FISCALITA

Le misure del MEF per contrastare l’evasione fiscale

Con il comunicato n. 213 dello scorso 26 ottobre 2015, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha illustrato le principali iniziative del Governo per “modificare alla radice l’attività di contrasto all’evasione fiscale e di incentivazione all’adempimento spontaneo”.


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fmi1logo_ocseNel documento si legge che il contrasto
all’evasione fiscale è una priorità del Governo, “indispensabile per recuperare risorse finanziarie utili a ridurre il livello medio dell’imposizione fiscale” e che le misure specifiche e le novità introdotte sono numerose: dall’attuazione della delega fiscale, alla dichiarazione dei redditi online precompilata, dall’incrocio delle banche dati alla fatturazione elettronica, dal reverse charge alla voluntary disclosure, agli accordi bilaterali e multilaterali.

In questo contesto – prosegue il MEF – un ruolo fondamentale è svolto dall’Agenzia delle Entrate, grazie anche alle specifiche competenze “maturate e consolidate dal personale e dalla dirigenza”: in proposito si evidenzia l’impegno del Ministero nell’attività di rafforzamento organizzativo e operativo dell’Agenzia delle Entrate, “anche grazie al contributo delle valutazioni chieste a FMI e OCSE in merito a modelli efficaci nella realizzazione di un rapporto cooperativo tra contribuente e amministrazione fiscale secondo le migliori pratiche che emergono dalla comparazione internazionale”.

Il comunicato, poi, passa in rassegna quanto fatto.

La riforma fiscale

Con la legge n. 23/2014 il Governo ha dato attuazione alla delega fiscale modificando la normativa al fine di renderla più chiara e non equivocabile, in modo da prevenire comportamenti abusivi e margini di interpretazione; in un contesto di maggiore chiarezza l’Amministrazione finanziaria svolge un ruolo nuovo, che non prevede più di aspettare al varco il contribuente ma di proporre un confronto in presenza di dati anomali prima di procedere con le attività di accertamento e l’irrogazione delle sanzioni.

L’evoluzione delle Agenzie fiscali

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha incaricato il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) di effettuare una valutazione del modello delle Agenzie fiscali in chiave comparativa con buone pratiche internazionali, al fine di dare attuazione operativa al principio legislativo di una nuova cooperazione tra fisco e contribuente adottato con la riforma fiscale.

La collaborazione volontaria

Con la voluntary disclosure i contribuenti italiani che detengono capitali all’estero non dichiarati hanno accesso a un procedimento che permette di regolarizzare queste situazioni in cambio del versamento delle imposte eventualmente evase. L’adesione alla procedura consente al contribuente di evitare alcune conseguenze dell’eventuale evasione, con l’eccezione dei casi di autoriciclaggio.

fisco-479-klOC-U2XcnoDzvyc7c5Z-700x394@LaStampa.itL’incrocio delle banche dati

Con la legge di stabilità per il 2015 sono state introdotte le norme per il cosiddetto “controllo cambia-verso”,
che promuovono l’incrocio delle banche dati grazie al quale l’Agenzia delle Entrate può segnalare ai contribuenti eventuali problemi negli adempimenti prima di innescare il processo sanzionatorio, con l’obiettivo dichiarato di stimolare l’adempimento spontaneo. Il risultato più visibile di questa novità è rappresentato dalla comunicazione inviata dall’Agenzia delle Entrate a oltre 500.000 contribuenti che non risultano aver presentato la dichiarazione dei redditi 2014: in tal modo ai contribuenti viene offerta l’opportunità di mettersi in regola in maniera rapida, spontanea e pagando una sanzione molto ridotta, invece di affrontare una procedura amministrativa molto onerosa.

La dichiarazione online precompilata

Il Ministero sostiene che con l’introduzione nel 2015 della dichiarazione online precompilata per i redditi del 2014 rappresenta un grande passo avanti nella tax compliance, il rapporto collaborativo tra fisco e contribuenti: la trasmissione digitale della dichiarazione ha permesso di attribuire maggiore efficacia al controllo incrociato delle banche dati per l’individuazione dei contribuenti che avrebbero dovuto dichiarare i redditi conseguiti nel 2014 ma non lo hanno fatto.

Reverse charge e split payment

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Grazie all’introduzione di queste modalità di versamento dell’IVA con decorrenza 1/1/2015 è stato possibile registrare un maggior gettito di imposta stimato in 1 miliardo di euro nell’anno.

La fatturazione elettronica

L’obbligo di fatturazione elettronica, che è stato introdotto nei confronti delle Pubbliche amministrazioni centrali nel giugno 2014 ed esteso a tutte le Pubbliche amministrazioni nel marzo 2015, permette all’Amministrazione finanziaria di avere visibilità su tutto ciò che viene fatturato in termini di fornitura alle diverse strutture dello Stato.

Gli accordi bilaterali contro l’evasione internazionale

Sono stati ratificati 8 accordi bilaterali e sottoscritti nuovi accordi bilaterali con 9 giurisdizioni fiscali per adeguare gli accordi contro la doppia imposizione, così da renderli più efficaci contro l’evasione fiscale e la migrazione di capitali.

Gli accordi multilaterali contro l’evasione internazionale

L’Italia è stata tra i promotori dei protocolli di scambio automatico di informazioni tra Amministrazioni fiscali, grazie ai quali sarà possibile individuare contribuenti italiani che tentano di celare al fisco patrimoni costituiti all’estero e di evadere le imposte dovute.

Gli accordi multilaterali contro l’elusione fiscale

Le società multinazionali hanno la possibilità di trasferire costi e profitti tra le diverse filiali così da trarre vantaggio dalla minore incisività dei sistemi fiscali dei Paesi in cui hanno deciso di operare. L’Italia ha aderito al piano d’azione dell’OCSE contro il fenomeno di base erosion e profit sharing.

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