LAVORO

Lavoro, l’Istat registra nuovi segnali positivi

I dati Istat dicono che da febbraio 2014 a oggi 599.000 persone hanno trovato un posto di lavoro. Dopo il rallentamento di inizio anno, spiegabile in gran parte con il taglio degli incentivi per le assunzioni – scesi da 8.000 a 3.250 euro l’anno per ogni assunzione a tempo indeterminato – dal mercato del lavoro arrivano segnali di ripresa. Preoccupa anche l’inversione di tendenza sul tipo di assunzioni: a fronte dei pur se ridotti incentivi, infatti, nell’ultimo trimestre ci sono state più assunzioni a termine (+60.000) rispetto a quelle a tempo indeterminato (+27.000). Un dato radicalmente opposto a quello rilevato su base annua: 207.000 permanenti a fronte di 39.000 assunti a tempo.

L’Istat comunica che dopo l’aumento di aprile (+1,5%), la stima dei disoccupati a maggio scende dello 0,8%, che equivale a dire -24.000 persone, con un calo che vede coinvolti uomini (-1,0%) e donne (-0,6%). In diminuzione anche gli inattivi.

Il tasso di disoccupazione a giugno torna a salire all’11,6%, ma per quanto possa risultare strano, il data viene considerato positivo, in quanto in termini assoluti i disoccupati in aumento sono meno dei nuovi occupati: è considerato un segnale di fiducia il calo degli inattivi, le persone che non hanno un lavoro e neppure lo cercano.

L’Istituto di statistica – che precisa che su base annua è confermata la tendenza all’aumento del numero di occupati (+1,5%, pari a +329.000 – rileva che a giugno gli occupati sono stati 71.000, con una crescita dello 0,3%: prosegue, quindi, l’andamento positivo già registrato nel trimestre precedente (+0,3% a marzo e aprile, +0,1% a maggio). La crescita coinvolge sia la componente maschile sia quella femminile e riguarda gli indipendenti (+78.000), mentre restano di fatto invariati i dipendenti.

Il tasso di occupazione è del 57,3% (+ 0,1% sul mese precedente); rispetto a giugno 2015 cresce per gli uomini (+1,2%) e per le donne (+0,8%). La crescita su base annua degli occupati è attribuibile sia ai lavoratori dipendenti (+1,4%, ovvero +246.000) sia agli indipendenti (+1,5%, pari a +83.000), coinvolge uomini e donne e si convoglia tra gli over 50 (+264.000) e i 15-34enni (+175.000). Nello stesso periodo, 140.000 disoccupati in meno (-4,5%) e 325.000 inattivi in meno (-2,3%).

istat

 

La soddisfazione del Ministro

In proposito il Ministro del Lavoro, Poletti, dichiara che “71.000 occupati in più sul mese precedente, 329.000 in più in un anno e 600.000 in più da quando siamo al governo sono risultati straordinari. La disoccupazione sale? Dato paradossalmente positivo”. La soddisfazione del Ministro deriva dal fatto che “il tasso di occupazione è al livello massimo dal 2009, mentre il tasso di disoccupazione giovanile, ancora molto elevato, è ai minimi da ottobre 2012. Resta ancora molto da fare per il problema della disoccupazione, ma i dati dell’Istat danno il segno che la direzione è quella giusta e che si sta consolidando la tendenza di miglioramento del mercato del lavoro”.

Commentando i dati Istat, Poletti prosegue affermando che “Naturalmente resta ancora molto da fare per il problema della disoccupazione, ma i dati dell’Istat danno il segno che la direzione è quella giusta e che si sta consolidando la tendenza di miglioramento del mercato del lavoro” e sottolinea che “il tasso di occupazione al 57,3% è al livello massimo dal 2009. Il tasso di disoccupazione giovanile, ancora molto elevato, è ai minimi da ottobre 2012; quando abbiamo iniziato l’esperienza di governo l’avevamo trovato al 42,9% e oggi è al 36,5%, e cioè 6,4 punti percentuali in meno. Possiamo pensare che iniziano a vedersi i risultati delle politiche attivate, a cominciare da Garanzia Giovani. A conferma di questa valutazione, gli ultimi dati ci dicono che degli oltre 200.000 giovani che hanno effettuato e concluso tirocini finanziati dal programma Garanzia Giovani, quasi 95.000 (il 47%) hanno trovato un lavoro nei sei mesi successivi”.

 

In calo la disoccupazione giovanile

L’Istat rileva che a giugno diminuisce il tasso di disoccupazione dei cittadini di età compresa fra i 15 e i 24 anni, la quota di giovani disoccupati sul totale di quelli attivi (occupati e disoccupati): tasso del 36,5%, pari a -0,3% rispetto al mese precedente e ai minimi da ottobre 2012. Dal computo del tasso di disoccupazione vengono esclusi per definizione i giovani inattivi, quelli che non sono occupati e non cercano lavoro, spesso perché impegnati negli

 

I dati Cna

L’Osservatorio mercato del lavoro Cna, curato dal Centro studi della confederazione, che analizza mensilmente l’andamento dell’occupazione in un campione di 20.500 imprese artigiane, micro e piccole e con oltre 120.00 dipendenti, rileva che “artigiani, micro e piccole imprese confermano il ruolo trainante per il mondo del lavoro in Italia. Nel primo semestre di quest’anno hanno registrato una crescita continua e solida dell’occupazione pari a circa il 2,5% rispetto allo stesso periodo del 2015. Con una differenza da non sottovalutare: nei primi sei mesi dell’anno scorso la crescita dell’occupazione era stata alimentata dalla sostanziosa decontribuzione riconosciuta alle imprese per le nuove assunzioni a tempo indeterminato, poi fortemente ridimensionata nel 2016”.

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