ECONOMIA

La Legge di bilancio 2017 e la diatriba Governo-Ue

Il Consiglio dei Ministri ha approvato la prima bozza della Legge di stabilità 2017: si procede, quindi, con il “tradizionale” strascico di voci pro e contro, verso la ratifica degli emendamenti e l’entrata in vigore a gennaio, con una serie di novità che spaziano dalle pensioni al canone Rai, dall’addio a Equitalia alla nuova IRI e altro ancora. Dopo la firma apposta dal Presidente delle Repubblica sul decreto legge collegato alla legge di Bilancio 2017, prendono corpo le novità che entreranno in vigore il prossimo anno: aumentano i bonus per le ristrutturazioni, verranno estese le concessioni sulle frequenze per la telefonia, ci sarà una stretta sull’IVA con l’obbligo di comunicazione telematica al fisco dei dati e delle fatture, un aiuto di 700 milioni per le famiglie, una nuova edizione della voluntary disclosure, un taglio ai ministeri di 2,8 miliardi e uno di 200 milioni alla sanità.

Il Presidente del Consiglio ha dichiarato che la filosofia della legge è indirizzata a “merito e bisogno, tenere insieme competitività ed equità, dare una chance a chi ci prova e una mano a chi non ce la fa”, in attesa della riforma delle aliquote IRPEF (da cinque a tre scaglioni) programmata per il 2018.

alcune delle novità anticipate nel Consiglio dei Ministri del 15 ottobre 2016 e di cui si è tanto parlato nei giorni scorsi.

 

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Pensione anticipata

Tra le misure più attese, la riforma pensioni. In materia di previdenza troviamo l’anticipo e il prestito pensionistico, con misure ad hoc per lavoratori precoci e lavori usuranti. Sarà agevolata l’uscita di quanti hanno iniziato a lavorare molto presto: chi ha 12 mesi di lavoro effettivo prima del compimento dei 19 anni ed è in possesso di determinati contributi potrà usufruire della cosiddetta “quota 41” (anni di contributi) .

L’anticipo pensionistico (Ape) entra in vigore il 1° maggio con uno stanziamento di 7 miliardi in tre anni. L’Ape volontario (63 anni di età, con 3 anni e 7 mesi di anticipo sull’età pensionabile), a carico del lavoratore, richiede 20 anni di contributi e prevede una rata di restituzione del prestito con un taglio medio del 4,6% per ogni anno di anticipo sulla pensione, quindi con un costo massimo fino al 20% sulla pensione percepita per 20 anni.

L’Ape sociale a carico dello Stato richiede 30 anni di contributi se disoccupati, invalidi o con parenti 1° grado con disabilità grave; servono 36 anni, in costanza di rapporto di lavoro usurante. Per queste categorie è necessario un reddito lordo massimo di 1.500 euro. In caso di reddito maggiore si paga una rata corrispondente alla parte eccedente. Il trattamento è riservato a disoccupati, disabili e categorie di lavoratori impegnati in attività usuranti, tra i quali il Governo ha aggiunto operai edili, alcune categorie di infermieri, macchinisti, maestre e autisti di mezzi pesanti: bisogna aver svolto lavori usuranti per almeno metà dell’attività lavorativa o 7 anni negli ultimi 10 di lavoro.

L’Ape imprese, che è a carico del datore di lavoro e si applica come incentivo alla pensione anticipata nell’ambito di ristrutturazioni aziendali, prevede un’agevolazione fiscale che vada a compensare parte del costo del trattamento.

I lavoratori precoci – quelli con almeno 12 mesi di contributi versati prima dei 19 anni di età – potranno andare prima in pensione con 41 anni di contributi e indipendentemente dal requisito anagrafico, se sono disoccupati o comunque rientrano tra i destinatari dell’Ape sociale (quota 41).

Inoltre, per le pensioni minime, sarà erogata la quattordicesima ai pensionati fino a 2 volte il minimo (circa 1.000 euro al mese), oggi destinata a trattamenti fino a 1,5 volte il minimo (750 euro mensili), con aumento dell’assegno per chi già lo percepisce. La no tax area viene elevata a 8.125 euro per i pensionati di oltre 75 anni di età.

