast track per investimenti strategici

Ci saranno semplificazioni nell’iter delle procedure amministrative, quindi meno burocrazia, per l’adozione di investimenti importanti, di rilievo strategico per il sistema produttivo nazionale, di valore superiore a 50 milioni di euro, che permettono al Ministero per lo Sviluppo economico di procedere anche in sostituzione dell’Amministrazione proponente.

Procedure semplificate per gli investimenti esteri

Per favorire l’attrazione di investimenti esteri e la rilocalizzazione delle imprese in Italia e in Europa sono stati stanziati 5 milioni di euro all’anno, con la creazione di sportelli unici che guidano e supportano gli investitori esteri in tutti gli adempimenti e le procedure necessarie a realizzare concretamente l’investimento.

Il fondo IPCEI

Rifinanziamento di 200 milioni nel 2023 e 150 milioni nel 2024 per il fondo IPCEI, a sostegno delle attività svolte in Italia nei comparti della microelettronica, delle batterie, dell’idrogeno, del cloud e della salute.

Le misure per il settore Industria 4.0

E’ stato incrementato il credito d’imposta per i beni strumentali immateriali 4.0, con l’aliquota che passa dal 20 al 50% fino al 31 dicembre 2022 o 30 giugno 2023 se è stato effettuato un pagamento in acconto pari almeno al 20% del valore dei beni.

Formazione 4.0 Per contrastare la carenza di competenze professionali adeguate ai processi di trasformazione tecnologica e digitale è stata aumentata l’aliquota del credito d’imposta per le spese di formazione del personale dipendente, dal 50 al 70% per le piccole imprese e dal 40 al 50% per le medie imprese.

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