Juncker, nel discorso sullo stato dell’Unione un plauso all’Italia
Lo scorso 13 settembre a Strasburgo il Presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si è presentato dinanzi al Parlamento europeo per pronunciare il discorso sullo stato dell’Unione 2017 facendo, come di consueto, il punto della situazione per l’anno trascorso, presentando le priorità per quello successivo e illustrando la sua personale visione di come potrebbe evolvere l’Unione europea fino al 2025. Ma prima del futuro, ha parlato di come oggi lui stesso vede l’Europa: più di un semplice mercato unico, ben più del denaro, più dell’euro, è da sempre una questione di valori.
Il Presidente della Commissione ha poi dichiarato che “L’Europa ha di nuovo i venti a favore. Se non ne approfittiamo però, non andremo da nessuna parte. Dobbiamo fissare la rotta per il futuro. Come ha scritto Mark Twain, tra qualche anno non saremo delusi delle cose che abbiamo fatto ma da quelle che non abbiamo fatto. Il momento è propizio per costruire un’Europa più unita, più forte e più democratica per il 2025”. Al riguardo ha proposto una tabella di marcia e, in concomitanza con il discorso del Presidente al Parlamento, la Commissione europea ha adottato immediatamente azioni concrete riguardanti gli scambi commerciali, il controllo degli investimenti, la sicurezza informativa, l’industriale, i dati e la democrazia.
Dopo aver ribadito con forza che il sostegno Ue al libero scambio è “tutt’altro che ingenuo” e che l’Europa deve sempre difendere i suoi interessi strategici, ha proposto un nuovo quadro europeo per il controllo degli investimenti e l’avvio di negoziati commerciali con l’Australia e la Nuova Zelanda: “La nuova strategia di politica industriale presentata oggi intende aiutare le nostre industrie a rimanere o diventare leader mondiali dell’innovazione, della digitalizzazione e della decarbonizzazione”.
I temi affrontati nel discorso sono di stringente attualità e di vitale importanza non solo per il Vecchio continente ma per l’intero pianeta, come a proposito della lotta contro i cambiamenti climatici: “Di fronte al crollo delle ambizioni degli Stati Uniti, l’Europa farà in modo di rendere nuovamente grande il nostro pianeta, che è patrimonio comune di tutta l’umanità”.
In materia di cybersicurezza e di attacchi informatici Juncker ha affermato che per le democrazie possono essere più pericolosi delle armi e dei carri armati, presentando la proposta di nuovi strumenti da parte della Commissione e annunciando la creazione di un’Agenzia europea per la sicurezza informatica.
L’Italia sta salvando l’onore dell’Europa nel Mediterraneo
Secondo il Presidente, devono esserci più rimpatri per gli irregolari, visto che attualmente solo il 35% viene espulso, ma anche più corridoi umanitari per portare in Europa i rifugiati direttamente dai Paesi africani, come previsto dal piano dell’Alto Commissariato per i Rifugiati dell’Onu, Filippo Grandi, che prevede 40.000 reinsediamenti. L’Unione, inoltre, deve dimostrare solidarietà nei confronti dell’Africa, continente nel quale si stanno creando opportunità di lavoro grazie al Fondo fiduciario UE-Africa, con una dotazione di 2,7 miliardi di euro. E parlando di Africa, il collegamento diretto è con i flussi migratori che arrivano in Europa, una delle cinque priorità dell’azione europea. Dopo aver asserito che “L’Europa è e deve rimanere il continente della solidarietà dove possono trovare rifugio coloro che fuggono le persecuzioni”, ha riconosciuto il valore e l’importanza del ruolo che l’Italia da sempre svolge in prima linea e da sola. In proposito Juncker ha riservato un encomio particolare al nostro Paese, elogiandolo “per la sua perseveranza e disponibilità. Io stesso e la Commissione lavoriamo in armonia con il primo ministro Paolo Gentiloni e con il suo governo. Abbiamo frontiere comuni ma gli Stati membri che si trovano geograficamente in prima linea non possono essere lasciati soli a proteggerle. Le frontiere comuni e la protezione comune devono andare di pari passo. Non posso parlare di migrazione senza rendere un omaggio sentito all’Italia per il suo nobile e indefesso operato. L’Italia sta salvando l’onore dell’Europa nel Mediterraneo”.
Il lavoro
Altra priorità è il lavoro, con le disuguaglianze che ancora lo contraddistinguono: “L’economia riprende in ogni Paese e si estende: sono stati creati 8 milioni di nuovi posti di lavoro e 230 milioni di europei lavorano, più di quanti fossero prima della crisi. Ma in un’Unione delle uguaglianze non possiamo permetterci lavoratori di seconda classe. Chi fa lo stesso lavoro nello stesso posto ha diritto alla stessa paga”. Il Presidente della Commissione ha poi definito “assurdo” che ci sia un’autorità bancaria che sovrintende alle norme bancarie, ma che non ci sia un’autorità del lavoro comune, a garanzia dell’equità nel nostro mercato unico: “Ne creeremo una”.
Stato di diritto e riforme
In tema di giustizia, il Presidente Ue ha ribadito con forza che lo Stato di diritto non è opzionale, è un obbligo e che Tutti devono rispettare le sentenze della Corte, perché compromettere questo principio o l’indipendenza dei giudici nazionali significa “spogliare i cittadini dei loro diritti fondamentali”. Nel discorso si trova anche l’esortazione/auspicio a legiferare meglio, senza intromettersi nella vita dei cittadini europei: “Non dobbiamo irrompere con un fiume di nuove iniziative né cercare di appropriarci di altre competenze, dobbiamo anzi restituire competenze agli Stati membri quando è ragionevole”. E vengono anche prospettate importanti riforme istituzionali, come l’unificazione delle cariche di Presidente della Commissione europea e di Presidente del Consiglio europeo: “L’Europa funzionerebbe meglio se unissimo le cariche, sarebbe più facile da capire se fosse uno solo il capitano della nave. Un unico presidente rifletterebbe meglio la vera natura dell’Unione europea quale Unione di Stati e Unione di cittadini”. La speranza prospettata da Juncker è che il 30 marzo 2019 un Presidente unico guiderà la Commissione e il Consiglio europeo, “perché sarà stato eletto sulla base di una campagna elettorale europea democratica”.
Il superministro
A breve ci sarà una proposta per istituire la figura di un Ministro europeo dell’Economia e delle Finanze, che sia anche Vicepresidente della Commissione e capo dell’Eurogruppo, perché – ha affermato il presidente della Commissione – “Abbiamo bisogno di un ministro europeo dell’Economia e delle finanze: un ministro europeo che promuova e sostenga le riforme strutturali nei nostri Stati membri”.
Lotta contro il terrorismo
Sul fronte della sicurezza, infine, “L’Unione Europea deve essere più forte nella lotta contro il terrorismo”. Bisogna fare di più contro le minacce transfrontaliere, serve più cooperazione nello scambio dei dati tra i servizi di intelligence e serve una Cia europea: “Negli ultimi tre anni abbiamo fatto progressi reali, ma ci mancano ancora i mezzi per agire rapidamente in caso di minacce terroristiche transfrontaliere. Ecco perché chiedo un’unità europea di intelligence che assicuri che i dati sui terroristi e i combattenti stranieri siano automaticamente condivisi tra i servizi di intelligence e con la polizia”.