Cumulo gratuito per i precari

Nella Legge di stabilità 2017 c’è poi il nuovo cumulo gratuito dei contributi, anche per la pensione anticipata. Il cumulo dei contributi senza oneri aggiuntivi viene esteso a una platea più ampia, utilizzabile anche ai fini della pensione anticipata: nuovo cumulo anche per i lavoratori che hanno versato i contributi in diverse gestioni previdenziali.

Equitalia

Un’altra importante novità contenuta nella Legge di bilancio riguarda la soppressione di Equitalia (sarà trasformata in ente pubblico non economico, “Agenzia delle Entrate-Riscossione”) e la rottamazione degli interessi delle cartelle esattoriali con pagamento dilazionato. Entro sei mesi dall’entrata in vigore della Legge di stabilità le funzioni di Equitalia saranno trasferite all’Agenzia delle Entrate, il che dovrebbe tradursi, nelle intenzioni del Governo, in una semplificazione del rapporto tra contribuenti e Fisco, oltre che in una riduzione dei costi della riscossione. Riguardo la definizione delle cartelle – per l’Esecutivo non è assolutamente un condono, le opposizioni sono di parere contrario – saranno eliminate sanzioni e mora, ma si pagheranno il debito e gli interessi legali, con l’applicazione di un aggio forfettario del 3%. La possibilità di mettersi in regola con costi aggiuntivi ridotti dovrebbe riguardare tasse e contributi INPS e INAIL, iscritti a ruolo entro la fine del 2015. Sono escluse le multe elevate per violazioni del codice della strada

L’IVA

Scongiurato l’aumento dell’IVA dal 10 al 13% e dal 22 al 24%. Tra le coperture della Legge di Stabilità ci sono 3,1 miliardi dal recupero dell’evasione, anche con la rottamazione delle cartelle esattoriali di Equitalia, che comprendono anche l’acquisizione a titolo strutturale dei maggiori incassi IVA registrati nel 2015 e 2016. Altri introiti provengono dall’introduzione dell’obbligo di comunicazione telematica delle fatture. Arrivano le comunicazioni trimestrali IVA, altra grossa novità: dal 1° gennaio 2017 i contribuenti dovranno presentare, con cadenza trimestrale, una comunicazione dei dati delle fatture emesse e ricevute e una comunicazione dei dati delle liquidazioni periodiche IVA. E’ prevista anche la riduzione di una serie di adempimenti, con l’addio alla comunicazione dei dati sui contratti di leasing, all’invio dei dati sugli acquisti intracomunitari di beni e alle comunicazioni per operazioni in Paesi black list. Per la presentazione della dichiarazione IVA, dall’anno d’imposta 2017 il termine è prorogato fino al 30 aprile.

Voluntary disclosure bis

Il Governo punta a far emergere i capitali nascosti ed evasi anche in Italia: la nuova collaborazione volontaria – varata con il decreto legge fiscale – permette agli autori di violazioni degli obblighi di monitoraggio fiscale o di violazioni fiscali interne di sanare, entro il 31 luglio 2017, quelle commesse fino al 30 settembre 2016 (la documentazione può essere integrata entro il 30 settembre). Chi aderisce alla procedura dovrà calcolare e liquidare – con il supporto di un professionista – le imposte e le relative sanzioni, facendo attenzione a non commettere errori, viste le maggiorazioni previste: 10% se la differenza supera tale percentuale e riguarda redditi soggetti a ritenuta d’imposta o imposta sostitutiva; 30% negli altri casi se la differenza supera tale percentuale; 3% se la differenza è inferiore alle due percentuali. Non possono aderire i contribuenti che hanno giù utilizzato la voluntary 2015. Gli autori delle violazioni possono provvedere spontaneamente al versamento in unica soluzione, entro il 30 settembre 2017, di imposte evase e sanzioni, senza avvalersi della compensazione; il versamento può anche essere ripartito in tre rate mensili di pari importo, la prima entro il 30 settembre 2017. Viene introdotto il nuovo reato di emersione fraudolenta di attività finanziarie e patrimoniali provenienti da reati non coperti da causa di esclusione della punibilità.

E’ inoltre prevista la possibilità di sanare posizioni relative a capitali non dichiarati e detenuti in Italia: è stata eliminata la sanatoria presente nella prima stesura del testo che prevedeva il pagamento di una sanzione forfetaria del 35% per regolarizzare eventuali somme in contanti o in valori al portatore. Se i valori sono custoditi in una cassetta di sicurezza, questa va aperta in presenza di un notaio, che procede all’inventario. Il contribuente deve attestare anche la non provenienza da reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio: chi dichiara il falso rischia una pena tra 18 mesi e 6 anni di reclusione. Contanti e valori saranno depositati presso un intermediario abilitato in un conto vincolato.

