ECONOMIA

Istat, aumenta la fiducia di consumatori e imprese

Migliorano i giudizi dei consumatori sulla situazione economica del Paese: una svolta positiva negli indici mostra i segni di una ancora timida ripresa economica, perché una rinnovata fiducia alimenta l’orientamento delle famiglie a spendere, incrementando i consumi, e delle aziende a investire. Anche se, è inutile nasconderlo, problemi sono sempre quelli che tutti conosciamo, spesso da troppo tempo non risolti: una disoccupazione ancora molto elevata, il comparto edilizia e costruzioni pesantemente fiaccato che non riesce proprio a ripartire, la redditività delle imprese, il costo del lavoro penalizzante rispetto alla concorrenza e l’accesso ai crediti bancari.

Comunque, dopo i dati negativi di gennaio per l’industria, dall’Istat giungono segnali incoraggianti per la ripresa economica del Paese attraverso gli indici di fiducia: da consumatori e imprese arrivano indicazioni di ottimismo per il mese di marzo.

A marzo 2017, secondo i dati Istat, migliora l’indice del clima di fiducia dei consumatori, che risulta in aumento da 106,6 a 107,6 rimanendo sul livello medio registrato nel periodo iniziale dell’anno (gennaio-febbraio 2017); anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra un incremento da 104,3 a 105,1 e si attesta al livello più alto dal gennaio del 2016.

L’Istituto comunica il miglioramento degli indici che segnalano la fiducia dei consumatori e delle imprese sulle prospettive future praticamente in tutti i settori produttivi, fatta eccezione per quello edilizio.

 

Incide il clima economico

L’aumento dell’indice di fiducia dei consumatori, sostiene l’Istituto di statistica, si spiega soprattutto con il miglioramento del clima economico (da 120,8 a 126,4) e di quello futuro (da 109,9 a 111,6): contribuiscono al dato positivo le sensazioni sulla situazione economica generale e le aspettative sulla nostra economia, sulla famiglia, sulle possibilità di risparmio e sulla disoccupazione. Di contro, invece, il clima personale e quello corrente risultano in calo, rispettivamente, da 102,1 a 101 e da 104,7 a 104,5.

Migliorano i giudizi e le aspettative dei consumatori riguardo la situazione economica del Paese, con il saldo che passa, rispettivamente, da -50 a -60 e da -37 a -29; in crescita da -16 a -7 anche il saldo sia dei giudizi, sia delle aspettative sui prezzi al consumo (da -17 a -11).

Diminuiscono da 28 a 24 le aspettative sulla disoccupazione.

 

Stenta il settore edilizio

Per quanto riguarda le imprese, nel mese di marzo si registra un “diffuso miglioramento” della fiducia: nel settore manifatturiero l’indice aumenta da 106,4 a 107,1, nei servizi da 105,5 a 106,5 e nel commercio al dettaglio sale da 108,4 a 108,7.

Fa da contraltare a questa tendenza in aumento solo il settore delle costruzioni, dove l’indice di fiducia registra un lieve calo passando da 123,9 a 123,3. Come si è già visto in questi mesi, il comparto delle costruzioni si ritrova a essere l’unico che resta al di fuori della pur debole ripresa: nel settore edilizio migliorano i giudizi sugli ordini (da -32 a ‑30 il relativo saldo), mentre sono in diminuzione le aspettative sull’occupazione (da -4 a -7 il saldo).

In merito alle componenti dei climi di fiducia, nel settore manifatturiero si evidenzia un miglioramento dei giudizi sugli ordini in atto da quattro mesi consecutivi, con il saldo che passa da -6 a -5); si segnala, inoltre, un aumento delle attese sulla produzione, il cui saldo si sistema sul valore più elevato da novembre 2015 (il saldo passa da 13 a 14), mentre rimane stabile a quota 4 il saldo dei giudizi sulle scorte.

Nei servizi, i giudizi sul livello degli ordini sono in miglioramento (il saldo passa da 14 a 15) confermando una tendenza in atto dal mese di gennaio 2017 mentre le relative attese rimangono stabili (il saldo rimane a quota 2 per il terzo mese consecutivo); le aspettative sull’andamento dell’economia mostrano segnali di miglioramento (da 0 a 1 il saldo).

Nel commercio al dettaglio migliorano i giudizi sulle vendite correnti per il secondo mese consecutivo – e il saldo passa da 12 a 13 – mentre le aspettative sulle vendite future sono in leggera discesa, con il saldo che si attesta poco al di sotto del livello medio del periodo novembre 2016-febbraio 2017 (saldo da 33 a 27); il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino diminuisce da 12 a 6, raggiungendo il valore più basso da giugno 2016.

 

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