ECONOMIA FISCALITA

Il bonus per l’acquisto e l’installazione delle colonnine elettriche per privati e condomìni

Il decreto milleproroghe 2022 aveva prorogato fino al 31 dicembre 2024 la durata del cosiddetto bonus colonnine elettriche, introdotto con il Dpcm del 4 agosto 2022, ma mancavano i decreti attuativi. Ora sono arrivati due decreti direttoriali, entrambi datati 2 ottobre, del Ministero delle imprese e del made in Italy e recanti, rispettivamente, le indicazioni e le procedure

relative all’incentivo per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica di veicoli elettrici destinato a cittadini e condomìni e le modalità dei controlli documentali necessari per accertare la spettanza del contributo.

L’incentivo

Il bonus previsto per l’installazione di colonnine domestiche, del quale possono fruire le persone fisiche residenti in Italia e i condomìni, è un contributo pari all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica dei veicoli alimentati a energia elettrica (come le colonnine o i wall box).

La normativa prevede un limite massimo del contributo pari a 1.500 euro per ciascun utente privato, che sale fino a 8.000 euro per le installazioni nelle parti comuni degli edifici condominiali.

Ai fini della concessione del contributo le infrastrutture di ricarica devono essere nuove di fabbrica, di potenza standard, installate in aree nella piena disponibilità dei richiedenti e munite di dichiarazione di conformità ai sensi del decreto ministeriale 37/2008. Le domande relative alle installazioni effettuate fino al 31 dicembre 2022 possono essere presentate dal 19 ottobre al 2 novembre 2023. Le date di apertura e chiusura per le domande relative alle installazioni effettuate nel 2023 verranno comunicate successivamente dal Ministero delle imprese e del made in Italy.

Le risorse disponibili sono pari a 40 milioni di euro per il 2022 e altri 40 milioni per il 2023.

Presentazione della domanda

I privati cittadini e i condomìni interessati devono presentare online la domanda di concessione ed erogazione del contributo tramite la piattaforma informatica dedicata, all’indirizzo che sarà comunicato con avviso pubblicato sul sito istituzionale del Ministero.

Una volta effettuato l’accesso, che sarà effettuato tramite sistema pubblico di identità digitale (Spid), carta d’identità elettronica (Cie) o carta nazionale dei servizi (Cns), si potrà compilare il modulo online seguendo la procedura guidata.

Nell’istanza devono essere inserite tutte le informazioni indicate nella piattaforma, allegando il modulo compilato (allegato al decreto direttoriale) che viene generato sotto forma di Pdf immodificabile con le informazioni e i dati forniti dal soggetto richiedente, oltre alla documentazione richiesta. Dopo aver caricato il modulo di domanda e gli allegati richiesti viene rilasciato il “codice di predisposizione domanda”, necessario per l’invio. Ai fini della presentazione della domanda i soggetti richiedenti devono possedere un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec).

Per ulteriori informazioni e chiarimenti – si legge nel decreto –  è possibile contattare Invitalia (che gestisce la misura per conto del Ministero), compilando il modulo online oppure telefonando al numero verde gratuito 800 77 53 97 (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 18).

I controlli

Un secondo decreto direttoriale, emesso sempre il 2 ottobre, definisce le modalità e le procedure con cui vengono effettuati i controlli documentali per accertare la sussistenza delle condizioni soggettive e oggettive per la concessione del contributo.

L’attività di controllo è volta a verificare l’autenticità: dei fatti e le qualità delle auto dichiarate nella domanda dai soggetti beneficiari con dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà; della documentazione di spesa; la tracciabilità dei pagamenti rendicontati, oltre al rispetto dei requisiti tecnico-amministrativi previsti per le colonnine di ricarica.

I controlli vengono effettuati a campione, nel limite massimo del 10% delle erogazioni effettuate e per ogni domanda soggetta a verifica Invitalia trasmette la comunicazione di avvio del procedimento all’indirizzo Pec indicato nella domanda.

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