La nuova IRI

E’ prevista l’introduzione dell’IRI, l’imposta sul reddito di piccole imprese, professionisti e artigiani, con un’aliquota unica del 24%, in sostituzione dell’IRPEF, le cui aliquote vanno dal 23% al 43%.

 

Foto Manuel Romano/NurPhotocronaca25 08 2016 AmatriceTerremoto, Centro Italia devastato dal sisma: il giorno dopoNella Foto si continua a lavorare tra le macerieFoto Manuel Romano/NurPhotocronaca25 08 2016 AmatriceEartquake in Amatrice

Misure per sisma, famiglia, scuola e immigrazione

E’ prevista una spesa di 700 milioni per l’emergenza terremoto, 600 per mettere in sicurezza le infrastrutture pubbliche danneggiate. Per la famiglia, oltre alla conferma del cosiddetto “bonus bebè”, ci sarà un contributo di 800 euro per le future mamme già durante la gravidanza. Per la scuola, anche con i nuovi criteri di esenzione dalle tasse universitarie e il nuovo bonus ai diciottenni, ci sarà uno stanziamento di 800 milioni. Nelle intenzioni del Governo dovrebbero restare fuori bilancio i 3,8 miliardi di spesa per far fronte all’immigrazione (uno dei punti contestati dalla Ue).

Incentivi per competitività, alberghi e agriturismo

Tra le misure per la competitività ci saranno il potenziamento della detassazione dei premi di produttività, l’esenzione dall’assicurazione contro i rischi e gli incentivi alle nuove imprese. L’aliquota contributiva per i lavoratori autonomi cala dal 33% al 25% e viene introdotta l’IVA di gruppo. Per le imprese, riduzione dell’IRES al 24%, che diventa anche la “flat tax” per le imprese individuali. Il bonus per le ristrutturazioni sale al 50%, anche per la messa in sicurezza sismica, estesa alle zone a rischio 3, quello per la riqualificazione energetica degli edifici al 65% (che diventa 70% per i condomini) ed è previsto un credito d’imposta per alberghi e agriturismo.

Riduzione del canone RAI

Nel 2017 ci sarà uno sconto del 10% sull’importo del canone RAI, che scende da 100 a 90 euro. Nessun cambiamento per la modalità di pagamento, invece, che continuerà attraverso la bolletta dell’elettricità.

 

European flags in front of the Berlaymont building, headquarters of the European commission in Brussels.

La lettera Ue con richiesta di chiarimenti

Acque agitate fra il nostro Governo (e non solo) e la Commissione europea, mittente delle lettere con le richieste di chiarimento sulle bozze delle leggi di bilancio per l’Italia e altri Paesi (Belgio, Portogallo, Cipro, Finlandia, Spagna e Lituania). La Ue chiede chiarimenti sui costi straordinari per il terremoto e per i migranti.

Sono due i temi interpretati in modo diverso a Roma e Bruxelles: per il nostro Governo sarebbero da scomputare dal deficit i costi destinati a mettere in sicurezza edifici e infrastrutture in tutto il Paese, mentre la Commissione replica che in quelle voci sono comprese anche l’eliminazione delle barriere architettoniche o dell’amianto negli edifici scolastici, spese ordinarie di uno Stato, che vanno quindi considerare come tali. Per l’Esecutivo la messa in sicurezza è un’operazione anche di emergenza, perché l’Italia è un Paese ad alto rischio sismico – come insegna il recentissimo passato – e quindi non è possibile escludere altre catastrofi nei prossimi anni. Nessun problema, per Bruxelles, sulle spese aggiuntive per la ricostruzione della zona di Amatrice e per i migranti.

Secondo Jean-Claude Juncker in Italia servono meno misure di bilancio in deficit e qualche precauzione in più per evitare che il debito pubblico aumenti, per il decimo anno consecutivo, anche nel 2017: per la Commissione un debito che nel 2017 potrebbe ancora crescere e un deficit al 2,3% del reddito nazionale sembrano troppo rischiosi. I dubbi Ue sul fronte delle entrate riguardano le troppe una-tantum, mentre per le uscite il piano nazionale di messa in sicurezza antisismica degli edifici, che non è considerato emergenziale ma strutturale, quindi non utilizzabile per motivare un’aggiunta di flessibilità nel rapporto fra deficit e Pil. Nella lettera si legge che “Una valutazione preliminare del Documento Programmatico di Bilancio suggerisce che il cambiamento pianificato nel bilancio strutturale del 2017 è negativo e ben inferiore allo 0,6% del Pil raccomandato dal Consiglio Ecofin a luglio” e si chiedono spiegazioni sulle ragioni che hanno indotto a modificare gli obiettivi di bilancio, ma anche dettagli sulle spese, ritenute “eccezionali” dal nostro Governo, per il sisma e l’immigrazione. Secondo Renzi le lettere di Bruxelles sono “il fisiologico dialogo tra istituzioni” e lo 0,1% “non è importante”, mentre lo è “il bilancio europeo dei prossimi anni, che tenga insieme diritti e doveri”; e aggiunge che “Non stiamo litigando con l’Europa. Stiamo dicendo che in passato l’Italia ha detto sempre di sì a tutto, ma noi siamo contributori dell’Europa: ogni anno diamo 20 miliardi e ne riprendiamo solo 12. Possiamo cominciare a far sì che quelli che prendono i soldi prendano anche i migranti? Ma i Paesi dell’Est salvati dalla Ue oggi chiudono le porte. E’ inaccettabile. E poi la Ue deve puntare più sulla crescita”. In definitiva, la Commissione non approva il deficit 2017 al 2,3% previsto dalla manovra e chiede che venga ridotto al 2,2%: uno 0,1% che si traduce in 1,6 miliardi di euro. Dopo qualche settimana di confronto la Commissione dovrà esprimere un parere e una possibile procedura a carico dell’Italia: l’esame definitivo sui conti italiani ci sarà dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre.

L’Esecutivo, che per il 2017 ha programmato un disavanzo del 2,3% del Pil, non sembra molto preoccupato dall’atteggiamento della Commissione Ue: Renzi e Padoan hanno ribattuto che senza le spese da sostenere per la crisi dell’immigrazione e la ricostruzione delle aree colpite dal terremoto il deficit italiano del 2017 sarebbe inferiore al 2% del Pil. In dettaglio, nella risposta del 27 ottobre all’Europa il Ministro dell’Economia spiega con tabelle e grafici i 9 miliardi di maggior deficit, ovvero le spese ritenute “eccezionali”: fino a 4,2 miliardi per sostenere i flussi migratori e oltre 4,8 miliardi per la ricostruzione e gli incentivi per l’adeguamento sismico. Oltre metà di quest’ultimo importo servirà per assistere le popolazioni colpite, ricostruire abitazioni e infrastrutture distrutte o lesionate e mettere in sicurezza le 42.000 scuole italiane, il 30% delle quali “ha bisogno di manutenzione strutturale o di essere completamente ricostruito”; e poco più di 2 miliardi saranno impegnati in incentivi per il piano straordinario di adeguamento sismico degli edifici privati, da considerare improcrastinabili, vista la frequenza dei terremoti.

Ci sono, poi, le spese per le operazioni di salvataggio, identificazione, protezione e assistenza, che Padoan nella lettera calcola in 3,8 miliardi di euro, ma “se venissero confermati gli attuali tassi di crescita dei flussi” potrebbero diventare 4,2: si tratta di costi che secondo il Governo non possono essere ritenuti “eccezionali” solo per la quota eccedente quella del 2016 (3,3 miliardi), considerato che “l’Italia è il confine esterno dell’Unione” e che dovrebbe essere “una responsabilità comune”. A fronte dei circa 500.000 migranti salvati in mare, ed a differenza di altri Stati europei, inoltre, la spesa calcolata dall’Italia “non include i costi addizionali dell’integrazione sociale”, il che rende le nostre stime “molto più basse rispetto a quelle degli altri paesi Ue”.

Evidenziando l’incidenza sul deficit del peggioramento della congiuntura internazionale e del metodo di calcolo usato da Bruxelles per valutare i bilanci strutturali, Padoan conclude che con criteri diversi i nostri conti risulterebbero in condizioni assai migliori e che “Restiamo a vostra disposizione se voleste approfondire in maggior dettaglio le nostre ragioni”.

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